Capitolo 28 - Giudizio (1/2) [Revisionato]

110 26 344
                                    

«Kiyoko.»

Chloe si svegliò in un sussulto. Il tocco di Chen-Yi sulla sua coscienza era come uno strattone a cui il suo corpo reagiva all'istante, mettendosi in allerta. Spalancò gli occhi e cercò il Senza Volto, tentando invano di scorgere la sua figura nell'oscurità della stanza.

Che si fosse sbagliata?

Brycen dormiva ancora, avvolgendola in un abbraccio da cui non aveva voglia di liberarsi. Chloe intrecciò le dita con le sue e si spinse ancora più indietro, sospirando al brivido che corse sulla schiena quando si adagiò contro il suo petto.

La soddisfazione è pericolosa, le aveva insegnato Chen-Yi, non puoi permetterti di stare bene.

Ma la sua voce era lontana, un mormorio confuso portato via dal vento. Non voleva ascoltarla. Voleva chiudere gli occhi e tornare a dormire, svegliarsi tra le braccia di Brycen e godersi almeno la parvenza di una vita normale.

Ogni speranza per il futuro diventava cenere quando Chen-Yi la chiamava, ricordandole che erano solo illusioni nella sua mente. Arrivava sempre il momento in cui doveva abbandonarle, anche se fingeva di non saperlo. Chi le assicurava che questa volta sarebbe stato diverso? Non avrebbe dovuto cedere così facilmente: i progetti di vita che aveva immaginato con Brycen erano un sogno troppo ambizioso.

Eppure sembrava così reale. Non l'aveva mai reputato possibile come in quel momento, non l'aveva mai desiderato tanto. Riusciva a vederlo: lei e Brycen che danzavano nel salone; le coste di Acamar oltre la finestra; due bambini con i capelli viola e gli occhi neri e allungati, le cui risate riempivano l'aria. Chloe incrociò i loro sguardi e li vide abbandonare i loro giochi per correrle incontro, sorridendo nel chiamarla—

«Kiyoko.»

Un altro strattone. Chloe si liberò dall'abbraccio di Brycen in un sospiro, attenta a non svegliarlo. A piedi nudi si mosse silenziosa verso il bagno, dove la proiezione di Chen-Yi si palesò.

Il Senza Volto la fissava immobile, il busto rigido in una posizione di giudizio. Dietro la maschera i suoi occhi erano di un rosso così intenso da infastidirla, il suo sguardo tagliente come una lama.

«Da anni non era necessario più di un richiamo»

Chloe chinò il capo, sollevando le mani chiuse a vortice. «Le mie scuse, Maestro. Non accadrà più.»

Chen-Yi la graziò in un mugugno d'assenso. «È richiesto il tuo supporto per un Giudizio. Dovrai scortare i tuoi fratelli e sorelle a Roumberg e riportarli indietro a lavoro concluso.»

«Quando?»

«Immediatamente. Ti aspettano al tempo di Oowadara, devono raggiungere la città di Lenwish entro l'alba. Saranno loro a condividere con te i dettagli necessari.»

Chloe sbattè le ciglia. Gli occhi sfuggirono al suo controllo, cedendo all'istinto di lanciare uno sguardo alla porta. L'aveva chiusa a chiave, ma se Brycen si fosse svegliato durante la notte...

«Confido tu sia consapevole che la tua priorità sia concentrarti sulla missione» disse Chen-Yi, il tono rigido come una condanna. «Preoccuparti di cosa accadrebbe se quell'uomo dovesse notare la tua assenza è una distrazione superflua.»

Un brivido le percorse la schiena, scivolando in un formicolio denso lungo le gambe. «Certo, Maestro. Ma la mia copertura—»

«Tu non hai bisogno di una simile copertura, Kiyoko. Non sei una Dimorante.» Chen-Yi si avvicinò. Le ombre sulle vesti da Senza Volto erano marcate, opprimenti quanto la sua presenza. «Il ruolo di "Chloe" non è di alcuna utilità per l'Ordine. Se ti è concesso vivere in questo modo è per scongiurare una ricaduta, per assicurarci che l'equilibrio della tua anima sia pienamente ristabilito. Ma se il peso di tutto questo dovesse gravare troppo sulla bilancia...»

BluebirdDove le storie prendono vita. Scoprilo ora