6 - Okay, apro io

507 101 430
                                    

Quando il tram arrivò alla fermata, le porte si aprirono e ci fu un cambio tra chi saliva e usciva

Oops! This image does not follow our content guidelines. To continue publishing, please remove it or upload a different image.

Quando il tram arrivò alla fermata, le porte si aprirono e ci fu un cambio tra chi saliva e usciva. Tra quest'ultimi vi erano Perla e Ingrid, che balzarono fuori dopo aver dribblato i passeggeri. Non appena misero piede a terra, furono sorprese da un'orda di bambini urlanti che fissava il negozio della Juventus. Dopo averli guardati di sbieco imboccarono via Garibaldi, la seconda strada pedonale più lunga d'Europa.

In quella domenica pomeriggio avanzavano a fatica per la fiumana di persone e il rumore assordante: ragazzi con birre in mano, coppiette che si scambiavano occhiate dolci e anziani che parlavano tra loro dai balconi.

Mentre passavano vicino al dehors dell'ennesimo bar, Ingrid si voltò verso Perla: non aveva aperto bocca per tutto il viaggio. Si era limitata a osservare il panorama e le si era stretto il cuore a vederla così. Non riusciva nemmeno a immaginare quali pensieri le stavano attraversando la testa. Era una situazione complicata, un campo minato: ogni passo avrebbe potuto nascondere un'insidia, potenzialmente letale. Non c'era modo di uscirne viva, se non con il cuore spezzato. Lo comprendeva, però non poteva nemmeno rimanere in silenzio.

"Come va?" domandò.

Le aveva chiesto la prima cosa che le era venuta in mente. Una domanda retorica, ma voleva spezzare quell'atroce silenzio che cozzava con la felicità di quella caotica via.

Perla schivò dei bambini con cui stava per scontrarsi. "È ritornata la nausea, forse non avrei dovuto uscire."

"Menomale che non hai vomitato sul 4. Non è stata una bella idea prendere i mezzi pubblici, ma sarebbe stato folle farla a piedi. E non potevamo invitare Corrado a casa tua, Elettra avrebbe potuto sentirci."

Perla continuò a fissare i ciottoli che calpestava. Si sentiva soffocare a incontrare quelle persone sorridenti che sembravano uscite dalla pubblicità di un dentifricio. Rimase sorpresa nel vedere tanti passeggini, più di quanti si sarebbe aspettata. O forse la loro quantità era sempre la stessa e il suo inconscio le stava giocando un brutto scherzo.

Ingrid lanciò un'occhiata alla vetrina di un negozio di borse e alzò gli occhi al cielo quando notò il marchio Chanel. "Quanto odio quella donna!" esclamò, sicura che l'amica avrebbe capito a chi si stava riferendo. "La prenderei a testate nei giorni pari e a pedate in quelli dispari."

"Anch'io non la sopporto: quando la vedo, mi viene voglia di mandarla a quel paese."

Ingrid storse il naso quando scorse una coppia che si stava baciando con fin troppa passione. "Non capisco come Elettra sia amica di una serpe del genere. Sono così diverse!"

"Me lo chiedo anch'io. Mi ha detto che Germana è stata l'unica a rimanerle accanto in un momento difficile dell'adolescenza e sono rimaste amiche."

"Però quella donna è sempre pronta a farti notare ciò che non va, non dimostra compassione. Se fossi al posto tuo, l'avrei già presa per i capelli da un pezzo."

I Segreti dell'AlbaWhere stories live. Discover now