53 ~ Alessio

181 25 17
                                    

Sono quasi le 9 e sono in ufficio da quasi un'ora, sono fin troppo agitato e so benissimo che non ho niente da temere, la ditta è mia anzi è mia e di Michele, il caro Sig. Berardi potrebbe andarsene via con un pugno di mosche in mano se solo si presentasse con la spocchia di ieri. Hai il coltello dalla parte del manico Ale, non hai niente di cui preoccuparti!
Ho aperto io stamattina, praticamente, Michele  tranquillo come una Pasqua sta rispondendo a mail come se niente fosse e Alice ha fatto finta di dimenticarsi il mio caffè, da quando sa che sono gay mi sta praticamente ignorando ma è la mia segretaria, cavolo!
- Ti vuoi dare una calmata? Che ti prende? Stai camminando avanti e indietro da più di mezz'ora e sembra che questo incontro sia una questione di vita o di morte -
Sbuffo pesantemente, Michele ha ragione, non è solo Berardi ma c'è anche Marco e il rischio che mi lasci all'improvviso per andarsene con suo padre in Germania, non ci credo alle sue rassicurazioni, è così un enigma quel ragazzo.
Potrebbe spezzarmi il cuore all'improvviso senza neanche accorgersene ed io gli ho dato questa possibilità, sono in mano ad un ragazzo che non sa che farsene del suo futuro ed io potrei essere uno dei tanti.
- Il Sig. Berardi è arrivato - neanche bussa Alice  e in pochi secondi il terzo incomodo si palesa davanti ai miei occhi con tutta la sua eleganza e quegli occhi azzurri così glaciali che mi stanno sfidando.
- Prego si accomodi, la stavamo aspettando -
Mi viene incontro ed io indietreggio di riflesso, sembra incazzato e... con me. All'ultimo vira a destra e si dirige verso Michele, gli stringe la mano e si siede vicino a lui. Complimenti per la cafonaggine, sta calmo Ale, dimostrati superiore e impassibile.
Non posso fare a meno di notare il filo di barba biondo che accarezza il suo viso, mannaggia a me e alla mia passione mai assopita per i biondi.
Il completo elegante fascia il suo fisico statuario e i suoi occhi azzurri sono indirizzati verso Michele, non esisto più per lui.
- Allora... bando alle ciance, ho capito di non essere gradito come socio maggioritario nonostante la mia più che allettante offerta, posso aspirare ad un 30%? -
Michele mi guarda in cerca di aiuto ed io acconsento con un cenno della testa, non pensavo di cavarmela così, c'è qualcosa che non mi torna.
- Direi che siamo più che d'accordo, per la cifra... - Berardi non fa finire di parlare Michele che il libretto degli assegni è già sul tavolo.
- Metta lei la cifra ed io lo firmerò, ho altri impegni in mattinata e mi dispiace di rinunciare alla vostra piacevole compagnia -
Questa volta i suoi occhi furenti sono sui miei, è incazzato, e anche di brutto, ne sono quasi colpito.
Michele cerca la mia attenzione con gli occhi sbarrati, lo raggiungo per aiutarlo a trovare la cifra adatta, sussegue il nostro bisbigliare concitato e Berardi si alza scocciato, ma che ha?
Michele scrive il doppio della cifra che gli ho consigliato, mi aspetto che Berardi si opponga invece ci guarda in modo quasi schifato e firma.
Si avvia alla porta - Ah, dimenticavo... la prossima settimana ci sarà la fiera a Francoforte e in quanto nuovo socio non potrò mancare, ci vedremo direttamente là. Non posso dire che sia stato un piacere, buona giornata- se ne va sbattendo la porta.
Michele mi salta addosso eccitato - Ha talmente tanti soldi da non saper dove metterli,  quanti soldi Ale! Ma ti rendi conto?! Ma che faccia fai? Mi sembri ad un funerale, eri tanto preoccupato... che ti prende adesso?! -
Che mi prende? - Niente, solo che è troppo pieno di sé e mi dà sui nervi, tutto qua -
Mi ha ignorato e questo mi ha fatto male e... non so il perché.
- Verrà a Francoforte anche lui, bene! Così conoscerà i nostri fornitori e inizierà a lavorare anche lui, un po' di gavetta non fa mai male -
Mi era sfuggito questo particolare, la Germania inizia a starmi sulle palle dopo le rivelazioni di ieri del papà di Marco - Visto che ci sarà anche lui, vacci da solo Michele, non mi va di stare troppo tempo con Mr Simpatia -
L'ho buttata sulla simpatia ma sto sfuggendo a ben altro - Ok, mi devi un altro favore mio caro e... a tal proposito domani sera vi vogliamo a cena sia te che il tuo bel toy boy, non si accettano scuse! -
Gli tiro un cazzotto sulla spalla - Ehi abbiamo solo 6 anni di differenza! -
Michele se ne va sghignazzando ed io penso a Marco e a quanto gli voglio bene, non vedo l'ora di uscire con lui, mi fa incavolare e so che non mi posso fidare ciecamente di lui ma... lo amo, non posso farci niente.
Fottiti Berardi dei miei stivali, tu e la tua arroganza del cavolo, non fai per me.

Guai in vista... in paradiso 🤒🇩🇪

Papaveri rossi alla fermata del treno (#1 Book)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora