29 ~ Noemi

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È stata una nottata lunga e veramente dolorosa, dopo la partenza di Luca Mary Jo è letteralmente crollata a terra in un pianto disperato, Luca purtroppo ha fatto dei danni irreparabili, era diventato troppo importante per lei.
Mary Jo ha dormito con me stanotte e penso che lo farà per un bel po' di giorni, è troppo debole e fragile in questo momento, ha bisogno di un supporto soprattutto fisico.
Mi prudono ancora le mani al pensiero del fenomeno e della sua eroica scommessa, se ce l'avessi davanti in questo momento io... ah quanto lo odio!
Sono anche di primo turno stamattina e ho delle occhiaie che sembrano dei solchi intorno agli occhi, mi costringo a non truccarmi troppo, scarpe da ginnastica ormai collaudate con jeans e maglia super attillati, Lucio mi aspetta.
Un sorriso compiaciuto pieno di aspettative si fa largo sul mio viso, lascio da parte per qualche ore le disavventure condominiali, inizia il conto alla rovescia, all' una Lucio mi passerà a prendere.
La mattinata scorre tra un cappuccino e una cioccolata calda, è fredda Torino d'inverno e sempre più gente si rifugia nel bar anche solo per un caffè. Sono stanca ma felice, Simona mi guarda spesso stranita e quando intravedo Lucio arrivare mi catapulto letteralmente fuori dal bar con la risata divertita del mio capo, mi dimentico persino di salutare.
- Ciao - semplice ma così destabilizzante questo suo modo di salutarmi, siamo impacciati tutti e due ed è lui ad avvicinarsi e a darmi un veloce bacio sulla guancia, terribilmente vicino alla mia bocca, troppo veloce però Lucio.
- Ciao! - ho messo troppa enfasi?
- Allora... deduco dall' abbigliamento che sei pronta per la nostra passeggiata verso il parco, a proposito... mi piace il tuo nuovo look - me lo dice all'orecchio quasi sussurrando, mi sento avvampare e avrò sicuramente le guance rosse come un peperone, da quando sono così sdolcinata?
La passeggiata scorre spensierata, sante scarpe da ginnastica, Lucio è molto a suo agio e mi racconta del libro che sta pubblicando, non si sofferma troppo sulla storia in sé e gliene sono grata, parla della sua storia precedente e il fatto che si concluda in modo felice mi fa male ma adesso non ci voglio proprio pensare.
Chissà... magari lo comprerò, però non so se avrò la forza per leggerlo, si intitola 'Una goccia nel mio cuore' e posso solo immaginare quanto sia sdolcinato, no non è proprio il mio genere, io sono da thriller e polizieschi.
Ci scopriamo lentamente e in un modo così naturale che mi fa ben sperare, riesco a tirare giù qualche muro e forse finalmente a lasciar andare una corazza che si è costruita così prepotentemente dentro di me.
- Allunghiamo un po' il percorso ed entriamo dall'altra parte dove ci troveremo il giardino roccioso e il borgo medievale... ti va? -
- Certo! - devo essere un po' meno enfatica nelle mie risposte, gli sto creando non poche aspettative. Devo dire che è da una vita che lavoro in centro a Torino e sono venuta si e no 5 volte al parco del Valentino e deve essere un posto così suggestivo e romantico.
Come l'altra volta Lucio prende i panini e le bibite e lo seguo verso le panchine, mi appoggio sulla prima che trovo ma lui me lo impedisce - Eh no mia cara questa volta facciamo le cose per bene... ci sederemo su quella panchina -
Sgrano gli occhi, è la panchina con i lamponi innamorati, ne ho sentito tanto parlare ma non l'avevo mai notata. Mi sento un po' in imbarazzo ma quando iniziamo a mangiare non ci penso più, ho una fame da lupi come al solito.
Appena ho la pancia piena mi permetto di rilassarmi ed ecco che la stanchezza della notte prima inizia a farsi insistente, cerco di tenere gli occhi aperti con scarsissimi risultati.
- Devi essere proprio stanca... perché non appoggi la testa sulle mie ginocchia e ti riposi un po'? Abbiamo tutto il pomeriggio per visitare il parco, c'è tempo. -
Mentre lo dice mi sposta una ciocca di capelli dietro l'orecchio ed io mi sciolgo, ok non muore nessuno se mi riposo un attimo e chissà come sono comode quelle ginocchia.
Mi sistemo e cerco, chiudendo gli occhi, di non pensare alla situazione al quanto intima, Lucio inizia ad accarezzarmi i capelli prima con una mano e poi con l'altra. È un massaggio paradisiaco, l'intento è quello di farmi rilassare e riposare ma gli effetti sono tutt'altro. Un mugugno esce dalle mie labbra, ho cercato di reprimerlo senza risultato, tutti gli ormoni sono in allerta anzi stanno proprio festeggiando e alla grande.
Riapro gli occhi per un istante ed è un errore imperdonabile, i suoi occhi sono su di me vogliosi e a dir poco lussuriosi, l'atmosfera direi che è cambiata, si è fatta calda direi troppo calda per le temperature di questo periodo.
Lucio si avventa sulle mie labbra in modo rude e dominante, le prende e le morde senza tregua, la sua lingua tocca la mia con una foga che rare volte mi era successo in passato. Non chiede il permesso, sono sue e basta, io non ho il coraggio di impedirglielo perché bramavo questo momento da un po' e ne sono estasiata.
Non so quanti minuti passano ma sento il fiato mancarmi ed è quando la mano bollente di Lucio si insinua sotto la mia maglia ed arriva al mio seno destro che decido di staccarmi.
-Frena siamo in un luogo pubblico, ci sono bambini in giro, diamo spettacolo -
Siamo fronte contro fronte, i nostri cuori che battono agitati a pochi centimetri l'uno dall'altro.
Scoppia in un sorriso Lucio ed è una meraviglia quella bocca, scappa un sorriso anche a me - Se ti sistemi meglio e metti le gambe sopra le mie saremo più comodi e ti bacerei per un altro paio d'ore, la visita del parco può aspettare... dimmi di sì -
Mi supplica con uno sguardo così comico ma anche così dolce, come potrei dirgli di no?
Mi sistemo e ricominciamo a baciarci, in modo più dolce lasciando danzare le nostre lingue, leccandoci le labbra a vicenda e lasciandoci andare a qualche schiocco ogni tanto.
È come se ci fossimo solo noi in questo parco, nella nostra bolla fatta di piacevoli emozioni che già sanno di un amore che sta sbocciando.

Ah l'amore 💓

Papaveri rossi alla fermata del treno (#1 Book)Where stories live. Discover now