26 - Vista un'operetta, viste tutte

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Perla si morse la lingua dalla rabbia e si alzò in piedi

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Perla si morse la lingua dalla rabbia e si alzò in piedi. "Per chi mi hai preso?"

"Tesoro" iniziò la madre drizzandosi. "Non ci sarebbe nulla di male: sei giovane, certe cose possono capitare."

Perla non riusciva a guardarla, preferiva concentrarsi sul vaso di begonia corallina posizionato sul tavolino bianco nell'angolo. Nella testa sembrava essersi insinuato un ago che le perforava il cervello. Se solo sapessi la verità, mamma. "La giovane età non sarebbe una scusante" tentò Perla per spezzare il silenzio. La voce era in bilico su una fune immaginaria e a ogni parola rischiava di sprofondare nell'incertezza. Spostò lo sguardo sugli occhi infossati della madre e con calma serafica le disse: "E, comunque, non è il mio caso."

Elettra sospirò sollevata. "E allora... qual è il problema?"

Rialzò lo sguardo e fu il turno di Perla di abbassarlo sul tappeto screziato: le righe grigie, nere e rosse disegnavano un'intricata autostrada allacciandosi tra loro. Le sue labbra tremavano per la responsabilità data loro, doveva dissimulare il più possibile e non dimenticarsi la sua priorità: fare in modo che il figlio – o la figlia – potesse crescere in un ambiente sano e felice. Tirò un respiro profondo col naso e alzò le palpebre, incerta. "I-il problema è che Guglielmo non lo sa e non voglio dirglielo perché..." 

"Perché?"

"Perché ha già un'altra" terminò alzando lo sguardo all'altezza della madre. Aveva sganciato la bomba, ora doveva aspettare una sua reazione.

Elettra tornò a sedersi sul divano. "Ma scusami... com'è possibile che abbia già un'altra se il vostro litigio è stato una cosa temporanea? Non vi siete mai detti che vi stavate lasciando? È successo da un giorno all'altro?"

Perla mise una mano su un fianco. In effetti la dinamica degli eventi non le era chiara. "Il lunedì prima del matrimonio abbiamo avuto un grosso litigio in discoteca, da lì non ci siamo più sentiti. Poi ho scoperto della gravidanza, sono corsa a dirglielo e..." Tolse la mano dal fianco. "L'ho trovato mentre baciava una ragazza dal caschetto blu elettrico."

Elettra strabuzzò gli occhi, non credendo alle proprie orecchie. Non si aspettava una storia così complicata. "Ma con lei è... una cosa seria?" Accavallò le gambe e mise le due mani una sopra l'altra sulla rotula. "Cioè, gli hai parlato della vostra situazione?"

Perla negò con la testa. "No, ero... troppo agitata." Si sedette vicino alla madre. "Come se non bastasse, quella stessa ragazza me la sono ritrovata come compagna di corso in università."

La madre spalancò la bocca, incredula. "Domattina andrai da Guglielmo e gli dirai che aspettate un bambino." Perla si allontanò col capo, disgustata dall'idea, ma la madre continuò: "Tesoro, devi dirglielo. Deve saperlo, questo bambino non può crescere senza padre." Le scappò una risata. "T'immagini la faccia della madre di Guglielmo quando le presenterà la sua nuova fiamma dal caschetto blu elettrico? Si lamentava che non eri all'altezza del loro titolo nobiliare, figurati cosa dirà della sua acconciatura..."

I Segreti dell'AlbaWhere stories live. Discover now