37 ~ Noemi

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Torino imbiancata è uno spettacolo, l'atmosfera natalizia poi rende il tutto ancora più magico. Lucio ultimamente è ospite fisso a casa mia e devo dire che Alessio, a parte l'imbarazzo di trovarsi i nostri indumenti in giro per casa la prima volta, l'ha accolto benevolmente. Ogni tanto l'imbarazzo delle nostre nottate focose si riversa nei nostri sguardi imbarazzati durante la colazione, Alessio che è un signore fa sempre finta di niente.
Non vedo l'ora che torni Mary Jo, purtroppo però mancano ancora alcune settimane, ultimamente l'ho sentita distante e meno entusiasta durante le nostre telefonate, spero non c'entri niente il fenomeno, questa volta potrei arrivare ad ammazzarlo.
Nel bar non riesco a concentrarmi, mi perdo alla vista di ragazzini che stanno giocando a palle di neve in Piazza Vittorio e ci sono tante coppiette che stanno passeggiando mano nella mano godendosi lo spettacolo della neve che scende copiosa.
- Ma che sguardo è quello? Da quando sei così romantica? Quel ragazzo ti sta facendo veramente un brutto effetto - alza gli occhi al cielo la mia collega Simona ed io le faccio la linguaccia, è solo invidia la sua.
Poco dopo entra nel bar una visione, il mio Lucio fasciato in un cappotto lungo e nero con berretto di lana, sciarpa e guanti beige, effettivamente è da stamattina che non lo vedo e mi mancava il mio ragazzo super sexy.
Chissà se il mio sguardo sarà languido almeno la metà del suo, sembra ogni volta mi voglia spogliare con gli occhi e soprattutto vedo una luce che mi fa ben sperare, che sia un inizio di innamoramento?
- Buongiorno... ce l'avresti un po' di tempo per me e per una cioccolata calda insieme? - si guarda in giro prima di schioccarmi un bacio poco audace sulla bocca.
- Sto lavorando Lucio -
Lucio sposta lo sguardo su Simona e la guarda in modo furbescamente compassionevole.
- Ok, va bene piccioncini... soltanto mezz'ora però, le porto io le cioccolate, accomodatevi pure. Ah siete così sdolcinati da farmi venire il diabete solo a guardarvi. -
Ridendo ci accomodiamo e Lucio insiste nel farmi sedere sulle sue ginocchia per abbracciarmi completamente.
- Lucio su non ti è bastato stanotte? Un po' di contegno! -
Mi sorride malizioso e non accenna a lasciarmi - Tu non mi basti mai... anzi, ti voglio sempre di più. Sono qua per invitarti ad un evento molto importante e vorrei che mi dicessi di sì -
Inizio ad agitarmi - Per me è veramente molto importante, si tratta della presentazione del mio libro con tanto di firma copie alla Feltrinelli in via Roma, vorrei che la mia ragazza fosse presente -
Sorrido e mi avvicino per baciarlo dolcemente, ho una brutta sensazione però, e se ci fosse anche Monica? D'altronde lei è la protagonista indiscussa del romanzo.
- So a cosa stai pensando, ho imparato a conoscerti sai? Quella ruga che si forma in mezzo alle sopracciglia quando sei pensierosa e qualcosa ti preoccupa ne è la prova. Ci sarà anche Monica ma per me sei tu e solamente tu quella che voglio accanto a me, desidero presentarti come la mia fidanzata ufficialmente. Non me ne frega se la casa editrice vuole far leva sulla nostra storia vera, io non voglio dare adito ad alcun dubbio. Con Monica c'è stata una storia che non ha avuto il lieto fine del libro e sei tu la mia unica realtà -
È convinto Lucio, ci mette enfasi e penso che lo creda veramente. Il problema sono io e come potrei uscirne da un evento del genere, il libro l'ho letto a tratti e mi ha fatto solo innervosire, vorrei avere le certezze che ha Lucio.
Non mi resta che accettare e rendere Lucio l'uomo più felice del mondo in questo momento, dall'entusiasmo riesce ad alzarsi e prendermi in braccio e con uno slancio incredibile mi fa roteare un paio di volte.
La mezz'ora passa troppo in fretta e purtroppo Lucio se ne va, stasera non mi riaccompagnerà a casa e visto che era diventata una piacevole abitudine mi sento triste e sconsolata. Lo rivedrò domani per quella maledetta presentazione e forse dopo, se non si sarà consumata una tragedia greca potremo andare all'appartamento per passare una serata tutta per noi.
Ho fatto chiusura oggi e alle 10 non c'è molta gente in giro in settimana, si muore dal freddo e per fortuna ha smesso di nevicare.
Mi accingo ad andare verso la fermata del tram quando - Buonasera... finalmente non ti trovo in dolce compagnia, hai finalmente lasciato quello scrittore da strapazzo? -
Andrea?! È da una vita che non si faceva più sentire e che vuole adesso?
- Non sono affari tuoi - faccio finta di niente ed arrivo alla fermata, finalmente.
- Ehi come sei scorbutica, si accoglie così uno spasimante? Ma guardati... ti ha cambiata completamente quel damerino... dove sono finiti i tuoi vestiti aderenti e i tacchi super sexy? -
Non voglio dargli corda, mannaggia però, alla fermata non c'è nessuno e del tram nemmeno l'ombra, la mia solita sfiga.
- Dai salta su ti porto io a casa, fa freddo e sarai stanca a quest'ora-
- Vattene dalla tua segretaria, non ho bisogno del tuo passaggio e fammi un favore... dimenticami! -
- Ancora con questa storia? L'ho lasciata tanto tempo fa, è stato un errore ed io tengo solo a te... se solo mi dessi un'altra possibilità te lo dimostrerei -
Per fortuna il tram sta arrivando, finalmente!
- Addio - lo guardo con disprezzo e mi avvio velocemente all'entrata del tram.
Mi arriva alle spalle e quasi non mi fa cadere all'indietro trattenendomi per il braccio in modo deciso - Adesso basta! Basta giochetti... io e te ci amiamo e tu lo sai, lascia il prima possibile lo scrittore altrimenti saranno guai! -
Rimango impietrita e osservo Andrea sgommare andandosene via a gran velocità, mi ha minacciata e non era mai successo prima.
Non so che pensare e una paura sconosciuta inizia ad impossessarsi di me.

Andrea e la sua ossessione per Noemi 😤

Papaveri rossi alla fermata del treno (#1 Book)Where stories live. Discover now