32 ~ Mary

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Grazie per le 2000 visualizzazioni! 😘🙃

Finalmente è arrivato il gran giorno, si parte e per un mese non avrò più il terrore di incontrare Luca all'Università, fuori casa o in qualunque angolo di Torino.
Un mese nella mia Tricarico, è proprio vero che è quando ti allontani da un posto a te caro che ne apprezzi l'importanza. Piccola Tricarico, sperduta in una Basilicata così lontana da Torino e dal Piemonte.
Lontana dai guai in cui mi sono cacciata, perché è colpa mia, non dovevo accelerare i tempi, non dovevo fidarmi di un ragazzo che aveva tutti i presupposti di una cocente delusione. Ma al cuor non si comanda dicono ed io a lui ci tenevo veramente, non so se ce la farò ma devo dimenticarlo, devo farlo per me stessa, devo preservare la mia serenità e il mio studio. Ho perso la retta via ma devo rifocalizzare il mio obiettivo, la laurea e una promettente carriera da ingegnere. I ragazzi non fanno per me, non adesso e non so ancora, dopo questa cocente delusione, quando mi lascerò di nuovo andare, non con Luca però, lui è un discorso inequivocabilmente chiuso, morto e sepolto.
L'altro giorno al mio rientro in facoltà ho cercato di non farmi notare da nessuno, con la coda dell'occhio all'entrata ho notato il gruppetto degli amici stronzi di Luca, per fortuna lui non c'era. Mi ha colpito lo sguardo duro e sprezzante di Stefano, la cosa che mi ha fatto pensare sono stati dei lividi piuttosto marcati vicino agli occhi, chissà come se li è procurati.
La stazione di Porta Nuova è imponente e mi fa sorridere, dopo settimane, il pensiero di quando pensavo la stazione Sassi fosse la stazione di Torino. Al pensiero di quella memorabile gita a Superga mi fa perdere un battito e mi riprometto di non piangere di nuovo, non ho più lacrime.
Il viaggio passa abbastanza in fretta, mi sono portata una scorta di libri, rigorosamente thriller e d' avventura, ho scartato i romanzi rosa a priori. Con il Freccia rossa in 8 ore sono a Potenza, mamma e papà saranno alla stazione, ho una voglia incredibile di rivederli. Voglio tornare nella mia bolla fatta di semplicità e piccole cose come le attenzioni dei miei genitori anche se so di non essere più una bambina, adesso ne ho un disperato bisogno.
All'arrivo mamma è già davanti alla porta del treno, ma come fa a sapere esattamente dove devo scendere? È incorreggibile mamma.
- Maria... Maria Assunta! Ma... - Il suo entusiasmo muore quando mi abbraccia così forte che quasi mi stritola - Maria Assunta! Che ti hanno fatto? Oddio Franco non ce la mandiamo più a Torino eh? Ma guarda com'è deperita! -
Papà si avvicina ed ha le lacrime agli occhi, non avevo pensato al mio aspetto, in effetti ho perso 5 chili e i pantaloni mi cadono, oltretutto ho delle occhiaie ben evidenti nonché un colore biancastro per niente salutare.
- Tranquilli mi riprenderò presto... ho passato una brutta influenza intestinale, adesso va meglio però- Salvata in corner ma quando vedo le lacrime negli occhi dei miei ne scappa una anche a me.
- Ah non me la racconti giusta! Adesso andiamo a casa e come ai vecchi tempi mi aiuterai a preparare almeno un chilo di cavatelli! -

Sono passati i giorni tra una mangiata e l'altra, mamma mi ha pesata ogni giorno e finalmente sono riuscita nell'intento di recuperare almeno 2 chili così i miei si sono messi l'anima in pace. Domani però è Natale e avrò tutti i parenti in giro per casa, oltretutto mamma sta già iniziando a cucinare, mi aspetta un tour de force gastronomico che mi farà riprendere gli altri 3 chili e forse di più.
Poi quest'anno non la sento l'atmosfera del Natale, Noemi ha voluto fare l'albero nell'appartamento e ci siamo scambiati i regali anche con Alessio. Sono troppo triste e amareggiata per festeggiare e soprattutto farlo con i miei parenti che sono così invadenti.
Per fortuna ci sarà anche mia cugina Letizia che ha solo 2 anni in più di me e abbiamo in comune la passione per i libri e la riservatezza che ci consentirà di appartarci in camera mia.

Come volevasi dimostrare sono le 4 e siamo solo alla frutta, all'idea della montagna di dolci che dobbiamo mangiare mi viene la nausea, posso sempre giocare la carta dei residui dell' influenza intestinale però.
Per fortuna Letizia carpisce il mio ennesimo sbadiglio, siamo sedute lontane purtroppo, mio cugino Nicola si è voluto sedere vicino a me, lui e i suoi brufoli adolescenziali non sono la miglior compagnia.
- Mary vieni a farti un giro? Ho la macchina nuova sai? -
Mamma non è d'accordo, è così asfissiante, da quando sono tornata non vuole perdermi di vista neanche un secondo - Dai zia Rita... torniamo per cena, promesso -
Fuggiamo letteralmente mentre gli zii iniziano a lamentarsi, mamma mi guarda storto ma ho proprio bisogno di una boccata d'aria, in tutti i sensi.
La Panda nuova di Letizia è azzurra e devo dire che ha un'ottima guida, in un'ora arriviamo al mare, quanto mi era mancato. Metaponto è bella anche d'inverno, il freddo qui poi è inesistente, se penso ai 4 gradi sotto zero di Torino mi raggelo all'istante.
Passeggiamo allegramente ed è così gratificante, ci fermiamo al primo bar sulla spiaggia e prendiamo tutte e due una cioccolata calda con panna. Osservare il mare da qua, oggi poi che è così calmo mi dà un senso di beatitudine. Alcuni ragazzi si stanno rincorrendo vicino alla battigia ma è un ragazzo tutto solo seduto in mezzo alla spiaggia che attira la mia attenzione.
Sembra assorto e pochi movimenti arrivano dal  suo corpo, ha una felpa con il cappuccio che gli copre la testa e le ginocchia rannicchiate sotto le sue braccia.
- Luisa non sta più con Fabio sai? Ehi ma mi senti? Mary ci sei? -
- Sì scusami mi sono distratta un attimo -
- Che ne dici di tornare a casa? Vuoi farti un'altra passeggiata? -
- No grazie Leti, torniamo pure. Così non ci romperanno, per le 8 saremo a casa, per il nostro secondo round, sei pronta? -
Ridiamo tutte e due al pensiero quando una mano mi tocca il braccio destro. Mi volto e all'improvviso il mondo mi cade addosso, Luca che ci fai qua?
Inizio a correre verso la macchina, Letizia mi chiama e mi sta rincorrendo ma non sono solo i suoi passi dietro di me.
- Apri Leti! Voglio entrare subito in macchina!-
Sto urlando ma sono così spaventata - Certo Mary ma... chi è quel ragazzo? Lo conosci? -
Finalmente apre la macchina ed io mi fiondo all'interno chiudendomi dentro, il pianto arriva    e mi trovo a singhiozzare disperata.
- Mary ma che ti ha fatto? -
Cerca di consolarmi Letizia con un abbraccio.
- Leti torniamo a casa e... ti prego non parlare con nessuno di quel ragazzo  -
- Come vuoi, senti mi ha lasciato questa lettera prima di andarsene e mi ha detto di dartela... era scosso anche lui, stava piangendo... credo -
Una lettera? - Non la voglio! Buttala, non so che farmene della sua lettera -
- Ma... -
- Ti ho detto di buttarla! Andiamo a casa ti prego! -

Luca è andato da Mary in Basilicata ma la consegna della lettera non è andata per niente bene... Luca non ne fa una dritta 🙄🙈

Papaveri rossi alla fermata del treno (#1 Book)Where stories live. Discover now