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« Eric.» lo chiamo nervosa, mentre le mie dita cercano di allacciare i bottoni della sua camicia. Non è un movimento naturale, di solito gli tolgo i vestiti, non glieli metto addosso. « Eric, sto cercando di...» mi blocco quando un bacio si posa sul mio collo. I suoi capelli mi sfiorano la linea della mandibola, una mano sul mio fianco, l'altra sulla mia gamba lasciata scoperta dalla sua t-shirt. Fa caldo, nella sua stanza ci sono almeno 30 gradi. « Basta, farai tardi.»

« Vieni con me.» mormora contro la mia pelle. Alzo gli occhi al cielo, lo stomaco stretto in una morsa. Una parte di me vuole costringerlo a rimanere a letto, l'altra sa che questa sera è importante per lui.

Dopo un paio di colloqui in seguito alla vittoria dei Big Red, Eric ha scelto un agente a cui affidarsi per la sua carriera nella NFL. Adrian sembra una persona onesta, gentile, e il fatto che abbia superato lo scrutinio del mio ragazzo la dice lunga sulle sue capacità. Questa sera Eric, suo padre e il suo agente parteciperanno ad una cena con il primo di almeno una cinquantina degli sponsor che si sono fatti avanti, il primo passo verso una direzione ben chiara. Ormai non è più davvero un segreto, sebbene non sia ufficiale, che il ragazzo che mi stringe la gamba e rischia di fare tardi sarà la prima scelta assoluta della NFL tra pochi giorni.

« Non posso venire con te, hai bisogno di concentrarti.» mi sembra di ripeterlo per la decima volta, e per la decima volta la risposta è il silenzio, un altro bacio sul mio collo e poi sulla mia spalla. « Sono seria.»

« Non mi distrarrò, Luna.» risponde deciso, mentre la sua mano sale ancora più in alto facendomi capire che sta mentendo: è già distratto.

Prendo un bel respiro, una bella manciata di forza di volontà ed indietreggio, liberandomi della sua presa prima di ritrovarmi in piedi: a separarci il suo letto. Eric mi guarda deluso, nervoso, i capelli castani scompigliati e la camicia ancora mezza aperta. « Forse è meglio che torni al dormitorio.»

« No.» risponde subito, prima di alzarsi a sua volta. Per l'ennesima volta mi sorprendo di quanto sia alto ed imponente, sembra che continui a dimenticarmelo o, in qualche modo, ci abbia fatto l'abitudine. « No.» ripete. Si passa una mano tra i capelli e si inumidisce le labbra. « Luna, non ti vedo da giorni.»

« Passo qui ogni notte.»

« Sai cosa intendo.» ribatte, guardandomi dritta in faccia e facendomi perdere un battito. So perfettamente cosa intende, mi sto impegnando per non perdere l'anno, significa che le mie giornate si dividono tra le lezioni, il lavoro e LeBron, mentre le sue sono sommerse da impegni scolastici e sportivi. Non stiamo insieme, semplicemente per parlare o pranzare, da almeno due settimane.

Mi mordo il labbro inferiore, prima di superare il letto e raggiungerlo. Le mie dita riprendono ad allacciargli i bottoni della camicia, mentre mi concentro sul suo petto e non mi perdo il suo pomo d'Adamo che si alza e si abbassa, i suoi occhi che mi bruciano addosso. « Stasera è importante.» ripeto, decisa a comportarmi da persona razionale. Ad Eric, ormai, ci ho rinunciato.

Prima che possa ribattere, allaccio l'ultimo bottone, sistemo il colletto ed alzo il viso. Mi metto in punta di piedi senza nemmeno pensarci, le mie labbra sulle sue in un bacio che sono decisa a mantenere il più casto possibile. Capisco sin da subito che Eric non è d'accordo, ma sa perfettamente che non è il momento di tirare la corda. La vibrazione del suo cellulare mi costringe ad allontanarmi da lui, dopo avermi guardata negli occhi per quelle che sembrano ore, con la chiara intenzione di farmi cambiare idea, raggiunge il comodino e risponde al telefono. Io ne approfitto per ricominciare a respirare, recuperare il vestito che ho abbandonato sulla sedia e chiudermi in bagno.

Mi preparo velocemente: una linea di eye-liner sopra gli occhi, una quantità eccessiva di mascara, illuminante sugli zigomi, lucidalabbra sulla bocca. Sciolgo i capelli dallo chignon in cui sono intrappolati e vi passo le dita per mantenere il volume e distribuire le onde. Subito dopo mi sfilo la maglietta di Eric ed indosso il vestito nero, niente reggiseno. Sono in preciclo, mi sembra che le mie tette riempiano la scollatura molto di più rispetto alla notte di Capodanno.

Fallen from the sky with Grace Where stories live. Discover now