46 ~ Alessio

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Questa mattina cambio di programma, nessuna lezione di marketing e non ne sono particolarmente entusiasta. Ho riflettuto molto nel week end appena trascorso e ho deciso che non posso continuare ad avere una relazione con un mio alunno senza tralasciare che venerdì sera nella nostra uscita pubblica qualcuno potrebbe averci visto. Adoro insegnare, mi fa rilassare e mi distoglie da un lavoro troppo serioso e pieno di responsabilità.
Domani ho chiesto appuntamento in presidenza e rassegnerò le mie dimissioni, semmai ci fosse la possibilità potrei insegnare ancora l'anno prossimo, quando Marco sarà finalmente diplomato e fuori dall'istituto.
Ieri gliene ho parlato e Marco non era per niente d'accordo, si è offerto di lasciare la scuola tanto non ce l'avrebbe mai fatta a diplomarsi. Mi sono offerto a mia volta di dargli lezioni private e molto intime in cambio del diploma e questo devo dire che l'ha ampiamente stimolato, mi ha anche chiesto di avere lezioni serali, per non dire notturne.
Sorrido alla sua sfacciataggine, ormai non mi imbarazza più niente e soprattutto dopo tutto quello che abbiamo fatto venerdì notte a casa sua. Per fortuna suo padre sarebbe rientrato sabato in giornata e devo dire che è stata una nottata di sesso e piuttosto sfrenato, non sono mancate le coccole e i baci passionali, adesso che il sesso non è più un tabù per me, non ne farei più a meno.
Arrossisco da solo mentre oltrepasso l'entrata del mio ufficio, Alice non si sforza a prendermi il cappotto, fino a qualche settimana fa avrebbe fatto carte false per avere una possibilità di toccarmi. Da quando ha saputo che sono gay l'ho percepita la sua freddezza ed il suo distacco talvolta tramutato in sguardi disgustati che non mi hanno toccato minimamente, ne posso che essere sollevato.
- Sig. Tancredi c'è il sig. Mancini in linea per lei- mi avverte Alice e praticamente mi passa la chiamata senza neanche aspettare il mio consenso, che cafona. - Ale non speravo di trovarti in ufficio, ogni tanto un colpo di fortuna. Ascolta alle 2 viene il Sig. Berardi, sai il tizio che è da un po' che ci sta dietro per acquisire una parte della nostra azienda, sembra che gli sia piovuta dal cielo una bella somma  di denaro e voglia farci una super proposta-
- Balle... cos'è ha vinto alla lotteria? Le poche volte che l'ho sentito al telefono mi è sembrato solo un tipo arrogante e viscido... non mi piace Michele, poi gli cederei una quota minoritaria, niente di più! -
- Ehi ehi non ti scaldare. Al telefono c'era sempre il suo legale che era veramente insopportabile, questa volta tratterà lui direttamente con noi, diamogli una possibilità -
- Ok a dopo -
- Ale non dimenticarti che Sonia vuole organizzare un'uscita a quattro con il tuo boyfriend, non sta più nella pelle, lo vuole conoscere. Lo sai come sa essere insistente! -
Sorrido perché conosco la curiosità di Sonia e dopo l'uscita pubblica di venerdì scorso non temo più gli occhi indiscreti e le nostre effusioni in pubblico non sono più off limits, Marco ne sarà felice, lo so.
Alle 2 mi trascino in sala riunioni, non ho la minima voglia di incontrare quell'avvoltoio, l'azienda è nostra, mia e di Michele e non intendo dividerla con nessun altro.
Quando fa la sua entrata sono colpito e purtroppo anche  piacevolmente dal suo aspetto fisico, biondo con occhi azzurrissimi e uno sguardo a dir poco penetrante. Quando Michele fa le presentazioni mi rendo conto che la stretta di mano è decisa e soprattutto molto lunga, per quanto tempo vuole continuare a tenere in ostaggio la mia mano?
Michele si schiarisce la voce e finalmente il Sig. Berardi rilascia la mia mano e una strana scossa si irradia sulla mia pelle.
Ci accomodiamo e ammetto di essere piuttosto a disagio, non smette un attimo di fissarmi e se ne accorge anche Michele che cerca più di una volta di attirare la sua attenzione senza risultati.
- Non voglio rubarvi altro prezioso tempo, la mia offerta è un assegno in bianco. A voi la cifra, non ho problemi di liquidità al momento, quello che voglio è il 51%, a voi il resto -
Scatto in piedi - Starà scherzando?! Al massimo possiamo cederle il 30% e questa azienda ha un valore! Non accettiamo carità da nessuno! -
Michele cerca di calmarmi ma sono fuori di me - Alessio ci pensi bene prima di rifiutare, il suo socio la farà sicuramente ragionare -
- Sig. Tancredi vorrà dire - lo ammonisce Michele. Mi porge il suo biglietto da visita e prima di voltarsi per andarsene non mi sfugge un suo ghigno compiaciuto.
Sono troppo nervoso per continuare a stare in ufficio, Michele purtroppo considera molto allettante la sua offerta, ha un mutuo piuttosto ingente da estinguere per la casa acquistata da poco. Io non mi farò comprare, questa ditta è valsa troppi sacrifici per poterla dare via così, al primo riccone sulla piazza.
In macchina a gran velocità mi dirigo verso l'appartamento e fermo all'ennesimo semaforo mi sforzo di leggere un messaggio che è appena arrivato sul mio cellulare - Ci vediamo stasera al Male pub alle 22... ti aspetto -
Numero sconosciuto, che sia Marco a divertirsi? Sbuffo, non sono dell'umore adatto.
Non rispondo e un altro messaggio fa capolinea     nel mio cellulare - Scommetto che non mi hai riconosciuto... so che frequenti quel pub e... oggi ci siamo lasciati in modo troppo scontroso... voglio farmi perdonare. A stasera... Gianluca -
Eh? Il Sig. Berardi? Come ha fatto ad avere il mio numero privato quel prepotente? Spero non ci sia lo zampino di Michele. Se frequenta il Male pub vuol dire che...

Ale il mondo è piccolo 😉

Papaveri rossi alla fermata del treno (#1 Book)Nơi câu chuyện tồn tại. Hãy khám phá bây giờ