4 ~ Alessio

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Tutta la positività che ho nascosto infondo, infondo ad ogni mia paura ed insicurezza sta finalmente venendo fuori. Ieri ho lasciato casa, mamma e papà erano stupiti e mi guardavano come se fossi un marziano. Essere figli unici può essere destabilizzante e opprimente, a 27 anni ho deciso finalmente di uscire dal cerchio, dalla spirale di falso perbenismo che la mia famiglia mi aveva costretto a sopportare.
Non ho problemi economici, sono manager di un'avviata azienda farmaceutica e questo passo l'avrei dovuto fare da almeno 5 anni, da quando ho iniziato quest'avventura lavorativa, da quando la mia crescita professionale mi ha restituito un po' di quella fiducia persa durante anni di bullismo a scuola e anni in cui i miei genitori non facevano altro che affibbiarmi stupide e belle ragazze dell'alta società.
Non è facile essere diverso, essere se stessi quando anche le persone che pensi ti vogliano un gran bene, ti voltano le spalle e fanno finta di non conoscere la tua vera natura.
L'odiosa alta società che adesso mi lascio così bellamente alle spalle, l'appartamento in condivisione con 3 sconosciuti, nella zona più degradata di Torino. L'occasione per ricominciare, per non essere giudicato e per farmi finalmente conoscere per quello che sono e non per quello che valgo. Nessuna raccomandazione, nessun favoritismo, solo io Alessio e basta. Un' ulteriore occasione che ho preso al volo è stata l'offerta che ho subito accettato.. insegnare Marketing in un Istituto Tecnico Commerciale proprio a due vie dietro l'appartamento. Avere di nuovo a che fare con il degrado, i ragazzi al limite, per me è una forza a ripercorrere il mio passato ma stando dall'altra parte. Dalla parte dei grandi che non vedono o fanno finta di non vedere, il rispetto per una cattedra che non vedo l'ora di avere.
Stamattina sono passato in ufficio a finire un ultimo preventivo, martedì incontreremo una compagnia tedesca che vuole acquistare uno dei nostri medicinali all'avanguardia. Il senso del dovere insegnato e trasmesso da mio padre è sempre vivo dentro di me, purtroppo non sono solo. La mia segretaria Alice come per magia si materializza davanti a me, di sabato, ma cosa è venuta a fare? - Sig. Tancredi ha bisogno di aiuto, ho finito con le fatture e sarei lieta di aiutarla - Come il suo solito si appoggia alla mia scrivania e senza ritegno mi mostra il suo reggiseno di pizzo nero per niente ben nascosto da una camicia bianca al quanto trasparente. Oltretutto ha sempre quel rossetto rosso sgargiante sulle labbra che mi dà il voltastomaco. - No Alice, è molto gentile da parte sua ma ho quasi finito e visto che è sabato torni pure a casa sua, la sua famiglia l'attende -
- Vivo da sola da più di 3 anni e mi annoio a dire il vero tutta sola soletta, perché non pranziamo insieme oggi? Mi farebbe un enorme piacere - A me no purtroppo, mi verrebbe da rispondere ma come sempre la mia gentilezza mi fa dire tutt'altro - Mi dispiace oggi ho un impegno inderogabile ma sicuramente troveremo presto un giorno per pranzare insieme - Sorrido falsamente e mi accingo a mettere tutto nella valigetta, me ne vado. Voglio essere il primo ad arrivare all'appartamento, voglio percorrerlo in lungo e in largo, voglio viverlo per primo, la mia nuova casa. Non sarà la zona e neanche i tre piani da fare a piedi, tantomeno i muri fatiscenti a farmelo apparire inadeguato. Quella casa sa già di buono, sa di novità, sa di me e del mio futuro che solo io posso decidere.. finalmente.

Alessio è un ragazzo che ha tanto da mostrarci 😉

Papaveri rossi alla fermata del treno (#1 Book)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora