31 ~ Luca

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Scendo le scale con la valigia tra le mani e una voglia di spaccare la faccia a Stefano. È sicuramente lui che ha rivelato il tutto a Mary, bastardo che non è altro. Mi ha detto che sarebbe andato a farsi un giro mentre io ero ancora stravaccato sul suo divano con i postumi di una sbornia colossale.
Al ritorno, adesso che ci penso, aveva un ghigno sinistro e continuava a guardarmi strafottente ma non ci ho fatto più di tanto caso, lui è uno stronzo così di suo.
Questa non gliela perdono, lo so da sempre che lui e gli altri non sono dei veri amici ma andare a spifferare tutto il giorno dopo del mio racconto ha dell'incredibile. E se avesse cercato di toccarla? Io... l'ammazzo.
Ho l'adrenalina a mille e un nervoso addosso che non vede l'ora di sfogarsi in qualche modo, tutto l'alcol che avevo in corpo è come evaporato, mi sento forte adesso, devo solo arrivare a quel maledettissimo appartamento e spaccargli la faccia.
Salgo gli scalini del suo palazzo, non ho neanche avuto il tempo di aspettare l'ascensore, 4 piani a piedi in 5 minuti.
Eccomi a suonare incessantemente al suo citofono - Arrivo arrivo ma che modi sono! -
Appena apre la porta mi avvento su di lui, se prima il suo sguardo è goliardico poi con  il mio primo pugno che lo colpisce direttamente in viso diventa incredulo e terrorizzato. Arrivano i pugni sull'addome e appena cade a terra sono sopra di lui, non smetto, non ancora.
- Ehi ma che diavolo fai! -  Roberto esce dalla camera e viene a staccarmi, dietro di lui intravedo Gianni, in due riescono a spingermi via.
Appena il bastardo riesce a rialzarsi è su di me e gli altri due mi tengono stretto mentre Stefano riesce a colpirmi prima in viso e poi mi restituisce i pugni sull'addome, quando sono a terra infierisce con due tremendi calci ai fianchi. - Ehi così l'ammazzi... basta! -
Gianni per fortuna riesce a farlo smettere.
- Brutto stronzo! Non ti far più vedere in casa mia... per una cazzo di verginella... ma ti rendi conto? Tieni  i 300 euro, tanto valeva il viaggio ad Amsterdam... fanculo! -
Mi butta i soldi in viso ed io a malapena riesco a rialzarmi, li lascio lì per terra, con estrema difficoltà arrivo alla porta - Vuoi una mano... vedrai che gli passerà - Gianni è sempre stato il più buono del gruppo.
- No... con voi ho chiuso, mi fate schifo... anzi mi faccio schifo! -
Riesco ad arrivare all'ascensore... merda ho male dappertutto e mi sarò sicuramente rotto qualcosa, non posso dormire in macchina, dovrei farmi vedere in ospedale.
Non riesco neanche a guidare, un occhio è coperto dall'ematoma che mi ha causato il pugno di quel maledetto. Non posso fare a meno di tornare a casa dai miei, spero di non beccare papà, non ho voglia di paternali stasera.
Riesco a parcheggiare la macchina in un lato isolato del cortile di casa, le luci sono spente, saranno già a dormire.
Vorrei avere le chiavi ma sono costretto a suonare, è mamma per fortuna che viene ad aprirmi - Oddio che ti è successo? Sei stato aggredito? Luca... -
Scoppia a piangere mamma ed io mi odio sempre di più perché non ne ho mai fatta una giusta e dopo un marito fedifrago non doveva capitarle un figlio scapestrato come me.
- Tutto a posto mamma ho solo bisogno di un po' di riposo... vado in camera, non svegliare papà ti prego -
- Papà non c'è, è in viaggio di lavoro con la sua segretaria, tornerà tra 3 giorni... ma fatti medicare... sdraiati -
- Ok mamma ma in camera - l'abbraccio e lei sta ancora piangendo, cerco di consolarla alla bene e meglio.
Appena inizia a medicarmi in viso il dolore è insopportabile, senza considerare il dolore che ho dentro e non parlo di qualche costola rotta, no, parlo del mio cuore che è completamente sfasciato e irrimediabilmente rotto.
E dire che non l'avevo mai sentito fino ad ora, per me era una parte del corpo qualunque come un polmone o l'intestino. Adesso che ho scoperto la sua esistenza ne ho anche scoperto il suo dolore più lancinante.
- Ma chi ti ha fatto tutto questo? Dobbiamo denunciarli Luchino -
- No mamma è colpa mia, è solo colpa mia. È colpa mia se ho frequentato per anni gente sbagliata e senza cuore, lo sono stato anch'io ma adesso... sono cambiato mamma. Ho conosciuto una ragazza e... piacerebbe anche a te, è semplice e bella. -
- Oh finalmente... fammela conoscere! -
Ho gli occhi lucidi e temo una lacrima sia scappata al mio controllo - No mamma... non posso fartela conoscere perché le ho fatto una cosa ignobile e giustamente non vuole più avere niente a che fare con me... ho conosciuto e perso allo stesso tempo l'unica persona di cui mi importi veramente -
Finisco in un sussurro e quando mamma si avvicina ad abbracciarmi scoppio in un pianto disperato.
- Ma cosa hai combinato Luchino? Se ti ama ti perdonerà... sai quante volte ho perdonato papà e quante volte ancora dovrò perdonarlo? In amore si è costretti anche a perdonare -
- Non lo farà e non vorrà più vedermi ne sono sicuro -
- E tu perché non glielo scrivi quello che provi, perché non le chiedi scusa con una lettera che le farai avere... lei la leggerà vedrai, la straccerà forse dopo, ma prima la leggerà -
Mi lascia solo mamma e ancora con le lacrime in viso decido di prendere un foglio e rannicchiarmi per terra vicino alla finestra, da sempre il mio posto preferito, ignoro i dolori alle costole e sono un fiume in piena le mie parole... le leggerai mai Mary?

Le leggerà mai Mary? 🤔🙄

Papaveri rossi alla fermata del treno (#1 Book)Where stories live. Discover now