Capitolo 27 - Sognare a occhi aperti [Revisionato]

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«Non sarebbe meraviglioso poter fermare il tempo?»

Chloe si strinse al fianco di Brycen, la testa posata sul suo petto. Lui sorrise, facendo scorrere le dita tra i suoi capelli per accarezzare la spalla nuda. Se il suo Naru gli avesse permesso di congelare anche il tempo, quella sarebbe stata un'ottima occasione per farlo: conversare con Chloe era ancora più piacevole dopo aver fatto l'amore. Nell'ultimo mese avevano trascorso insieme molte notti, eppure quei momenti sembravano sempre troppo brevi. Brycen avrebbe fatto di tutto per rosicchiare qualche minuto in più con lei, avvolto da un benessere tale che il mondo intero sembrava essere in pace.

«Un'idea senza dubbio gradevole... Temo però che si rivelerebbe controproducente a lungo termine» disse, sfiorando la testa di Chloe in un bacio leggero. «I Naru che manipolano il tempo richiedono un livello di concentrazione elevato, perciò non sarebbe possibile fermarlo per svolgere attività troppo complesse. Nessuno di loro può agire durante il sonno, il che vorrebbe dire accumulare ore di veglia senza poter usufruire del giusto riposo, affaticando mente e corpo. Inoltre, poiché il tempo continua a scorrere per il Dotai, più fa uso delle sue capacità e più rapidamente invecchia.»

«Non è quello che intendevo...» sospirò Chloe, stropicciando le labbra in una smorfia. «Dimentica i limiti dei Naru: mi piacerebbe avere la capacità di mantenere il presente inalterato.»

«Credevo che il concetto di cambiamento fosse sacro, per voi heikun.»

«Lo è perché così funziona il mondo: è necessario, ma non è detto che sia sempre bello. E se per assurdo si potesse cambiare l'essenza stessa della realtà... Se dovessi esprimere un desiderio, sarebbe quello di vivere così per sempre.»

«Desiderio interessante, ma pericoloso» ragionò Brycen, rigirandosi i suoi capelli tra le dita. Era più piacevole che tormentare la catenella dell'orologio da taschino. «Ogni proiezione sul futuro diverrebbe inaccessibile e ogni progetto per raggiungerlo sarebbe vano, sicché ci troveremmo a vivere senza uno scopo. Resterebbero immutate tanto le gioie quanto le sofferenze, ma verrebbe meno la possibilità di sperare in qualcosa di meglio.»

«E così la preoccupazione che possa accadere qualcosa di peggio» ribatté Chloe. «Mi andrebbe bene. Sapere che non perderò ciò che ho adesso mi è sufficiente, a costo di sopportare in eterno anche tutto il resto.»

«Mi correggo, allora: è un desiderio bizzarro.»

«A me sembra equilibrato.»

«È davvero necessario che lo sia?» Brycen raggiunse la sua mano e intrecciò le dita con le sue, stringendole al petto. «Siamo già entrati nell'ambito dell'assurdo, perciò non è necessario sottostare alle costrizioni imposte dalla realtà. Se dobbiamo sognare qualcosa di impossibile, perché distruggere soltanto alcuni dei modelli logici che lo rendono tale? Abbattiamoli tutti. Spingiamo la nostra immaginazione più lontano, aspirando alla perfezione.»

«La perfezione funziona come Assoluto solo a livello concettuale, altrimenti è un paradosso.»

Brycen arricciò il naso. «Opinabile.»

«Ed ecco il paradosso: la perfezione non dovrebbe essere opinabile per definizione.»

Un sorriso tronfio distese le labbra di Chloe. I suoi occhi brillarono di una provocazione giocosa, intrigata, che strappò a Brycen un soffio ilare. Dea, poteva amarla più di così?

«D'accordo: sorvoliamo sulla semantica, per il momento. Torniamo sul tuo desiderio equilibrato» disse Brycen, e l'ironia con cui aveva marcato il termine gli costò un'occhiataccia da parte di Chloe. «Posto per assurdo che sia possibile mantenere inalterato il presente, la condizione logica a cui è sottoposto è che tale presente sia verosimile, dunque realmente concretizzabile prima di essere fermato. Consapevole di ciò, sei certa di voler esprimere questo desiderio adesso? Il presente attuale è davvero la tua massima aspirazione?»

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