Cap.10 🌞

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Passarono due giorni dalla morte di Obito e molte cose cambiarono nella vita di Mayako. -Kakashi e Rin stanno bene, a loro basterà riposare. Ma Mayako ha riscontrato un forte trauma.

-A quanto dice Asuma non è uscita da casa da quando siete rientrati e non vuole ascoltare nessuno- disse l'Hokage nel suo ufficio mentre fumava la sua pipa. -Non è venuta nemmeno ai funerali, si è chiusa a casa sua senza uscire- aggiunse il maestro Minato con sguardo triste. -Non possiamo permetterci che rimanga così.

Sua madre non sa cosa è successo. Tsunade è stata impegnata in guerra e probabilmente non tornerà subito da lei- disse l'Hokage, -Perciò propongo di farle fare l'esame per diventare jonin, in questo modo cercherà di superare il trauma. Non possiamo permetterci di perdere altre risorse- concluse l' Hokage. Minato annuì e sparì velocemente dal Palazzo, avrebbe parlato direttamente con Mayako senza interpellare Kakashi e Rin.

Appena arrivò difronte casa sua si rese conto che la finestra era aperta e quando entrò dentro notò Mayako stesa a terra. Indossava ancora gli occhiali di Obito e stringeva la foto in cui c'era il team 7, mentre le lacrime cadevano silenziosamente. Non si accorse nemmeno della presenza del suo maestro, era completamente concentrata sui suoi pensieri che la stavano tormentando da giorni.

Nessuno ha saputo nulla di lei da quando tornò a casa, non mangiava da giorni e per di più continuava a fare costantemente lo stesso incubo.
-Mayako..- disse il suo maestro abbassandosi di fronte a lei. Mayako alzò leggermente lo sguardo, mostrando gli occhi gonfi e il naso rosso dovuti al pianto. - Non restare a terra, vieni..- disse porgendole una mano e lentamente si alzò da terra. Mayako aveva lo sguardo basso e continuava stringere la foto come se avesse paura che qualcuno l'avrebbe portata via.

-Oggi è una bella giornata e Kushina ha preparato un ottimo pranzo, lei è molto brava a cucinare. Allora, vorresti venire da noi?- le chiese sorridendo. Non ricevette nessun tipo di risposta a parte un piccolo accenno di testa e così il maestro usò la sua tecnica del teletrasporto per arrivare più velocemente a casa sua. Questa tecnica era possibile grazie ai suoi kunai del teletrasporto.

La casa del maestro Minato era davvero grande e ben illuminata e si sentiva un buon odore di cucinato. -Oh hai fatto presto oggi- disse sorridendo Kushina che uscì dalla cucina con un grembiule e un mestolo nella mano. Poi abbassò lo sguardo verso Mayako e la guardò un po' preoccupata. -Mayako, cosa ti è successo?- le chiese e lei chiuse gli occhi facendo scendere un'altra lacrima.

Minato spiegò velocemente la situazione a Kushina, che mise un altro posto a tavola e sistemò per bene il pranzo a tutti e tre. -Spero che ti piaccia Mayako, ricordati che puoi venire a mangiare quando vuoi da noi- le disse sorridendo Kushina. -Grazie- rispose freddamente Mayako e iniziò a mangiare in silenzio, sotto lo sguardo preoccupato dei due adulti. -Oggi sono stato dall' Hogake e mi ha detto che tra pochi giorni ci saranno gli esami per diventare jonin, perciò mi chiedevo se tu volessi provare a farli- disse il maestro Minato. Mayako alzò lo sguardo dal suo piatto, forse in un momento differente sarebbe saltata di gioia, ma l'unica cosa che riuscì a fare fu annuire e continuare a mangiare.

Durante il pranzo Kushina tentò di far parlare Mayako, ma l'unica cosa che riuscì a fare fu strapparle un piccolo sorriso. Non era niente di che, ma per come stava fu un grande passo per lei.
Passò un'altro giorno e Mayako decise che era arrivato il momento di allenarsi in vista dell'esame. Si svegliò all'alba, anche se aveva dormito pochissimo a causa degli incubi e andò verso uno dei campi di allenamento.

Quella mattina decise che avrebbe lasciato gli occhiali di Obito a casa, non voleva rovinarli e poi aveva promesso che gli avrebbe portati da sua nonna. Si sistemò per bene davanti ad uno dei tronchi che c'erano davanti a lei, preparò il pugno ma non riuscì a colpire il tronco. Rimase ferma ad osservarlo, mentre la scena della morte di Obito si ripeteva nella sua testa.

-Perchè non sono riuscita a distruggere il masso?- si domando tra se e se. Quella domanda era l'unica cosa che riusciva a dire e la stava tormentando da troppo tempo.
- Non si diventa forti subito- sentì la voce di sua madre alle sue spalle e appena si voltò la vide davanti a lei insieme a Shizune.

Mayako scoppiò a piangere e istintivamente l'abbracciò forte come se non volesse lasciarla andare via. -Mi dispiace non essere venuta qui prima, ma purtroppo ci sono stati alcuni problemi. L'Hokage mi ha raccontato tutto..- le disse alzandole la testa, - Domani dovrai sostenere l'esame per diventare jonin giusto? Allora è l'occasione giusta per i nostri allenamenti- continuò.

Si misero una di fronte all'altra, Mayako tirò un respiro profondo e passò da sotto il terreno arrivando alle sue spalle, ma quando provò a tirarle un pugno, la sua mano si fermò a mezz'aria. Tsunade si girò verso di lei e le tirò un pugno facendola arrivare contro un albero.
- Come credi di poter superare la sua morte?- le chiese una madre mettendosi di fronte a lei. Normalmente Shizune avrebbe fermato Tsunade, ma questa volta era diverso, probabilmente le aveva già detto di non intervenire.

Mayako sentì dolore su tutta la schiena, ma riuscì a rimettersi in piedi. -Anche tu non hai superato la morte di mio padre...mi basterebbe mostrarti un pò di sangue per farti impazzire..- disse Mayako con sguardo serio, -Non usare le mie debolezze contro di me signorina. Adesso stiamo parlando di te- le disse provando a colpirla un'altra volta, ma lei schivò velocemente il colpo.

- Ti devi sfogare Mayako o non riuscirai a superare la sua morte- le disse sua madre, -Oggi ci sono qui io, sfogati e liberati- continuo. Mayako si rialzò da terra, dopo aver provato a schivare per l'ennesima volta un pugno di sua madre.
Chiuse gli occhi, nella sua mente aveva solo l'immagine di Obito che le sorrideva prima che l'ultimo masso coprì il suo volto, quanto le mancava la sua presenza, il suo sorriso.. -Hai ragione, anche io non ho superato la morte di tuo padre.

Ma vedi, tu sei diversa da me, il tuo spirito è uguale al suo e non sopporterei l'idea che tu facessi la mia stessa vita. C'è solo un modo per andare avanti...lascia che il suo ricordo diventi la tua guida. Probabilmente continuerai a piangere per lui, forse sarà difficile ricominciare ad amare, ma non permettere che niente e nessuno ti impedisca di realizzare i tuoi sogni - le disse sua madre.

-Tu sei forte Maya..- continuò. Mayako spalancò gli occhi, quelle parole erano le stesse pronunciate da Obito e lentamente sentì dentro di lei una forza che cresceva.
Strinse il pugno destro e fece un piccolo sorrisetto di sfida a sua madre, voleva portare a termine quello scontro al più presto. Nonostante si notasse la differenza di forza, Tsunade si rese conto che quel giorno Mayako si stava realmente impegnando e la mise in serie difficoltà.

Mayako provò in tutti i modi di non essere colpita, non voleva che sua madre la vedesse in uno stato pietoso e ci riuscì fino alla fine dello scontro, riportando solo qualche graffio. Passarono quasi tutto il giorno ad allenarsi e grazie a Tsunade, Mayako si sfogò finalmente.

Probabilmente poteva sembrare uno strano modo di manifestare affetto, ma quello era il loro, Mayako sapeva bene che lei le voleva molto bene.
Il sole tramontò e sua madre e Shizune ripartirono, lasciarono Mayako appoggiata al tronco dell'albero mentre osservava il cielo sereno. Prese dalla tasca il bracciale che avrebbe dovuto dare ad Obito e lo indossò. Si era pentita di non averglielo dato, ma non poteva continuare a piangere.

-Maya..- sentì urlare e appena si voltò vide Rin, Kakashi e Gai che stavano correndo verso di lei. -Ei sei ridotta veramente male!- notò Gai e Mayakosi mise a ridere, lasciando tutti senza parole. Si rialzò da terra ed osservò il cielo, stringendo la mano destra, la stessa che Obito aveva tenuto poco tempo prima. -Hai affrontato tua madre?- le chiese Kakashi e lei annuì. -Domani dovrò sostenere l'esame per diventare jonin, perciò stai attento Kakashi, da un momento all'altro potrei superarti- esclamò sorridendo e gli tirò un'amichevole pacca sulla spalla.

-A proposito, come mai così di fretta?- chiese Mayako, -Stiamo per partire in missione, ma il maestro Minato ci ha appena avvertiti che non saresti venuta- le rispose Rin e Mayako annuì. -Bene dobbiamo andare adesso- urlò euforico Gai e prima che potessero andare via, Mayako prese in disparte Kakashi per potergli parlare. -Quella promessa di Obito la devi mantenere, vedi di non ferirti o non potrai proteggere Rin. Non ci sarò in questa missione, ma ricordati che lei è la mia migliore amica- disse seriamente e lui annuì. -E tu vedi di non combinare troppi guai- aggiunse Kakashi prima di raggiungere gli altri.
Mayako guardò il cielo, adesso solo Obito avrebbe potuto sostenerla per il suo importantissimo esame.

La realtà dei sogni 🌞 {Obito/Kakashixreader}Where stories live. Discover now