57 - Voglio imparare

66 13 46
                                    

Viviana si portò su un lato la lunga treccia scura e guardò i gazebo bianchi nell'intera piazza

Ops! Esta imagem não segue nossas diretrizes de conteúdo. Para continuar a publicação, tente removê-la ou carregar outra.

Viviana si portò su un lato la lunga treccia scura e guardò i gazebo bianchi nell'intera piazza. "Non avrei dovuto mentirti su qualcosa di così importante, scusa."

Elettra studiò il suo viso per trovare tracce di pentimento. "Dopo gli improperi di quella sera giochi la carta della vittima? Non ti credo: sapevo che avresti portato problemi dal primo giorno in cui ti ho vista."

Viviana si voltò, gli occhi nocciola socchiusi. "Non è colpa mia se Oscar ha coperto il mio furto."

"Come no, l'avrai supplicato in ginocchio!" ridacchiò Elettra con cattiveria, "e gli avrai tirato giù la zip dei pantaloni."

Viviana fece una smorfia. "Ho sbagliato a darti retta" e si girò per uscire dal camion.

"Aspetta" la fermò Elettra con una mano sulla spalla. Quando Viviana si fu voltata di nuovo verso di lei, si grattò i capelli ricci. Era faticoso parlare con colei a causa della quale aveva rischiato di perdere la casa, ma doveva ingoiare le parolacce e trovare un dialogo. "Ascolta, non hai tempo da perdere e nemmeno io, arriviamo al sodo." Tirò un grande sospiro, come per prepararsi all'imminente momento della verità. "Oscar è vivo, quindi dov'è?"

Viviana appoggiò le braccia sul volante, fredda. "A Garessio, un paesino nel cuneese."

Elettra indietreggiò con la testa: suo fratello era nella sua stessa regione? Sbatté le palpebre più volte. "A Garessio? Che cazzo ci fa lì?"

La donna voltò il capo verso il proprio stand per controllare l'afflusso dei clienti. "Si prende cura del ristorante della sua nuova compagna."

Elettra si mise una mano sulla fronte. "Un'altra? E chi è? La conosci?"

Viviana rise e si girò verso di lei. "Certo." Si massaggiò il collo, immersa nei ricordi. "Prima che Oscar lasciasse Torino, è piombato in casa mia e mi ha chiesto di seguirlo in Sardegna. Lì aveva un amico conosciuto durante il servizio militare che gli avrebbe dato una mano a ricominciare una nuova vita. All'inizio ero reticente, ma ormai questa città mi portava brutti ricordi e ho deciso di partire." Guardò le due chiese gemelle alla fine di piazza San Carlo. "Quel brav'uomo gli ha trovato un posto in una pasticceria, mentre io facevo qualche lavoretto. Negli anni tuo fratello ha guadagnato la fiducia del titolare ed era diventato come un amico, abbiamo passato molte serate insieme a parlare di cibo e filosofia. Era uno che..."

"Puoi tagliare?" domandò Elettra mimando con le dita le forbici. Era lì per scoprire di più sulla vita del fratello, non per ascoltare la biografia di uno sconosciuto.

Viviana si schiarì la voce. "A un certo punto quell'uomo ha deciso di andare in pensione e gli ha affidato l'attività. Puoi immaginare la contentezza di Oscar, no?"

Elettra forzò un sorriso. Ricordava quanto tenesse alla pasticceria di famiglia: aveva sempre sognato un locale tutto suo, senza soci rompiscatole.

"Oscar se l'è cavata per anni, il locale si è espanso e cercava personale. Nel frattempo noi volevamo sposarci e anche diventare genitori. Ma due anni fa in quel locale è entrata una – avrà avuto... venticinque anni – per un colloquio. Nel frattempo, a casa, lo vedevo strano e con la testa per aria. Solo dopo ho scoperto il motivo." Abbassò lo sguardo. "Si era innamorato di quella lì, Olga, e sono stata io a farlo confessare. Ci siamo lasciati, ma un anno fa mi ha fatto una proposta: sarebbe tornato a vivere in Piemonte e aveva bisogno di una persona di fiducia per gestire la pasticceria, così aveva pensato a me."

I Segreti dell'AlbaOnde histórias criam vida. Descubra agora