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Il fatto che Eric ed io ci siamo seduti ad un tavolo per mettere le cose in chiaro, non significa che ora sia più tranquilla; se possibile, invece, la mia ansia da prestazione raggiunge livelli mai visti. Mai. Negli ultimi quattro anni non sono mai stata così nervosa all'idea di andare a letto con qualcuno, eccitata forse, emozionata a volte, ma nervosa no. Sono sempre stata sicura di quello che potevo offrire, sicura di me stessa per lo meno in quel contesto, ma il fatto che Eric sembri quasi più sicuro di me mi lascia basita. Sarebbe stato molto più semplice se avesse ceduto sui preliminari, se alla prospettiva di andare alla Kappa Sigma questa sera, avessi potuto predire alla perfezione quello che sarebbe successo: qualche bacio prima di andare al succo della questione e risolverla una volta per tutte. A questo punto, però, non so davvero cosa aspettarmi. Quello che è assurdo, è che non ero così in agitazione nemmeno quando si è trattato della mia prima volta in assoluto. Mi sento come se nessuno mi avesse mai sfiorata prima d'ora.

Forse è per non cercare di pensare a questa sera che, quando LeBron mi propone di andare da Michael per un drink dopo cena con lui e ovviamente Charlie, accetto, grata di avere una distrazione simile per cercare di calmarmi. Il locale è pieno nonostante sia mercoledì sera, saluto Kyle, seduto con altri membri della Kappa Sigma dall'altra parte del pub estremamente affollato, mentre LeBron posa un bicchiere di rosè davanti a me e lui e Charlie si accomodano al tavolo. A malapena riesco a contribuire alla conversazione, sorseggio il drink sperando che calmi i miei nervi e, nel frattempo, illumino lo schermo del mio cellulare ogni due minuti circa per essere sicura di non essere in ritardo. Sono convinta che non sarebbe un buon inizio ed Eric era già abbastanza di cattivo umore, oggi, quando ha lasciato la Rose House. Non ho bisogno di buttare benzina sul fuoco.

LeBron cerca di reclamare la mia attenzione, ma la mia testa è da tutt'altra parte e, come sempre nell'ultimo periodo, sono convinta del fatto che se non fossi seduta qui con lui e Charlie non farebbe assolutamente alcuna differenza: sono immersi nel loro mondo, non ho davvero bisogno di contribuire alla conversazione. Quello di cui ho bisogno è di respirare e... e il mio rosé è finito. «Un altro?» chiede LeBron, accennando un sorriso divertito, perchè sa che gli dirò di sì, ancora ed ancora finché non sarò abbastanza brilla da trascinare sia lui che Charlie ad un qualche club di Ithaca per ballare tutta la notte, finché non saranno le sei del mattino, mi ricorderò di avere lezione, tornerò alla Lynn Hall per farmi una doccia e cambiarmi e poi mi presenterò in classe come se niente fosse: zero ore di sonno ed un caffè gigante tra le mani.

Non stasera però, non stasera. «Devo andare.» annuncio, scuotendo la testa ed abbassando lo sguardo per leggere l'orario sul cellulare: sono le nove meno cinque. Sono in ritardo. Dio, che problemi ho?!

Scendo dallo sgabello sentendo la testa girare leggermente, fortuna che LeBron ed io ci siamo riempiti di tacos prima di venire qui. Il mio migliore amico mi fissa confuso. «Andare dove?»

«Ho un impegno.» rispondo con un'alzata di spalle.

«Luna.» comincia, serio in volto. «Non dirmi che è un "impegno" con Bea Sanders...»

«No!» lo interrompo, la bocca leggermente aperta. «È un impegno vero, lo giuro.».

LeBron mi fissa a lungo, indeciso se credermi o meno, alla fine sospira e fa per abbandonare il tavolo, Charlie pronto a seguirlo. «Ok, ti accompagno alla Lynn Hall.»

«No!» esclamo ancora, il cuore che batte forte all'idea di stargli mentendo deliberatamente per la... quante volte gli ho raccontato bugie quest'anno? «LeBron, rimanete qui, sono appena le nove.»

«Hai intenzione di tornare a piedi?» ribatte scettico.

«Chiamerò un uber, ok? Tranquillo.» prima che possa dire altro, lo raggiungo per abbracciarlo e salutarlo con un bacio sulla guancia, subito dopo faccio lo stesso con Charlie e me la do a gambe, facendomi spazio tra la folla nel locale e sospirando di sollievo solo quando sono fuori. Sta diluviando, l'aria è ghiacciata e, mentre mi infilo la giacca, decido di mandare un messaggio ad Eric per evitare che ad accogliermi sia una discussione del tutto inutile.

Fallen from the sky with Grace Where stories live. Discover now