Capitolo 52 - La fortuna bacia gli audaci [Parte 2]

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Chloe si tolse la parrucca non appena raggiunse la stanza d'albergo, sospirando mentre il portale oscuro da cui era entrata si chiudeva dietro di sé. Gettò quell'ammasso di capelli chiari sulla scrivania e cominciò a liberare le ciocche azzurre dai ferretti, lasciandoli ricadere sulle spalle.

«Puoi toglierti anche il vestito, se vuoi, per me non ci sono problemi. Lo dico per te, eh: sembra davvero scomodo» disse Kolt, il sogghigno insolente stampato sul volto.

Non aveva più il cappello e se ne stava semi disteso sul letto matrimoniale sul fondo della camera, le bretelle abbandonate lungo i fianchi e la camicia sbottonata per metà. Si rigirava tra le dita un gettone nero che aveva sottratto al Dapalis, facendolo passare da una falange all'altra dando l'impressione che rotolasse giù da una piccola scala.

«Buone notizie, i tuoi sospetti erano fondati» proseguì, issando il busto per mettersi a sedere. Lanciò il gettone con una spinta decisa del pollice, facendolo roteare a mezz'aria prima di afferrarlo al volo. «O terribili notizie, non ho idea di cosa sperassi di ottenere. Quello che so è che avevi ragione: il nostro adorato principino perde spesso di proposito.»

Chloe ridusse le labbra ad una linea sottile. «Per favorire chi?»

«Andiamo, che gusto c'è se ti dico subito la risposta corretta? Prova almeno a indovinare! Una probabilità su tre, scommetto che-»

«Vai al dunque, Kolt. È bello sapere che hai tempo da sprecare, ma per me non vale lo stesso.»

«Vedi? È proprio questo di cui parlavo, prima. Such a party pooper.» Kolt fece scivolare il gettone nella tasca in uno sbuffo, poi allungò le mani verso il comodino. Chloe incrociò le braccia al petto e si schiarì la voce, ma lui si concesse comunque il tempo di portarsi una sigaretta alle labbra e accenderla prima di continuare. «Arturo Soleni è il tuo uomo. Il merito però è del mazziere, è lui a gestire tutto.»

«Il mazziere è coinvolto? Ne sei certo?»

Il mazziere del Dapalis era stato il primo soggetto che Chloe aveva esaminato, ma non era emerso nessun collegamento con Tertius o gli altri giocatori. Forse Soleni lo ricompensava per vie traverse o forse avevano un diverso tipo di accordo, anche se non aveva notato nessun segnale o movimento sospetto neanche da parte sua.

Kolt però schioccò la lingua contro il palato, fissandola come se la risposta fosse ovvia. No, la guardava come se fosse così scontata da sottolineare quanto fosse sciocco porre la domanda. Sbuffò un refolo di fumo alla sua destra e picchiettò la sigaretta sul bordo del posacenere che aveva sul comodino, invitando Chloe a sedersi con un cenno della mano. Quando lei si fu sistemata sul materasso, Kolt raccolse un mazzo di carte dal cassetto e lo aprì a ventaglio sulle lenzuola scure.

«Il mazziere ha il pieno controllo delle carte. Può scegliere quelle che gli interessano e farle avere al giocatore che preferisce, fingendo di mischiare il mazzo.»

Kolt sfilò i quattro Assi, poi richiuse le carte e ne sistemò due in cima e due in fondo. Divise il mazzo in due e curvò ogni metà verso l'alto, lasciandola ricadere dolcemente in una cascata di carte che si intersecò all'altezza del bordo superiore. Solitamente questo era il momento in cui le carte venivano riunite, sfruttando la mescolanza appena creata, ma Kolt sollevò invece i mazzetti verso di lei, mostrandole un dislivello: Chloe inarcò un sopracciglio nel notare che le carte a sinistra erano spostate un po' più avanti delle altre.

Kolt avvolse lentamente le dita attorno ai mazzi e le sospinse così che collassassero le une sulle altre, ma il dislivello era stato mantenuto. Così, nel ruotare il mazzo, finse di tagliarlo a metà per dividerlo ancora una volta, ma in realtà non fece altro che sfilare le carte che aveva tenuto più avanti. Quando riunì il mazzo e aprì di nuovo il ventaglio verso di lei, nulla era cambiato e i quattro Assi avevano mantenuto la loro posizione iniziale.

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