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Sono passate più di due ore dalla mia conversazione con Kyle, ma il nervosismo, l'imbarazzo ed il senso di colpa non sembrano avere intenzione di battere in ritirata. Decido di non fermarmi in caffetteria ma di virare verso la biblioteca, decisa a cercare di concentrarmi sullo studio in un tentativo di non farmi bocciare durante il mio ultimo semestre alla Sterling.

Sono distratta però, un fascio di nervi, non riesco a tenere le gambe ferme, sono costretta ad incrociare le braccia per nascondere le mani che tremano, lo stomaco è talmente stretto da causarmi la nausea, la nausea causa il mal di testa, il mal di testa causa le vertigini. Mi sembra che il mio cuore batta un miglio al secondo, l'espressione triste di Kyle un'immagine fissa nella mia testa. Quando il mio cellulare vibra quasi salto su dalla sedia.

Rispondo al messaggio di LeBron senza sapere nemmeno cosa sto scrivendo, alla fine blocco lo schermo e sbuffo, chiudo il libro, poso il viso tra le mani e chiudo gli occhi. Non va bene. Così non va bene.

Sono fuori dalla biblioteca nel giro di due minuti, passi sicuri diretti verso la Lynn Hall e la mia auto. Quando metto in moto, il pensiero che niente di quello che sto facendo, soprattutto guidare in questo stato, sia una buona idea mi attraversa la mente. Lo ignoro e tento di rimanere concentrata sulla strada, fino a raggiungere lo stadio della Sterling, dove i Big Red si stanno allenando da giorni in vista della finale, e fermare la macchina nel parcheggio, poco lontano da quella di Eric.

Spengo il motore ma rimango in auto, il respiro ora incredibilmente irregolare. Questo va decisamente contro le regole, contro tutto quello che mi sono imposta di fare in questi giorni: rimanere in silenzio, lasciargli i suoi spazi, non distrarlo. Sono un'egoista, la persona più egoista del mondo.

Sto per girare di nuovo la chiave nel quadro, quando Eric compare nel mio campo visivo, il borsone rosso scuro su una spalla, il volto stanco, i capelli umidi per la doccia nonostante fuori si muoia di freddo, le guance arrossate e lo sguardo decisamente distratto. Deglutisco, prima di scendere dall'auto e raggiungere velocemente Eric, ora accanto alla sua macchina.

I suoi occhi verdi si spostano su di me all'istante, la sua espressione si fa incredibilmente sorpresa, prima che un sorriso luminoso si apra sul suo volto e lasci cadere a terra il borsone. Copre la distanza che ci separa precedendomi, sento le sue mani sulle mie guance, le sue labbra sulle mie prima che abbia davvero realizzato cos'è successo. Non appena chiudo gli occhi e rispondo al suo bacio la mia mente sembra finalmente fare silenzio, il mio corpo calmarsi tutto d'un colpo. Mi faccio distrarre per quelle che sembrano ore, poi mi ricordo perché sono qui, della mia conversazione con Kyle.

Poso le mani sul suo petto e lo allontano leggermente. Eric smette di baciarmi ma non mi lascia andare, il respiro ora leggermente irregolare e gli occhi, marchiati da occhiaie, luminosi. Osserva il mio volto, quasi potesse leggermi come un libro aperto; il suo sorriso pian piano svanisce, sostituito da un'espressione seria, preoccupata. « Cos'è successo.» dovrebbe essere una domanda ma suona quasi come un ordine: dimmi ora cos'è successo, prima che pensi al peggio.
Indietreggio di un passo liberandomi dalla sua presa, le sue mani ricadono lungo il suo corpo, ora incredibilmente in tensione, mentre io prendo un paio di respiri non abbastanza profondi e rischio veramente di rimettere per tutta l'ansia che sento sullo stomaco. « Luna, che diavolo...»

« Dobbiamo dirlo a Kyle.» lo interrompo velocemente, mentre infilo le mani gelate nelle tasche del cappotto ed indietreggio di un altro passo. Non ho paura di Eric, ma non sapere come potrebbe reagire non mi rende tranquilla. Un trauma del passato, forse.

Eric mi fissa confuso, in silenzio, la fronte corrugata e gli occhi che sembrano prendere coscienza di ogni mio movimento. Si accorge del fatto che sto cercando in tutti modi di non dimostrargli quanto in realtà sia nervosa, di questo sono certa. « No.» scuote la testa, una sillaba sola che sembra pesare più del necessario.

Fallen from the sky with Grace Where stories live. Discover now