Capitolo 61 - In principio fu il buio

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Le sei ore più lunghe della sua vita.

Chloe ringraziò che il suo turno di lavoro non coincidesse con quello di Mindy, perché lei avrebbe colto i segnali di ansia e preoccupazione che - non aveva dubbi - il suo volto stanco non riusciva a celare. Persino Julian arrivò a chiederle se andava tutto bene, nonostante gli aloni che le circondavano gli occhi non fossero una novità ormai da tempo. Quel giorno erano persino più marcati, e il malessere residuo della sbornia non era un buon alleato per il suo umore altalenante.

Aveva persino considerato l'idea di fingere un malessere e restare a casa, pur di affrontare subito la discussione su Maelstrom. Una foglia malata va recisa il prima possibile, si diceva a Jiyu, ma pretendere che Brycen dedicasse il suo tempo a lei - piuttosto che agli studenti a cui avrebbe dovuto fare lezione quel pomeriggio - le sembrava meschino.

Sapeva che la cosa giusta da fare era concedere priorità al lavoro, e la cosa era valida per entrambi: doveva liberarsi di quella scomoda abitudine da Tessitrice che la spingeva a manovrare i fili di ciò che la circondava affinché ogni situazione si piegasse alle sue volontà. Era giunto il momento di bloccare la linea del necessario e abbandonare la tentazione di far oscillare costantemente il confine della sua morale per convenienza, a cominciare dalle piccole cose.

Così aveva atteso. 

E quando tornò a casa di Brycen - a mente fredda, senza la sola spinta emotiva a guidare le sue parole - le sue intenzioni erano rimaste immutate, anche se lui nutriva il timore che non fosse così: Chloe glielo leggeva negli occhi spalancati, nella rapidità con cui si alzò dalla sedia non appena la vide aprire la porta d'ingresso; lo intuì dal modo impacciato in cui si sistemò le pieghe della camicia color sabbia, balbettando un saluto incerto e spostandosi di fronte al tavolo, come a voler nascondere dietro la sua schiena i libri che aveva disposto sulla superficie.

«È andata bene a lavoro?» le chiese, ma con lo sguardo domandava: vuoi ancora parlarne?

Lui fremeva dalla voglia di farlo. Era incapace di nascondere quella luce di eccitazione che brillava nel suo sguardo, tanto che Chloe non poté fare a meno di incurvare le labbra all'insù. Ecco perché lo amava così tanto: persino in una situazione simile, con il suo intero mondo sull'orlo del collasso, Brycen riusciva ancora a farla sorridere.

«Non ho cambiato idea. Non posso andare avanti se non riesco ad affrontare almeno questo.» Chloe avanzò, prendendogli le mani. Il tocco gelido delle sue dita affusolate che si intrecciavano alle proprie era confortante come un cielo limpido dopo una tempesta. «Hai sempre avuto ragione tu, Bry: non devo permettere che la mia fede sia sottomessa alla paura, Edoi e Hun meritano più di questo. E poi non sto neanche mettendo in dubbio le parole degli Dei; soltanto quelle di un uomo.»

«Sono lieto di sentirtelo dire.» Brycen portò le sue mani alle labbra, baciandole le dita. «Perché tu lo sappia, non sei obbligata ad accettare le mie risposte: non posso offrirti certezze, e non ho intenzione di convincerti di alcunché. Perciò, se dopo questa sera riterrai opportuno continuare a credere alla versione di tuo padre, rispetterò la tua scelta.»

«Lo so, amore» lo rassicurò Chloe, sovrastando le sue ultime parole. Era stata lei a definire Chen-Yi suo padre, eppure quel termine suonava fuori luogo. Una nota cacofonica, impossibile da ignorare. «Non preoccuparti: parlamene e basta, come se fosse una qualunque delle tue teorie. Non tralasciare nulla.»

Brycen annuì, umettandosi le labbra. Prese fiato lentamente, forse per la necessità di riordinare le idee, e borbottò alcuni esordi inconcludenti prima di trovare quello giusto.

«Ricordi quando ti ho parlato dell'interconnessione tra Naru?» Chloe annuì, e vide un lampo di stupore attraversare gli occhi blu di Brycen. Forse si aspettava di trovare in lei più esitazione, o credeva che avrebbe avuto bisogno di più tempo per richiamare alla mente quella discussione. «La mia teoria è collegata a questo: ho pensato che, se Maelstrom fosse legato ad un altro Naru, questo potrebbe spiegare i tuoi malesseri.»

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