57 ~ Alessio

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Non ho chiuso occhio e tra neanche mezz'ora la sveglia suonerà e per giunta saranno solo le 4, maledetta sfiga! Michele proprio adesso si doveva ammalare, io non ci voglio andare a Francoforte, non ci voglio andare con il mio nuovo socio!
Poteva dirmelo anche prima, invece no la chiamata è arrivata alle 10 ieri sera ed io ero ancora a casa di Marco, ci stavamo dando da fare, per usare una frase colorita del mio sfacciatissimo compagno.
Sono dovuto tornare all'appartamento e ripromettermi di riposare, macché... altro che riposo, sono troppo agitato. Una giornata intera con Mr Simpatia e dovremo pure apparire in sintonia con fintissimi sorrisi davanti ai nostri possibili clienti.
All'aeroporto non c'è praticamente nessuno, sto ancora litigando per il cambio di nominativo sul biglietto quando Berardi mi passa a fianco e sorride, che spaccone - Non mi dire che Michele alla fine ti ha fregato ah ah... ci vediamo direttamente in fiera al nostro stand, appena sceso dall'aereo ho un paio di commissioni importanti da fare - mi strizza l'occhio e mi volta le spalle.
Se decidessi di non venire proprio in fiera non sentirei la tua mancanza, anzi. L'aereo parte in orario ed io faccio le corse al gate, lo cerco con lo sguardo e non lo trovo, starà sicuramente viaggiando in prima classe, tanto poi le spese le paga la società no?
A Francoforte è freddo, la primavera è ben lontana e mi avvio in fiera con un taxi, ho uno stand da allestire... da solo, grazie alla cooperazione del mio nuovo socio.
Se ne arriva quando il nostro stand è già preso d'assalto e non riesco a gestire un bel niente visto il mio inglese scolastico e la mia impacciata parlantina. Un'ora di ritardo e ha pure fatto shopping, borse di Prada, Armani e Hugo Boss spuntano dalle sue mani, sbuffo piuttosto irritato.
Devo dire che riesce a farsi perdonare però dimostrando una certa padronanza con la lingua tedesca e attirando sia clienti maschili che femminili con il suo sorriso magnetico, strette di mano e pacche sulle spalle - Allora, contento? Ho già preso più di 10 ordini, niente male no? -
Alzo gli occhi al cielo - Sono solo promesse, non abbiamo nulla di scritto ancora, non ti illudere - questa volta è lui a sbuffare - Non ce la farai mai ad essere gentile e anche un po' riconoscente con me eh? Me ne vado in pausa, a dopo -
Quanto è suscettibile mamma mia, nel dirigersi verso il bar noto le ragazze guardarlo ammirate e il mio sguardo cade sul suo sedere tonico e forse anche sodo... Alessio! Smettila di fare questi pensieri, su di lui poi, non sono neanche sicuro sia gay. Adesso ad esempio sta flirtando con una hostess e la lascia avvicinarsi, anzi praticamente appoggiarsi completamente su di lui, è etero non ho più dubbi. Meglio no? Tanto io ho Marco e non ho assolutamente bisogno di distrazioni o complicazioni varie.
- Questo profumo non fa per te - sobbalzo dallo spavento, che cavolo, ma come si permette? È arrivato ad annusarmi il collo, vicino al mio orecchio destro ed io ero troppo distratto a segnare degli appunti sul mio iPad per accorgermi del suo avvicinamento inappropriato.
- Che?? -
- Sì, tu sei più un tipo da Stronger with you di Armani - si avvia verso l'angolo dove ha messo tutti i suoi acquisti e se ne torna con una piccola borsa con su scritto Armani - È un piccolo presente, non fare l'orso come al solito e accettalo -
Sono imbarazzatissimo - Ma non posso e perché poi? -
Non mi risponde e mi lancia uno sguardo malizioso mentre si avvia verso un cliente fermo al nostro stand.
Per fortuna la fiera sta per chiudere e dopo aver incontrato numerosi fornitori decidiamo di avviarci all'hotel insieme, non vedo l'ora di chiudermi in camera e farmi un bel bagno rilassante.
All'ora di cena mi si chiudono gli occhi e sinceramente non aspiro ad una cena a lume di candela con Gianluca, devo mettere un po' di distanza fra noi, lo sento troppo vicino e particolarmente insidioso. Mi ha spiazzato con quel regalo, dopo il bagno non ho resistito e mi sono messo il nuovo profumo, veramente potente e inebriante, detesto ammetterlo ma mi piace.
Ordino la cena in camera e un po' me ne vergogno perché mi sto comportando da associale con il mio nuovo collega, decido di fare un giro al bar dell'hotel per prendere un cocktail, semmai lo vedrò potrò sempre essere gentile offrendogli qualcosa da bere.
Di lui nemmeno l'ombra, ci sono coppie di signori e signori sparse qua e là, non mi sembra un hotel per ragazzi, è piuttosto agé direi. Tutti si godono la musica che arriva da un pianoforte posto dall'altra parte della sala, chi sui divanetti e chi come me seduto su uno sgabello al bar, ammalia questa sinfonia, devo dire che il pianista è bravo.
Basta, non voglio esagerare con gli alcolici, 2 sono abbastanza e mentre mi avvio verso l'ascensore non posso fare a meno di notare che il pianista ha un so che di famigliare, è biondo ed ha un ciuffo che prepotente sta scendendo sui suoi occhi, la camicia e la cravatta lo rendono sexy e... quelle mani poi.
Ma è Berardi! Il tempo di riconoscerlo e il suo sguardo è su di me, riesce a continuare a suonare nonostante la sua attenzione sia completamente su di me, i suoi occhi magnetici e glaciali mi stanno divorando ed io non riesco a non fissarlo con la stessa intensità.
È passato troppo tempo e stiamo attirando l'attenzione di troppi curiosi, mi volto e questa volta non torno indietro, salgo in camera con l'ascensore e mi butto nel letto stanco e con gli ormoni a palla. Mi sto cambiando quando sento qualcuno che bussa alla porta e se il buon senso mi dice di non aprire i miei piedi si avviano senza chiedergli il consenso.
Apro e sono ancora quegli occhi su di me, è serio ed è magnetico, in pochi gesti decisi e veloci entra in camera portandomi con le spalle    al muro.
Sembra tentennare non sapendo il da farsi ma il tutto dura veramente poco, si avventa sulle mie labbra ed io lo lascio fare, la sua lingua non chiede alcun permesso ed è completamente dentro la mia bocca.
Vorrei smettere, vorrei spingerlo via e vorrei che se ne andasse ma l'attrazione sessuale che c'è tra di noi è più forte di ogni ragionevole pensiero.
Inizia a baciarmi lungo il collo e inizia a sbottonarmi la camicia, lo lascio ancora fare
- L'hai messo? Dio che cosa non è questo profumo su di te -
Non so se è quella frase ma... è il punto di non ritorno, non ci sono pensieri, il nulla davanti ad una passione che ci travolge completamente.
- Lasciati andare Ale... sarà bello vedrai - mi sorride mentre mi bacia e non riesco a non sorridere anch'io.

Alessio Alessio... cosa ci combini 🤦🏻‍♀️

Papaveri rossi alla fermata del treno (#1 Book)Onde histórias criam vida. Descubra agora