Fallen from the sky with Grace

28.

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In una "tipica mossa alla Luna Morland", non appena Eric ed io varchiamo la soglia di casa la mia mano si separa dalla sua, il mio braccio viene afferrato da qualcun altro e mi ritrovo stretta in un abbraccio spaccaossa in meno di un secondo. « Non posso crederci!» esclama Delia, perforandomi un timpano. « Sei qui!»

« Sì!» confermo, urlando quasi più forte di lei. Ho sempre desiderato, dentro di me, che Delia frequentasse la scuola superiore di New Morgan invece che la Reading High, perché per quante amiche avessi, nessuna è mai stata un animo affine al mio quanto Delia. E insieme, ovviamente, possiamo essere l'incubo di qualunque persona silenziosa e calma. L'incubo di una persona come Eric, questo è certo.

Delia mi libera dalla sua presa, un sorriso radioso in viso mentre i suoi occhi si spostano, curiosi, sulla montagna di ragazzo ferma alle mie spalle, e poi di nuovo su di me. « Togli il cappotto, fammi vedere la mercanzia.» ordina, mentre ripone la mia pochette su un mobile all'ingresso e subito dopo mi costringe a rimanere con addosso solo il mio vestito, corto ed aderente in modo quasi ridicolo.

Sento la mano di Eric premere sul mio fianco, un bacio posarsi sulla mia guancia e posso solo attribuirlo al fatto che l'attenzione di chiunque, ora, sia fissa sulla sottoscritta. Fra poco si metterà a farmi pipì intorno. « Dà a me.» sussurra, prima di sfilarmi il cappotto dalle mani ed allontanarsi verso i suoi amici che lo accolgono con un boato quasi assordante.

Lo osservo togliersi la giacca, lasciarla insieme alla mia sull'appendiabiti già stracolmo, attirare la sua buona parte di sguardi, sorridere felice mentre saluta i suoi vecchi compagni di scuola e di squadra. Sono contenta di avergli detto che volevo venire qui, contenta di vederlo tanto rilassato, per una volta.

« Che diavolo...» la voce di Delia attira di nuovo la mia attenzione, non appena mi giro noto i suoi occhi azzurri puntati sul mio seno e mi ricordo del succhiotto che troneggia sulla mia pelle. Sento il sangue affluirmi alle guance ad una velocità imbarazzante. « È stato lui?!»chiede confusa, ma leggermente divertita. « Eric!» lo chiama poi, sovrastando la musica e la voce di tutti gli altri. Non ho il coraggio di voltarmi. « Che cosa le hai fatto?!» tuona mentre indica palesemente il mio seno.

Sgrano gli occhi, bordeaux in viso e più imbarazzata di quanto sia mai stata in vita mia. Senza pensarci due volte, afferro la mano di Delia e la trascino lontano dall'ingresso e dalla sala, verso la cucina. Sta ancora ridendo quando ci fermiamo accanto al bancone. « Grazie per aver attirato l'attenzione di tutti sulle mie tette.» dico a denti stretti, mentre incrocio le braccia e lei sorride ancora di più.

« Non ho fatto niente, ringrazia quel vestito.» risponde sfiorandone il tessuto con le dita. « E il tuo ragazzo iper possessivo.»

« Non è il mio ragazzo.» non la correggo sull'iper possessivo, perché questa sera più che mai Eric sta dimostrando quando possa essere geloso di ciò che ritiene suo. Anche se solo per cinque volte.

Delia si mette di nuovo a ridere. « Oh sì, Cody mi ha detto che "non state insieme"» mima le virgolette con le dita. « Io gli ho detto di non provarci con te se voleva cominciare l'anno nuovo con braccia e gambe ancora intatte.»

« Non stiamo insieme.» mi limito a dire con un'alzata di spalle. Per tutta risposta lei si mette di nuovo a ridere. « È vero!» esclamo nervosa. « È solo sesso!»

« Che ci sia del sesso di mezzo è ovvio.» lancia ancora uno sguardo alle mie tette. Mi sono sempre chiesta se Delia fosse bisessuale o meno, a volte è difficile capire quando sta scherzando e quando è seria. So per certo, però, che ha un ragazzo al college. « Ma... Eric Haynes, Luna? Davvero?»

« Cos'ha che non va?»

« La sfera emotiva di una porta?» risponde, mentre si siede sul bancone della cucina invaso da bottiglie e bicchieri. Solo ora mi rendo conto di quanta gente ci sia anche qui, di quanto stiano fissando la mia scollatura, e del fatto che probabilmente stanno ascoltando qualsiasi cosa.