Capitolo 25 - Ti fidi di me? [Revisionato]

117 25 521
                                    

«Indovina cosa ti ho portato!»

Chloe sfoggiò un sorriso radioso non appena Brycen aprì la porta d'ingresso, sollevando un piccolo vassoio incartato.

«Stelle di sfoglia?»

«Meglio. Apri e vedrai.»

Brycen raccolse il vassoio e la baciò, accogliendola in casa. Non fece in tempo a chiudere la porta che Chloe si era già precipitata al tavolo, attratta dai fogli che giacevano sulla superficie. Non erano che verifiche dei suoi studenti da correggere, ma lei si chinò comunque sulle pagine per sbirciare.

«Ahia, qui qualcuno ha problemi con i riflessivi. Non preoccuparti, uhm... Elena. La confusione sparirà presto, almeno spero.» Chloe ridacchiò, sfiorando le rune con le dita. «Sbaglio o è un compito diverso da quello che hai fatto fare a me?»

«Questo sarebbe stato troppo semplice.»

Un lungo sorriso si aprì sul viso di Chloe. «Quindi li ho superati. L'avevo detto che sarei stata la più brava del tuo corso, se mi fossi iscritta.»

«E anche la più superba.»

«Solo perché posso permettermelo.» Chloe sollevò le spalle, intonando un motivetto a fior di labbra mentre prendeva posto.

Brycen sbuffò una risata leggera. Non poteva negare che avesse ragione: in sei mesi aveva ottenuto notevoli progressi, tanto da riuscire a sostenere brevi conversazioni in zimeo. Chloe non era la prima né l'unica dei suoi allievi a mostrare rapidità nell'apprendimento, ma aveva iniziato a studiare solo per passatempo, perciò Brycen era fiero di lei più che di chiunque altro.

Si sedette al suo fianco e scartò il vassoio, rivelando due paste fritte ricoperte di zucchero. Erano così simili alle panpesche zimee che Brycen sentì una punta di nostalgia stuzzicargli il petto, distendendo le labbra in un sorriso.

«Come ti senti oggi?» chiese Chloe, afferrando un bombolone.

«Bene.» Brycen la imitò, liberando la superficie dallo zucchero in eccesso prima di morderlo. «A volte ho ancora fiato corto, ma capita sempre più raramente.»

«Dormi ancora con la maschera?»

Brycen annuì. «Almeno fino al prossimo Yulres. Il dottor Argus ritiene che dopo potrò farne a meno, ma gli esami di controllo ne daranno conferma.»

«Oh, non preoccuparti di quelli. Potrai toglierla già stasera.»

«E perché mai?»

Chloe sfoggiò un sorriso birbante. «Perché non ti ho portato solo dei dolci.»

Frugò all'interno della sua borsetta per tirare fuori una bottiglia di ceramica nera dalla curiosa forma a clessidra. Gliela porse senza spiegazioni e Brycen mise da parte il dolce per afferrarla, rigirandosela tra le mani.

Era di fattura jiyana, con alcuni logogrammi dorati dipinti sulla base rigonfia. Brycen riconobbe solo quelli appartenenti al sillabario, ma da soli non sarebbero stati di alcuna utilità per tradurre il testo. Il bicchierino che copriva il tappo, assicurato al collo tramite una cordicella, era troppo misero per una bevanda: Brycen sapeva che alcuni liquori jiyani si bevevano a piccoli sorsi, ma non così piccoli.

Stappò la bottiglia, annusandone il contenuto. Una zaffata di eucalipto gli riempì le narici, insieme a qualcos'altro che non riusciva a definire: vaniglia, forse? Fu solo quando versò il liquido nel bicchierino che riconobbe le sfumature violacee del Sihir, sgranando gli occhi di meraviglia.

«È un Rimedio?»

«Per purificare i polmoni e risanare la gola. Senza offesa per le medicine di Sayfa, ma con questo ti rimetterai in sesto molto prima.»

BluebirdWhere stories live. Discover now