Fallen from the sky with Grace

23.

3/5

Se potessi tornare indietro nel tempo, a prima di oggi, Natale, e potessi chiedere un regalo diverso al posto dei due libri che i miei genitori mi hanno regalato (500 pagine sul significato della fede per mia madre, e 236 sulla cometa di Halley da parte di mio padre), chiederei di poter venire addottata dagli Haynes.

So che sarebbe poco pratico, visto che Eric diventerebbe il mio fratellastro e, al momento, mi sto fingendo la sua ragazza, ma sono pronta a passare sopra al fatto che sia tanto inconveniente visto che i suoi genitori sono appena diventati i miei eroi, idoli, messia.

Eric è venuto a prendermi fuori dalla chiesa del pastore Peter questa mattina, subito dopo la messa. Avevo accennato ai miei genitori il fatto che non ci sarei stata per pranzo, ma forse l'ho fatto talmente a bassa voce che non mi hanno sentito. Forse non erano nemmeno nella mia stessa stanza quando ho avuto il coraggio di dirglielo. Erano parecchio sorpresi di vedere Eric nel parcheggio innevato della chiesa, ma la sorpresa si è trasformata in pura adorazione non appena lui ha sorriso ad entrambi e, senza pensarci troppo, mi ha affiancata ed ha stretto la mia mano. Nel momento in cui li ha informati che i suoi genitori ci stavano aspettando per pranzo, i miei sono rimasti di sasso. Nessuno dei due, però, ha avuto il coraggio di obbiettare, non di fronte ad Eric per lo meno. So che, una volta a New Morgan, mia mamma chiuderà a chiave la porta della mia stanza e mi lascerà lì per il resto delle vacanze.

Siamo arrivati a casa di Eric in nemmeno quindici minuti, entrambi silenziosi durante il viaggio, lui forse preoccupato all'idea di quello che stavamo per fare, io terrorizzata al pensiero di mentire ai suoi genitori, e sconvolta per le reazioni del mio corpo non appena la sua mano si è posata sulla mia gamba, stringendola, esattamente come l'altro giorno. La situazione non è migliorata quando, una volta scesi dall'auto, Eric mi ha raggiunto in fretta ed ha reclamato di nuovo la mia mano, incrociando le nostre dita prima di condurmi verso l'ingresso di una delle case più grandi che abbia mai visto: pareti bianche, vetrate a non finire, tre piani enormi, un tetto spiovente, scuro ed innevato. Quando qualcuno parla del sogno americano, ha questa casa in mente.

Una volta entrati, sono rimasta talmente stupita ed incantata dall'arredamento chiaro e confortevole, da riprendermi solo quando i genitori di Eric ci hanno raggiunti all'ingresso, sorridenti come non mai. Ora, pensavo che mentirgli sarebbe stato difficile, ma nel momento in cui li ho conosciuti ho capito che sarebbe stato immorale. I signori Haynes sono le persone più gentili sulla faccia della terra: la madre di Eric mi ha abbracciata senza nemmeno pensarci, suo padre non ha fatto altro che cercare di mettermi a mio agio, offrendomi un bicchiere di vino e mostrandomi almeno dieci bottiglie diverse chiedendomi quale fosse il mio preferito.

Durante il pasto, consumato in una delle sale da pranzo più belle che abbia mai visto, non c'è stato un solo momento di silenzio imbarazzante e non ero solo io a parlare: quella che ho avuto con i signori Haynes è stata la conversazione più naturale e pacifica del mondo. Quando siamo arrivati al dolce nessuno si era ancora messo a gridare, nessuno aveva lasciato la stanza, nessuno aveva nominato il pastore Peter in una minaccia diretta nei miei confronti. È stato... diverso. Diverso è la parola migliore che posso usare.

Eric, dal canto suo, é stato incredibilmente silenzioso per tutto il tempo: mano ferma sulla mia gamba al di sotto del tavolo, occhi verdi che catturavano ogni dettaglio della situazione, in maniera talmente attenta che per un attimo mi sono chiesta se stessi facendo qualcosa di sbagliato.

È stato chiaro sin da subito che i signori Haynes adorano Eric, senza riserve. Non mi sbagliavo: hanno tutti una cotta per lui, persino i suoi genitori e in qualche modo ogni volta che lo prendono in giro in modo scherzoso, che raccontano un aneddoto su di lui o semplicemente gli chiedono qualcosa in merito alla Sterling o ai Big Red, il mio cuore si fa un po' più pesante. Eric non è solo, non sarà mai solo.