58 ~ Noemi

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Grazie infinite per le 5000 visualizzazioni ✌🏻😘questa storia sta volgendo al termine 😢
Buona lettura...

Mi sono decisa finalmente, faccio il salto e spero non sia più lungo della gamba, vado a convivere con Lucio. Appena lo saprà farà i salti di gioia ed è sempre appagante renderlo felice, non sa quanto lui mi ha resa felice e finalmente serena in questi ultimi mesi.
Ho sempre voluto avere un ragazzo fisso a cui appoggiarmi e sentirmi ricambiata, lo amo e ciò di cui ancora non mi capacito è che lui mi ama in egual misura.
Vivere in quell'appartamento è fighissimo a parte per la spaziosità e il fatto che finalmente abbiamo un nostro spazio esclusivo per noi e la nostra quotidianità, è comodissimo e vado a lavorare a piedi.
Inizio a mettere qualcosa in borsa, porterò i miei vestiti un po' per volta in modo da trasferirmi definitivamente a fine mese, stasera Lucio mi porta a cena fuori e sarà il momento giusto per annunciargli la buona notizia.
Qualcuno bussa alla porta, è Mary - Ehi... stai già facendo le valigie? -
- Preparo qualcosa, sarà un trasloco graduale e conto di trasferirmi a fine mese - noto il suo sguardo triste mentre si siede sul mio letto.
- Ma che hai? - mi avvicino e la abbraccio
- Non vado in guerra e neanche a chilometri di distanza e poi ultimamente tu e il fenomeno siete piuttosto impegnati, non penso sentirai la mia mancanza -
Sbuffa - Ma che c'entra?!  Senti... volevo chiederti... hai poi parlato con Lucio? -
Questa volta sono io a sbuffare - Non ancora... lo farò presto, te lo prometto- quando? Forse stasera?
Cala il silenzio tra noi ma voglio riportare l'atmosfera su qualcosa di frivolo e divertente e maliziosamente la istigo un po', la voglio buttare sul ridere, sono dispiaciuta anch'io di perdere la quotidianità con la mia Mary Jo - Le vostre urla si sentono fino a qui, ma quanto è focoso il fenomeno? -
Mary spalanca la bocca stupefatta ed io scoppio a ridere di gusto, non è vero ma la sua faccia è impagabile. Inizia a rincorrermi con un cuscino e ci ritroviamo sul letto a lottare come due bimbe di 5 anni.

Finalmente sono pronta e aspetto solo che Lucio mi citofoni, stasera ho osato un po' di più con una minigonna che so Lucio apprezzerà sicuramente. Eccolo il campanello che suona, prendo anche il borsone che fortunatamente non è molto pesante e mi dò un'ultima occhiata  allo specchio all'entrata.
Lucio mi accoglie con il suo solito sorriso da 'sono figo e sono tutto tuo' e da gentleman qual' è mi afferra il borsone per riporlo nel portabagagli, sto per salire quando... no non è possibile, non può essere lui. Sgrano e richiudo gli occhi ripetutamente e resto immobile, Andrea è seduto nella sua macchina parcheggiata dall'altra parte della strada, mi sta fissando.
- Allora? Non sali? Dai che stasera ti porto a mangiare sushi - mi ricompongo e salgo velocemente in macchina.
Durante il tragitto guardo spesso dallo specchietto per controllare se Andrea ci sta seguendo ma non lo vedo, e se non fosse stato lui? Adesso  inizio anche ad avere le allucinazioni.
- Ehi ma che mani fredde che hai, stai bene? - mi prende la mano e la bacia - Tranquillo..  tutto a posto - sorrido ma sono agitata e non riesco a rilassarmi.
Arriviamo al ristorante e ci sediamo nella sala in fondo, un po' appartati. Non ho una particolare famigliarità né con le bacchette né con il pesce crudo ma Lucio stravede per il sushi e si sta pienamente godendo questo pasto.
Con la coda dell'occhio vedo un ragazzo sedersi sul primo tavolo dall'altra parte della sala, è girato di schiena e quelle spalle... Oddio e se fosse Andrea?
- Noemi non mangi? -
- Devo andare un attimo in bagno... arrivo subito - mi avvio verso l'entrata, sto tremando come una foglia ma devo assolutamente capire se mi sto immaginando tutto o è veramente quel mostro.
Passo vicino a quel tavolo appositamente e guardo sfacciatamente il ragazzo che ha i lineamenti completamente diversi da Andrea, tiro un sospiro di sollievo. Decido comunque di andare in bagno e chiedo le indicazioni alla cameriera, chissà che aspetto orribile avrò, sarò bianca cadaverica.
La porta del bagno è aperta, bene così farò presto e potrò tornare da Lucio che stasera sto trascurando un po' troppo, ma dove cavolo è il pulsante della luce... - Aaaaah!! - urlo dallo spavento.
Andrea è davanti a me, non ci credo!
- Stai zitta! Non voglio farti del male, solo parlare - chiude  la porta a chiave e mi fa arretrare verso l'angolo del bagno più lontano, non riesco a parlare, il respiro è affannoso e ho paura che mi venga un infarto da un momento all'altro.
- Mi hai denunciato! Neanche fossi un criminale, quale sarebbe la mia colpa, di amarti  eh? -
- An... drea io... mi fai paura, non ti riconosco più! - cerca di abbracciarmi ma io riesco a scansarmi - Lo ami? Andrai a vivere con lui? Non ti merita Noemi... tu hai bisogno di uno come me, che ti faccia star bene e che ti ama. -
Pazzo, è completamente fuori di testa, ne approfitto di un suo momento di debolezza mentre si gira verso la finestra passandosi la mano fra i capelli frustrato e apro la porta.
Corro, sono pochi gli scalini e sono pochi i metri che mi dividono da Lucio, corro e tutti mi stanno guardando compreso Lucio che inizialmente mi sorride tranquillo e poi si acciglia vedendomi terrorizzata. Dio fa che se ne sia andato, fa che non mi abbia seguito.
- Andiamo... dobbiamo parlare Lucio - Lucio si alza e mi abbraccia, è caldo il suo abbraccio ed io inizio a piangere, disperata. Mi abbraccia sempre più stretta come se non mi volesse più lasciar andar via, non mi lasciare Lucio.
- Ma che è successo? Ti hanno fatto del male? Mi fai preoccupare -
- No Lucio ma... andiamo, ti prego andiamo via di qui, ti devo parlare e non posso più aspettare- Lucio continua ad abbracciarmi e si stacca solo per pagare e mi abbraccia fino alla macchina, non guardo in giro, ho paura di vederlo, ancora.
Lucio se ti succedesse qualcosa, io... ne morirei!

Capitolo shock 😱il prossimo sarà dal punto di vista di Lucio 😉

Papaveri rossi alla fermata del treno (#1 Book)Donde viven las historias. Descúbrelo ahora