Capitolo 59 - Inspirare ed espirare

78 14 373
                                    

Inspirare ed espirare. Queste erano le uniche cose che doveva tenere a mente quando usava Subsidence, quale che fosse l'uso che decidesse di farne. Non era attraverso l'aria che il suo corpo assorbiva Sihir, eppure Brycen poteva giurare di percepirlo a ogni movimento del diaframma, poteva sentirlo scivolare lungo la gola e vorticare nel suo petto insieme all'ossigeno che catturava ad ogni respiro, impaziente di essere sprigionato.

Era soltanto un inganno della mente, ma funzionava: inspirare gli dava la sensazione di essere intriso di energia mistica, era una scossa che rinvigoriva i suoi muscoli e risvegliava la sua mente, come se per un istante riuscisse a raggiungere la versione migliore di se stesso; espirare gli permetteva di visualizzare il Sihir e trasfrormarlo, restituendolo all'esterno non più come mera energia ma come impulso, un imperativo comando che piegava le leggi del mondo alla sua volontà.

Quella volta, il Sihir veicolava l'ordine di rendere la temperatura dell'ambiente circostante sempre più bassa. Brycen non era in grado di percepire di quanto, dato che i morsi del freddo attecchivano sulla sua pelle con la delicatezza di un soffio; quand'era Subsidence a causarlo, poi, era incapace di percepire la differenza: riusciva a comprenderlo solo osservando le gocce di umidità cristallizzarsi tutt'attorno e ascoltando il suono del ghiaccio che si arrampicava sulle pareti chiare.

Sarebbe stato abbastanza? Anche questo non sapeva dirlo, perciò continuò a spingere il suo potere fino al limite, fin quando le mani non cominciarono a tremare e la vista ad appannarsi, e allora si rese conto di non avere più fiato.

Brycen gettò fuori un verso stremato, abbandonando il suo controllo sul Naru. Si piegò in avanti, trovando nelle ginocchia sostegno per le mani e prese ampie boccate d'aria per regolarizzare il respiro, sentendo gli effetti dell'affaticamento cominciare a svanire. Allo stesso modo, il freddo che aveva portato nello stanzino vuoto si sciolse all'istante: il ghiaccio svanì senza lasciare traccia, e pochi istanti dopo la porta di metallo si aprì.

«Centosessantaquattro gradi sotto zero!» Louis sfoggiò un sorriso colmo di una tale gioia da illuminargli il volto. Si precipitò al suo fianco, con i lembi del camice bianco che svolazzavano come un mantello, e cominciò a sfogliare i fogli sulla cartelletta che reggeva tra le mani. «Ventidue gradi in meno rispetto all'ultima misurazione, un risultato migliore dei pronostici. Se continui così, potresti raggiungere i meno duecento gradi entro la fine del prossimo mese, e forse andare persino oltre! Dopotutto hai già superato il primato di Dario Tulbeor.»

«Solo su carta» lo corresse Brycen, abbozzando un tiepido sorriso. «È probabile che avesse raggiunto temperature ancora più basse delle mie, solo che all'epoca non esistevano strumenti in grado di confermarlo. Il merito del nuovo primato è dei termometri di nuova generazione, non mio.»

«Lascia perdere i termometri, guarda qua!» si lamentò Louis, posizionandogli la cartelletta sotto gli occhi. «Congelamento di un litro d'acqua a venti gradi in zero virgola quarantadue secondi, variazione della temperatura ambientale di una stanza di otto metri quadri effettuata in dieci gradi per decimo di secondo, tempratura di una lastra di vetro grande trenta per quaranta centimetri e spessa dodici millimetri, riscaldata a seicentocinquanta gradi, eseguito in zero virgola ottantanove secondi senza causare danneggiamenti alla struttura. I dati parlano chiaro, Brycen: stai superando ogni pronostico, e i tuoi progressi hanno un'ottima curva di miglioramento!»

Louis picchiettò sui fogli, facendo scorrere il dito lungo una serie di dati, annotazioni e grafici che Brycen riusciva a comprendere solo in modo parziale. Per fortuna, le immagini erano più comprensibili dei numeri: gli era difficile comprendere se e quanto l'esito di un esame fosse positivo, ma osservare la linea dei suoi progressi mese dopo mese aveva un che di confortante. In ogni esame svettava sempre un po' più in alto - ma solo per ciò che riguardava la temperatura: Brycen liberò un mugugno insoddisfatto nel voltare pagina, ritrovandosi di fronte a grafici molto meno entusiasmanti.

BluebirdWhere stories live. Discover now