27 - Meno so e meglio sto

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Corrado scese dalla gradinata, il cuore pesante a ogni scalino

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Corrado scese dalla gradinata, il cuore pesante a ogni scalino. Se settimane prima qualcuno gli avesse detto che un giorno avrebbe voltato le spalle a Perla, non ci avrebbe creduto. Ma il timore di perdere una delle persone più importanti della sua vita si era concretizzato.

Sentiva una grande angoscia nelle vene, come se il sangue scorresse lentamente. Se era arrivato al punto da non correre in suo soccorso era colpa di Perla, che non aveva nemmeno risposto ai suoi messaggi: dopo anni insieme, la loro amicizia stava finendo senza confrontarsi da persone civili.

Quando si avvicinò a Diego, sentì il ragazzo chiedergli: "Tutto bene? Sei pallido."

"Questo brutto tempo mi mette di cattivo umore" tagliò corto Corrado con lo sguardo basso.

"Sicuro?" insistette Diego. "Prima non eri così, è successo qualcosa?"

Corrado indicò la via vicina, a nord della statua di Eco, come per invitarlo a proseguire.

Diego si apprestò a raggiungere la piazzetta per poi immettersi nella stradina, ma dopo qualche passo il ragazzo dagli occhiali arancioni gli domandò: "Credi sia giusto lottare per un'amicizia che dura da anni nonostante l'altra persona innalzi un muro?"

Diego aggrottò la fronte. "Perché questa domanda?"

"Rispondi, per favore."

Diego sospirò e si posizionò davanti a lui mentre camminavano. "Vai" gli consigliò indicando la facoltà. "Hai visto qualcuno con cui vuoi parlare e non so perché tu non l'abbia fatto, ma vai: il rimpianto è fatto di occasioni mancate che non tornano più."

"Ma tu devi andare..."

"Sì, ma tu torna indietro. Tanto domani ci vediamo, non ti libererai facilmente di me."

Il ragazzo si voltò verso Palazzo Nuovo. "Già, grazie per il consiglio. A domani!" e lo salutò con un cenno della mano mentre con l'altra teneva la borsa a tracolla.

Mentre raggiungeva quell'edificio in acciaio, sentiva una rinnovata energia. Non poteva abbandonare Perla, doveva essere leale. L'egoismo li avrebbe allontanati.

Salì la scalinata a due a due, Guglielmo era ancora lì che fissava il cellulare con l'aria concentrata. Magari sono già passate e lui non se n'è accorto, rimbambito com'è.

Non ebbe neanche il tempo di formulare quel pensiero, che intravide le due ragazze oltre quelle vetrate scure. Una di loro stava aprendo la porta e lui si lanciò per impedire che uscissero.

"Perla!" esclamò trascinandola dentro l'università e lontano dall'uscita.

Lei cercò di divincolarsi, l'espressione confusa. "Corrado, che cazzo fai?"

"Lasciala, altrimenti chiamo la guardia!" lo minacciò Fiammetta con i pugni chiusi.

La ragazza s'intromise cercando di liberare Perla, ma Corrado mollò la presa. "Ascoltami, devo parlarti in privato" e diede un'occhiata alle vetrate dell'uscita.

I Segreti dell'AlbaWhere stories live. Discover now