36 ~ Luca

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- Ehi giovanotto! Quanto manca ai miei ravioli... sarà almeno passata mezz'ora dall'ultimo antipasto -
Cerco di essere il più gentile possibile, indosso la maschera di cortesia più improbabile che esista - 5 minuti signore, vado subito a sollecitare in cucina -
Non riesco neanche a passare tra i corridoi della zona cucina, camerieri disperati che si rubano i piatti a vicenda, cuochi che urlano disperati grondando di sudore tra pentoloni e impiattamenti vari.
- Luca! Allora? Come sta andando il tuo primo folle cenone di capodanno? -
- Sono in ritardo con i primi e in sala mi stanno pressando -
- Calma... respira. Ti ho lasciato solo 2 tavoli, calcola che gli altri camerieri ne hanno almeno il doppio. Andrà tutto bene vedrai - mi dà una pacca sulla spalla e si avvia verso il salone dove ci saranno almeno 100 persone.
Guido è il capo sala ed il responsabile del servizio di cateting, è stata una manna dal cielo incontrarlo al mio ritorno, tre giorni fa.
Ero disperato, non sapevo dove andare ed avevo bisogno di trovare un lavoro, anche occasionale per racimolare qualche soldo.
Sono stato doppiamente fortunato perché non solo Guido mi ha procurato questa serata ma da dopodomani sarò tutte le sere a servire in questo ristorante con una buona paga mensile. In nero naturalmente ma con il fatto che mi darà la sua camera degli ospiti per vivere sono riuscito a scalare l'affitto dallo stipendio, così per qualche tempo riuscirò a campare senza chiedere l'aiuto a nessuno, mio padre incluso.
Non sono lontano dall'università sia il ristorante che l'appartamento e forse potrò riprendere gli studi con il nuovo anno ma non ne sono così convinto. Papà ha voluto a tutti i costi che frequentassi quel corso e ingegneria non è per niente una passeggiata soprattutto per uno che non ha per niente voglia di studiare come me.
Ci rinuncerei molto volentieri per un lavoro full time che mi permetterebbe di avere poco tempo per pensare a quello che mi sono lasciato alle spalle.
Innanzitutto i miei amici che amici proprio non sono e adesso saranno ad Amsterdam tra coffee shop e prostitute, solo Gianni mi ha chiamato più di una volta cercando di fare da paciere ma non ho nessuna intenzione di tornare sui miei passi.
Una convivenza che non mi ha portato altro che guai, Alessio mi ha mandato un messaggio di auguri a Natale a cui non ho avuto neanche il coraggio di rispondere, mi sento troppo in colpa.
E dulcis in fundo la mia Mary che mia ormai non lo è più, speravo in una telefonata, anche solo un messaggio dopo la lettura della mia lettera. Dovevo aspettarmelo però da come ha reagito rivedendomi, scappando via a gambe levate. Cavolo però io ci ho messo la mia anima in quelle parole e le ho confessato quello che neanch'io avevo avuto il coraggio di ammettere, in primis a me stesso, il mio amore totale ed incondizionato nei suoi confronti.
Quello che ho sentito fino in fondo perché l'ho capito proprio sulla mia pelle il male che le ho fatto e che si è tutto ritorto contro di me.
Sono ancora stato a Matera per 2 giorni e poi con il mio zainetto e la coda fra le gambe sono tornato a Torino.
10... 9... 8... devo correre come gli altri camerieri verso la cucina dove brinderemo tutti assieme per il nuovo anno, 10 minuti solo per noi, per poi tornare in sala a servire dolci e digestivi.
7... 6... 5... la gente è in delirio, si abbraccia e non vede l'ora di baciarsi allo scoccare della mezzanotte.
4... 3... 2... sto per entrare in cucina, ma io che ci faccio qui con questi sconosciuti? Che ho da brindare?
1... corro fuori all'esterno tramite l'uscita di emergenza e lo urlo a squarciagola, senza paura di essere sentito tra il frastuono generale e  i botti in lontananza di una Torino così viva e felice.
- BUON ANNO MARYYY -
Se fossi qui ti abbraccerei e ti bacerei così intensamente da cadere come due pere cotte in questo freddo prato d'inverno e ci rotoleremmo felici anche se infreddoliti, te lo direi guardandoti negli occhi mia dolce Mary - Ti amo. Ti amo e basta - e tu mi guarderesti con quegli occhi pieni di stupore ma così contenti.
Invece eccomi qui in ginocchio, solo e con le guance bagnate di lacrime amare, pronto per iniziare una nuova vita fatta di nuove consapevolezze.
So che non tornerai Mary e devo trovare il coraggio di lasciarti alle spalle con tutto quello che hai significato e con tutto quello che mi hai portato, un cambiamento radicale che è in atto dentro di me e di cui ti ringrazierò per sempre.

Luca che lavora per vivere rinunciando ai suoi privilegi... basterà per far cambiare idea a Mary? 🤔🙄

Papaveri rossi alla fermata del treno (#1 Book)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora