21 ~ Luca

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Dedico questo capitolo a sarapervy 🤗

Sono agitato e mi sudano le mani, un appuntamento per me è impensabile. Non sono un tipo da appuntamenti io semmai sono un tipo da una botta e via, che poi io non so neanche cosa dire alle ragazze che frequento.
Frequentare è un paralone, alcune ragazze girano nella mia compagnia, saltano da un ragazzo all'altro, nel vero senso della parola.
A parte qualche risata e frase di circostanza a noi è sempre interessato portarcele a letto, ubriacarci insieme per renderci tutti più disinibiti e qualche volta trovarci anche a palpeggiarci in 3 o 4.
L'uso di cocaina poi ci ha sempre fatto agire sopra le righe credendo di avere il mondo ai nostri piedi e l'idea di non toccare quella roba da più di 2 settimane mi fa sentire un po' meno in colpa.
Mary non farà mai parte di quel giro, solo al pensiero che qualcun'altro possa toccarla o vantare dei diritti su lei mi fa andare il sangue al cervello.
Il fatto della scommessa mi mette in ansia, dovrei tirarmi indietro ma con i miei amici non è così semplice.
- Eccomi... sono pronta - Mary attira la mia attenzione, ero troppo concentrato seduto sul divano e adesso trovarmela così appetibile con quel tubino nero, i tacchi e quel rossetto rosso... fremo al pensiero di cosa ci sia sotto. Spero in un completo di pizzo nero trasparente anche se non mi permetterebbe di durare molto, è la sua prima volta cavolo e voglio che sia indimenticabile.
- Allora? Non andiamo? - mi alzo e con un sorriso da ebete la prendo in braccio e la faccio volteggiare un po' di volte - Ehi mettimi giù... che ti prende? -
- Mi prende che sei bella e ti voglio tutta per me... ma... i tuoi occhiali? Che fine hanno fatto? -
Abbassa lo sguardo e si intimidisce - Volevo essere perfetta stasera e li ho lasciati in camera-
- Starai scherzando spero, vai subito a prenderli. A me piaci con gli occhiali e non te ne devi vergognare! -
Mentre sale le scale non resisto a darle una pacca sul sedere, mi tenta così tanto ogni volta.
Finalmente pronti e leggermente agitati ci avviamo verso il mio ristorante preferito in collina, un po' caro ma questo mese ho avanzato abbastanza, me lo posso permettere.
Da Giudice c'è anche l'atmosfera giusta e ci sistemiamo nel tavolo vicino al camino, Mary è estasiata, non è una ragazza da questi posti chic e d'alto rango, ho fatto la scelta giusta.
- Questo risotto al tartufo è squisito Luca, certo le porzioni sono un po' ridotte se ci fosse mamma Rita si sarebbe già lamentata -
Le scappa una risata  - Beh sono degustazioni tesoro, ho scelto un menù apposta per farti gustare tutte le nostre prelibatezze piemontesi, bevi anche un po' di vino. Ti voglio calda stasera - finisco in un sussurro vicino al suo orecchio.
Mary si imbarazza e diventa tutta rossa, non fa che alimentare la mia voglia di lei, non vedo l'ora di averla sotto di me...
- Oh il figliol prodigo, anche tu qui? -
Come una doccia fredda ecco papà o per meglio  dire l'essere che dice di essere mio padre, mano nella mano con la segretaria di turno, tutta scosciata e con un trucco da vera puttana.
Al pensiero di mamma a casa da sola ad aspettarlo mi fa stringere il tovagliolo fino a stritolarlo - Marco metti tutto sul mio conto, immagino che mio figlio abbia già sforato la paghetta mensile e non vorrei fosse scortese con la compagna di turno - si rivolge ad uno dei camerieri lo stronzo.
Mi alzo e reprimo il desiderio di spaccargli la faccia - Mary alzati... andiamo! -
Sono fuori di me, Mary sta al passo e non mi dice niente, che bella figura di merda per il nostro primo appuntamento.
- È stato un errore, ti riporto a casa, non sono fatto per gli appuntamenti io e meriti di più-
Faccio per mettere in moto quando Mary ferma  le mie mani e le appoggia sui suoi fianchi, in pochi secondi mi cinge il collo con le sue e annulla le distanze.
È un bacio passionale il suo che vuole andare oltre, sembra così esperta e così audace, stremati ci fermiamo dopo minuti interminabili, le nostre fronti si appoggiano e sono i nostri occhi a parlare per altri lunghi minuti.
- Quel signore presumo fosse tuo padre, non mi piace come ti tratta e capisco come ti possa sentire in questo momento ma... non è colpa tua Luca, non roviniamo questa serata ti prego-
Non mi faccio pregare ancora ed accendo la macchina ma non per tornare a casa bensì per portarla nel mio posto preferito.
Dopo un'ora e mezza eccoci a Bardonecchia, in montagna. - Qua c'è il mio rifugio, è un appartamento che mio padre ha ereditato dai nonni, ci sono sempre venuto per riflettere e per stare un po' per conto mio. Non c'è ancora la neve e poca gente popola il residence dove alloggeremo -
Le faccio un occhiolino malizioso, come ben speravo ecco il suo rossore a venir fuori.
La prendo per mano e dopo aver preso le chiavi  dal custode ci avviamo verso l'appartamento, non ci ho mai portato nessuna qua, neanche i miei amici fannulloni, solo lei.
Appena la porta si richiude alle nostre spalle la vedo rigida e nervosa - Vieni qui, abbiamo tutta la notte per noi... rilassati e godiamoci il momento- le bacio i capelli e con le mani inizio a massaggiarle le spalle, per arrivare attraverso le sue braccia lentamente ai suoi fianchi generosi e soffici.
La vedo girarsi e sono di nuovo gli occhi, i suoi occhi che mi parlano, sono così languidi e pieni di noi. Mi prende per mano e mi fa sedere al bordo del letto, contro ogni mia più rosea previsione è lei a condurre il gioco di seduzione.
Inizia a tirarsi giù la lampo del vestito, quanto vorrei farlo io ma non voglio interromperla, è così audace e sexy, non una parola ma solo occhi negli occhi, avidi di piacere.
Una volta scoperto il completino blu, trasparente nei punti giusti, si appoggia a cavalcioni su di me, non riesco più a reprimere la mia evidente eccitazione e chiudo gli occhi estasiato - Posso spogliarti io? -
Annuisco senza aprire gli occhi e mi lascio andare con la schiena sul letto, quando rimango solo in boxer inverto le posizioni e sono io a prendere le redini del piacere adesso.
- Mary ti bacerò fino a farti mancare il respiro e poi entrerò dentro di te, sarò cauto e delicato ma me lo devi promettere... non smettere mai di guardarmi, voglio imprimere nella mia testa ogni singolo istante del tuo godimento -

🙄🔞

Papaveri rossi alla fermata del treno (#1 Book)Wo Geschichten leben. Entdecke jetzt