65 ~ Alessio

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È il giorno più duro che abbia mai vissuto e siamo solo all'inizio, mi sto vestendo e il completo che sto indossando mi mette un'angoscia, ho sempre odiato il nero e adesso indossarlo ha un significato così reale e così tragico.
Il giorno del funerale, il giorno dell'addio definitivo e se pensavo di non avere più lacrime da piangere, mi sbagliavo.
Stanotte l'ho sognata Noemi ed era bella e così viva con il suo sorriso rassicurante, quanto avrei voluto confidarmi con te Noemi.
Eri troppo presa dal trasloco e dal tuo futuro con Lucio che non ti ho voluta incupire con la mia attuale  e complicata situazione sentimentale. Cosa mi avresti consigliato?
Marco se n'è andato e penso definitivamente, per giorni ho suonato al suo campanello senza risposta, quando la ditta di traslochi si è presentata e ha portato via tutto, ho capito che non sarebbe tornato.
Il telefono mi dava sempre il messaggio che il numero era inesistente o irraggiungibile, segno che Marco ha proprio chiuso con me, sarà andato in Germania con suo papà e mi manca, ogni giorno che passa sempre di più.
Bussano alla porta - Ale sei pronto? È ora - Luca mi viene a chiamare, è ora. Sotto ci aspettano Mary e i suoi genitori, non si regge in piedi e noto il distacco con Luca, probabilmente i genitori non sono a conoscenza della loro storia.
In chiesa la sepoltura è uno strazio ma per fortuna è piuttosto stringata, poche persone a salutarla, i colleghi, qualche amica, la sua famiglia con i genitori molto composti mentre la sorella minore di Noemi è in lacrime con i fratellini vicino a sé.
Lucio non c'è e ci aspettavamo tutti venisse, il Maresciallo ci ha detto che al ritorno da Bologna ha iniziato a sbraitare e non ce l'ha fatta a vederla per l'ultima volta. Temiamo tutti possa fare una sciocchezza, starà sicuramente cercando quell'Andrea, quel pezzente che è sicuramente l'omicida, maledetto. I carabinieri non l'hanno ancora trovato ma ha le ore contate oramai.
Alla fine della funzione ci avviamo verso casa, solo i genitori sono andati al tempio crematorio  e nel pomeriggio tutti insieme porteremo l'urna al cimitero per l'estremo saluto.
Non ho fame, vado in camera a riposare, la testa è pesante e non riesco a stare in piedi.
Bussano di nuovo alla porta - Ale posso entrare? - è Mary.
- Certo, stai meglio? - la accolgo in un abbraccio e le lacrime ricominciano a sgorgare - Ale ti devo far vedere una cosa, vieni in camera di Noemi. Non dobbiamo farci vedere dagli altri - mi prende per mano e velocemente ci intrufoliamo nella camera di Noemi.
- Guarda cosa ho trovato? - Mary apre un cassetto della scrivania di Noemi e alza il ripiano sottostante, ci sono tanti biglietti da 10o euro, ma quanti sono?
- Li ho contati sono 5000 euro, non so perché Noemi non li avesse messi in banca ma sai che ti dico? Ne sono felice, sentire quegli stronzi dei suoi genitori incazzati perché Noemi non li avesse lasciato niente mi ha fatto salire un nervoso! -
- Shhh - cerco di tranquillizzarla abbracciandola - Non si meritava dei genitori così! Lei era così buona... se sei d'accordo li tengo io da parte e quando Michela avrà 18 anni e potrà finalmente andarsene la ospiteremo e potrà continuare gli studi in santa pace! -
- È una cosa bellissima Mary, certo che sono d'accordo. Parlane anche con Luca -
- Adesso non posso, mia mamma mi sta addosso e non sa ancora che stiamo insieme - le sorrido  e la conforto mentre ci avviamo nelle nostre camere.

Nel pomeriggio ci avviamo verso il tempio crematorio, prima di chiudere l'urna Mary vuole raccogliere un po' di ceneri in un sacchetto. Insieme ci avviamo al cimitero ed è lì che finalmente in lontananza scorgiamo Lucio, anzi il fantasma di Lucio. Il suo sguardo è fisso davanti a sé ed è assente, completamente assente.
Ci avviciniamo - Lucio abbiamo un ultimo viaggio da fare, non ci lasciare soli - è Mary a parlare.
Lui annuisce solo ed è come un automa, Mary lo prende per mano e lui si fa trainare ed è emotivamente provato, povero Lucio dovremo veramente stargli vicino, per Noemi, lo faremo per lei.
Mary riesce a convincere i genitori di Noemi a lasciarci Michela, la porteremo a casa noi.
Scorgo Gianluca insieme a Michele all'entrata del cimitero e non so cosa fare né cosa dire, l'ho evitato da quella sera.
- Mi dispiace Alessio, fatti abbracciare - e lo fa senza aspettare il mio consenso, mi lascio confortare e non ho la forza per rifiutare. Marco se solo sapessi il mio dolore, tornerai?

Eccoci alla stazione, la giornata è veramente interminabile, Mary è riuscita a lasciare a casa i genitori e si gode gli abbracci e i baci di Luca.
- Quando glielo dirai? Non ce la faccio a starti lontana, ho bisogno di te -
- Luca lo farò, prima della loro partenza ma ho paura dello sclero di mia mamma, ti ricordo che hanno letto la lettera e ho paura che facciano due più due -
Lettera? Mi rifiuto di stare dietro ai loro discorsi, non appena saliamo sul treno mi metto vicino a Lucio, è venuto anche lui.
Lo abbraccio - Non sei solo, potrai sempre contare su di noi, lasciati aiutare -
- Non ce la farò mai Ale, mai - non ho il coraggio di contraddirlo, è successo tutto così improvvisamente e non ha avuto ancora il tempo di metabolizzare.
Michela è vicina a Mary e si alzano in piedi, insieme - È arrivato il momento ragazzi - tira fuori il sacchetto dalla borsa - Ho aggiunto petali di papaveri, i suoi papaveri -
Ricomincia a piangere e questa volta lo facciamo tutti insieme, anche Lucio si lascia andare e finalmente esterna il suo infinito dolore.
Mary apre il finestrino e inizia a lanciare le ceneri al vento, mentre il treno sfreccia e il verde intorno a noi si colora di rosso, il rosso dei papaveri di Noemi e il rosso di Noemi, del suo sangue che un maledetto ha deciso di spargere per portarcela via, per sempre.

Domani pubblicherò l'epilogo 😓😘

Papaveri rossi alla fermata del treno (#1 Book)Where stories live. Discover now