24 ~ Noemi

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Il lunedì è sempre traumatico... rilassiamoci con Noemi 😉

Finalmente arriviamo a Cuorgné, ho una voglia matta di rivedere la mia sorellina Michela. Sarà una sorpresa per lei, non l'ho voluta avvertire e spero di trovarla a casa. È piuttosto freddo oggi, d'altronde siamo a Dicembre ma un salto al parco non ci starebbe male.
Voglio stare un po' con lei lontano da quegli avvoltoi che abbiamo come genitori, voglio farle vivere qualche ora spensierata e muoio dalla voglia di presentarle Mary.
Ci incamminiamo e abbiamo circa mezzo chilometro a piedi, per fortuna ho le mie fidate scarpe da ginnastica, da quando ho cambiato look mi sento sicuramente più comoda e giorno dopo giorno sempre più a mio agio.
Eccoli i palazzi fatiscenti con i soliti ragazzacci intenti a giocare a calcio in cortile, fischiano al passare di Mary, se si azzardano ad avvicinarsi!
In pochi minuti siamo nell'androne, speriamo l'ascensore non faccia i capricci, non ci penso neanche a farmi 7 piani a piedi.
Ebbene la fortuna è dalla nostra parte, con non poco nervosismo giro la chiave nella porta, mi sono ricordata di portarne una copia con me quando me ne sono andata.
Il chiasso invade le mie orecchie, le urla dei tre mascalzoni in miniatura mi fa sbuffare, eccoti a casa Noemi, benvenuta.
Sento Michela sgridarli senza fiato... povera e non mi sfugge la mamma che sicuramente starà riposando a quest'ora - Michela falli stare zitti! Ho diritto di riposare almeno un paio d'ore, se ci fosse tuo padre vi avrebbe già scaldati tutti e quattro! -
Il nervoso mi invade e stringo le mani a pugno solo al pensiero della mano pesante del Sig. Marra, Mary cerca di tranquillizzarmi accarezzandomi il braccio.
Mi riprendo subito e appena entrata non vedo già l'ora di andarmene, in due falcate sono nel salotto, la casa è così piccola che si fa presto a percorrerla. Michela grida dalla gioia - Noemi sei tu! Quanto mi sei mancata! -
Mi stritola in un abbraccio e la stringo di rimando, le vedo scendere una lacrima di felicità sulla sua guancia ed è così sciupata ed evidentemente stanca, i suoi soli 15 anni di bambina cresciuta troppo in fretta sono lì, davanti a me.
- Lei è Mary la mia coinquilina - mi affretto con le presentazioni. I tre pargoli sono stranamente in silenzio, ne approfitto per baciarli e prendere i passeggini.
- Su forza... non voglio stare un minuto di più in questa casa Micky ce ne andiamo al parco con i 3 marmocchi al seguito -
Michela acconsente e prende un passeggino con Lorenzo di 2 anni, io porto il passeggino con Giovanni di 4 anni e infine Pietro di 6 anni lo affido per mano a Mary.
Mentre richiudo la porta alle spalle sento mamma chiamarmi ma non ho voglia di vederla, sono troppo arrabbiata con lei e con il suo non essere una buona mamma. Non riesco a giustificarla, se adesso è stanca dopo aver avuto 5 figli, che problema aveva quand'ero piccola io e non mi dedicava un' attenzione che fosse una?
Al parco anche i piccolini riescono a sorridere spensierati tra una giostra e l'altra, Michela è così felice di vedermi, mi racconta che esce con un ragazzo e che è molto affettuoso e protettivo nei suoi riguardi. Papà per fortuna è da un po' che non le ha più alzato le mani e per fortuna riesce sempre ad arrivare in tempo prima che lo faccia con i bimbi.
Vedo una bella complicità anche con Mary, lei d'altronde è più piccola e vederla insieme a Michela mi rendo conto che potrebbero essere scambiate tranquillamente per coetanee. Al pensiero che da ieri Mary sia diventata un po' più donna mi fa sorridere, per me è come un'altra sorella.
Purtroppo alle 5 dobbiamo andare, tra mezz'ora abbiamo il treno di ritorno e lo vedo lo sguardo triste di Michela.
- Non ti posso promettere di tornare tutte le settimane ma almeno una volta al mese sì- Mi abbraccia e mi fa promettere di portare sempre Mary con me, le piace non c'è che dire.
A casa purtroppo mi ritrovo mamma che falsamente mi abbraccia, vorrà far bella figura davanti a Mary.
- Oh Noemi ma che ti è successo? La gonna e i tacchi dove sono finiti? Non mi dire che finalmente hai messo la testa a posto -
Ride poi sguaiatamente e la sua sfacciataggine non ha limiti - Lo sai che tra poco è Natale, vuoi lasciar qualcosa per i tuoi fratellini? -
Alzo gli occhi al cielo e prendo Mary sotto braccio - Noi andiamo, Michela ci sentiamo -
Non le rispondo neanche e ci avviamo verso la stazione, ma che mamma che mi è toccata?
Non posso credere alla fortuna che ho avuto nel non incontrare papà, sarà stato sicuramente in qualche bar a giocare a carte scolandosi bicchieri e bicchieri di vino.
Il treno fende il buio illuminato da tante piccole stelle, mi sento stanca e la malinconia mi rende silenziosa - Noemi non sai quanto sia dispiaciuta per tua madre... mi stringe il cuore al pensiero della sua freddezza, mamma Rita è invadente ma a suo modo mi vuole bene -
Sorrido amaramente - Sei fortunata Mary, tienila stretta mamma Rita, io oramai mi sono rassegnata... mi sono sempre sentita sola in casa mia -
Mi accarezza la mano Mary quando sento un bip arrivare dal mio cellulare, lo tiro fuori dalla borsa - Vorrei rivederti... che turno fai domani? Mi piacerebbe mangiare di nuovo con te al Valentino, questa volta le cose andranno diversamente, te lo prometto... lo vuoi anche tu? -
Sorrido come una scema, mi sento un'adolescente alla sua prima cotta. - Ehi cos'è quel sorrisino timido? C'è qualcosa che devo sapere? -
Eh sì a Mary posso raccontare di Lucio, di un qualcosa che sta nascendo e che vorrei con tutta me stessa fosse un po' più di qualcosa.
Digito veloce la risposta - Lo voglio... -

Torneremo presto al parco del Valentino con Lucio e Noemi... pronte?😍

Papaveri rossi alla fermata del treno (#1 Book)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora