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Eric

Fermo all'interno della mia auto, nel parcheggio del supermercato più grande di Ithaca, so perfettamente che Luna Morland è la regina, quando si tratta di distrarre le persone. So che la lista della spesa che mi ha infilato in mano è completamente falsa, inventata di sana pianta questa mattina, so che non aveva nessun gruppo di studio quando mi ha cacciato fuori casa, so che era tutto un piano per allontanarmi almeno per trenta minuti. L'ho lasciata fare, perchè so anche che ha completamente ragione.

Mi rendo perfettamente conto di starla soffocando di attenzioni, eppure, in qualche modo, non riesco a fermarmi. Sono passati appena tre giorni dall'incidente, non ho ancora superato la paura di sentirla chiamarmi alle undici di sera da un ospedale, il terrore al pensiero di quello che sarebbe potuto succederle e, anche se continua a sorridere a tutti e a minimizzare l'accaduto, so che non l'ha superato nemmeno lei. Di una cosa posso essere certo, però: il fatto che la maggior parte dei membri della Kappa Sigma abbia una cotta per la mia ragazza, questa volta ha giocato a mio favore. Non le lasciano muovere un dito: se Luna vuole un bicchiere d'acqua corrono a prenderlo in cucina, se Luna ha bisogno di un passaggio a lezione, Deryl e James fanno letteralmente a botte per fornirglielo, se tenta di salire le scale almeno dieci persone si offrono di portarla in braccio. Per lo meno finché non arrivo io e cerco di ristabilire il normale equilibrio all'interno della casa, a rivendicare ogni mio diritto.

Il primo giorno sono riuscito a convincerla a rimanere a letto e a riposarsi, mi è sembrata una scusa valida per saltare le lezioni e dare buca al coach Adams che ieri, furioso, mi ha fatto pagare la mia assenza con gli interessi. Il giorno dopo non sono riuscito a costringere Luna a rimanere ancora a letto, non sono riuscito ad inventarmi una ragione plausibile perché dovesse saltare di nuovo le lezioni e, sebbene mi sia assicurato che arrivasse in classe tutta intera, ho passato la maggior parte del tempo a preoccuparmi per lei, a chiamarla non appena avevo un momento libero e, in poche parole, a dedicarle più attenzioni di quante ne desiderasse. È un miracolo che non mi abbia urlato contro di lasciarla stare, ma non è una sorpresa che oggi mi abbia costretto ad uscire.

Sospiro, prima di aprire la portiera ed avventurarmi nel parcheggio. Sistemo il cappellino sulla testa di modo che mi nasconda almeno in parte il viso. Non ci tengo a ripetere l'esperienza del Boston Common, è stata la cosa più assurda che mi sia mai successa e vedere quanto fosse spaventata Luna...

Sta bene.

Sta bene.

Sta bene.

Attraverso le porte scorrevoli, il rumore dell'aria condizionata sostituisce quello delle auto nel parcheggio. Dopo aver recuperato un cestino in metallo, prendo la lista dalla tasca della giacca e le do un'occhiata. Mi blocco accanto alla prima corsia: ovviamente mi chiede di prenderle del gelato. Porto le dita a strofinarmi gli occhi, incredibilmente combattuto. La signorina Morland ama usare la fasciatura sul suo polso per far leva sul sottoscritto, per ottenere tutto quello che chiede: doritos, oreo, pancakes, burro d'arachidi, zuccheri su zuccheri. Come un idiota, le ho detto di sì per tre giorni, non rendendomi conto di quanto potere le stessi dando. La costringo a mangiare come una persona normale la maggior parte delle volte, ma quando non sono con lei è ovvio che faccia di testa sua.

«Non oggi.» mormoro tra me e me, prima di riempire il cestino di frutta, yogurt, pesce, riso. Di fronte al banco dei surgelati mi blocco, centinaia di barattoli di Ben&Jerry mi guardano dalle porte a vetri. Alzo gli occhi al cielo, prima di ignorarli e voltarmi verso un'altra corsia, la lista di nuovo davanti a me: cereali. Ovvio.

Serro la mandibola, prima di decidere che è sopravvissuta ad un incidente d'auto tre giorni fa e se vuole i cereali le prenderò i dannati cereali. Al diavolo il resto. Raggiungo gli scaffali sicuro: sarà l'unica cosa che prenderò da questa lista. Niente patatine, niente Skittles.

Fallen from the sky with Grace Where stories live. Discover now