41 - A un amore migliore

99 20 85
                                    

Viola inclinò il capo

¡Ay! Esta imagen no sigue nuestras pautas de contenido. Para continuar la publicación, intente quitarla o subir otra.

Viola inclinò il capo. "Cosa significa?"

Fulvio continuò a massaggiarle le braccia. "Tuo papà ti vuole bene, più di qualsiasi persona su questo sporco pianeta. Se è arrivato fino a questo punto per allontanarci, allora ha ragione. Significa che non siamo..."

Lei mise un indice sulle sue labbra sottili. "Non dirlo."

"Devo" continuò. "Significa che non siamo fatti per stare insieme, che..."

"Non puoi pensare una cosa simile, ha convinto anche te..."

Lui si sedette sul letto. "La realtà non è una fiaba e noi non siamo i suoi protagonisti. Siamo troppo diversi per stare insieme." Lei scosse la testa e cercò di mettersi sulle sue ginocchia, però lui respinse quel contatto. "Ho accettato i soldi di tuo papà, sì... ma non li ho usati."

Lei incrociò le gambe sul letto. "Cioè?"

"Diego ha trovato nella buca delle lettere una busta per me. L'ho aperta e ho visto dei soldi all'interno, molti. Sapevo che venivano da tuo padre e..." Si grattò i capelli biondo platino. "L'ho chiusa in un cassetto, mi sono rifiutato di usare quei soldi. Per giorni ho pensato a cosa farne. Volevo vederti, dirti la verità... Una volta sono uscito di casa per venire da te e consegnare la busta a tuo padre, ma..." Allargò un braccio verso la portafinestra. "Ho visto un senzatetto sotto dei portici e ho messo i soldi nel cestino delle offerte. Volevo fare una buona azione... e ho capito una cosa molto importante." Lui sorrise per ciò che stava per dire. "Sai che odio studiare, no? Un anno sono persino stato bocciato. Ma c'è una cosa più di tutte le altre che mi è rimasta impressa." Lei annuì, spingendolo a continuare, e lui mimò un recipiente con una mano. "Se metti dell'olio e dell'acqua in un bicchiere, non si mischieranno mai. L'olio rimane sopra perché... non me lo ricordo, ma non si mischiano proprio. Ho pure provato a farlo, sai?"

"Che cosa vorresti dire?" chiese Viola titubante.

Fulvio si grattò il naso, il piercing alla narice. "Che..." Con voce strozzata proseguì: "Che noi siamo come l'acqua e olio: incompatibili. Possono... possono metterci in tutti i recipienti che vogliono, ma non ci mischieremo mai."

Lei iniziò a singhiozzare. "Non è vero, io sto bene con te..." e lo abbracciò più forte che poteva, al punto che Fulvio poteva giurare di aver sentito il suo cuore accelerare i battiti.

"Ci abbiamo provato, ma è troppo complicato. Abbiamo bisogno di qualcosa di semplice..."

"Non mi ami abbastanza..."

"Può essere, ma sono convinto di ciò che ti ho detto il giorno del tuo compleanno: meriti il meglio che la vita possa darti... e non sono io."

Lei iniziò ad accarezzargli la schiena, fino ad affondare le unghie nella carne. "Pensavo che... dopo quello che tu hai fatto per me... nulla potesse distruggerci."

Lui inarcò la schiena e staccò le sue braccia. "Non mi pento di aver mentito per te quel pomeriggio..." Le mise le mani sulle spalle. "Quello che ho fatto per te nessun altro l'avrebbe fatto. Credevo che potessimo farcela, ma... E poi quell'altro pomeriggio... ti ho dato uno schiaffo e tu hai fatto credere a Corrado che i segni sulle braccia fossero opera mia, quando non è così. Ho cercato di convincerti a dirgli la verità, ma gli hai raccontato quella balla del bar." Si alzò e lei continuò a tenergli una mano. "È tossico tutto questo... Ci siamo spinti oltre, l'amore non è così."

I Segreti dell'AlbaDonde viven las historias. Descúbrelo ahora