30 ~ Alessio

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Sono ancora turbato da quello che è successo ieri sera, il tener a bada l'irruenza di Noemi e il crollo di Mary mi hanno sfiancato. Sospettavo che Luca non fosse un ragazzo con la testa sulle spalle e un tantino sfrontato per stare con una brava ragazza come Mary. Quello che ha fatto però va oltre ogni ragionevole sospetto, non lo posso perdonare e non lo voglio sentire, almeno per un bel po' di tempo.
Il fatto che sia in mezzo alla strada non mi preoccupa, sicuramente i suoi pseudo amici l'avranno ospitato, ha comunque una famiglia agiata a due passi da qua a cui chiedere aiuto.
Mi avvio verso la scuola, il giorno della mia lezione di Marketing è sempre di più un momento spensierato che mi fa sentire realizzato e forse non solo quello.
Sorrido al pensiero di Marco, ormai dopo il nostro primo e lungo abbraccio ci chiamiamo reciprocamente con i nostri nomi, fuori da scuola, abbiamo tirato giù una prima barriera piuttosto spessa ed ingombrante. Più che altro io, lui mi sembra così naturale e menefreghista rispetto al giudizio del prossimo, ho ancora tanto da imparare e ho come il vago sospetto che sia proprio lui il mio prof in questo.
La lezione passa in fretta ed ho sempre più dimestichezza con la spiegazione e il confronto con gli alunni più attenti e pretenziosi, Marco mi ha guardato tutto il tempo e spero siano sfuggiti ai compagni certi sguardi un po' troppo languidi e lascivi.
All'uscita riesco ad evitare il solito approccio sfiancante e sfrontato di Angela, inizio a sopportarla veramente poco.
Marco mi sta aspettando all'imbocco della via di casa, appoggiato al muro con la sua solita sigaretta in bocca e l'aria strafottente che devo ammettere inizia a piacermi sul serio.
Quando cerco di oltrepassarlo mi ostruisce completamente il passaggio mettendosi davanti a me, a pochi centimetri dal mio corpo, ne sono piacevolmente colpito.
- Alessio perché non mangiamo qualcosa insieme... magari a casa tua - Sgrano gli occhi, non so cosa fare e se ci fossero Noemi e Mary in casa? Non credo abbiano capito le mie tendenze sessuali.
- A casa mia? Perché non andare al bar all'angolo, fanno degli ottimi panini -
- Ale non mi dire che ti vergogni di me... io ti ho invitato a casa mia e lo sai che puoi venirci quando vuoi -
- Tu eri da solo, io ho tre anzi due coinquiline...-
- Ho sentito un casino ieri sera, vi siete scannati per bene eh? Comunque non trovare scuse, non sono i tuoi genitori e a 30 anni non devi rendere conto a nessuno -
Eh? Mi ha dato del trentenne? - 27 Marco... ne ho 27! Ok andiamo -
Non sono per niente convinto ma effettivamente non c'è niente di male, tranne il fatto che è un mio alunno e sono emotivamente  e forse fisicamente attratto da lui... Grrr!
- Quindi sei un prof giovanissimo e abbiamo solo 6 anni di differenza, certo che così elegante sembri mio padre... una maglietta aderente e qualche tatuaggio ti renderebbero più figo -
Alzo gli occhi al cielo e mi chiedo chi me l'ha fatto fare, voglio veramente approfondire la conoscenza con questo individuo sfrontato ma incredibilmente sexy? Sbuffo perché la risposta è ovviamente si, la legge dei due poli opposti che si attraggono, un cliché che sto centrando in pieno.
Per fortuna l'appartamento è vuoto, tiro un sospiro di sollievo e mi appresto a preparare un piatto di pasta mentre Marco sgarbatamente è già stravaccato sul divano intento ad accendere il televisore.
Quando abbiamo finito di mangiare Marco non accenna ad andarsene e continua a guardarmi in modo malizioso, io sono in soggezione e non so che fare.
- Non è meglio andare in camera tua? Continui a guardare ossessivamente la porta d'ingresso... lì chi ci disturberebbe? -
In camera mia? Devo essere diventato di tutti i colori perché Marco inizia a ridere senza tregua. - Cos'è hai paura di me Alessio? -
Hai centrato in pieno la questione ma più di te Marco ho paura di quello che potresti farmi fare e contro ogni buon senso muoio dalla voglia di fare qualunque cosa con te.
Ci avviamo silenziosamente in camera mia e sono tentato dal chiudere la porta a chiave, sono agitato e molto impaziente.
Marco molto prevedibilmente si appropria del mio letto buttandosi sopra e battendo la mano vicino a lui per indicarmi di raggiungerlo.
Non esageriamo penso tra me e me, mi siedo sulla sedia vicino alla mia scrivania dove spesso mi ritrovo a correggere i compiti e preparare le lezioni. Ho bisogno di non avvicinarmi troppo, non avrei il controllo completo delle mie azioni altrimenti.
- Allora che mi racconti prof? Vogliamo parlare delle tue esperienze passate? Quanti ragazzi hai avuto? -
- Nessuno a dire il vero, non ho ancora avuto il coraggio di rivelarmi e di conseguenza non mi sono mai tuffato in nessuna relazione vera e propria-
- Sei incredibile... così ordinato e professionale Ale non hai mai provato i piaceri della carne, lo sai quanti locali ci sono in una grande città come Torino dove poter trovare una piacevole compagnia nel completo anonimato? -
Si alza con uno slancio imprevisto ed inizio ad agitarmi sulla sedia, mi alzo anch'io anche se non so assolutamente cosa fare.
Arriva a pochi centimetri dal mio viso, è alto quanto me e noto che le sue labbra carnose sono alla stessa altezza delle mie.
- Non te lo chiedo perché sei troppo timido e impacciato in questo momento ma voglio essere il primo a baciare quelle labbra che sono troppo invitanti -
Non passa neanche un secondo e le nostre bocche sono una sull'altra, inizia a leccarmi il labbro inferiore e poi quello superiore.
Appena lascio un piccolo passaggio tra le labbra ne approfitta infilando la lingua che inizia a danzare con la mia.
È dolce ma allo stesso tempo possessivo il suo bacio, il mio primo vero bacio, si intensifica il tutto con la sua mano tra i miei capelli, li tira e li molla in modo terribilmente eccitante.
Quando sento una voce avvicinarsi è troppo tardi per staccarsi, Noemi apre la porta senza bussare.
- Ale ci sei? Hai per caso visto il...-

Ops... beccati  🙊😂

Papaveri rossi alla fermata del treno (#1 Book)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora