49 ~ Noemi

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Ok ci sono, mancano solo le scarpe, dunque le décolleté nere andranno più che bene, semplici e oltretutto il tacco non è troppo vertiginoso.
Ma tutta questa agitazione Noemi? Per fortuna mancano 5 minuti alle 8 e tra poco Lucio mi passa a prendere e quindi la mia agonia avrà fine.
La cena con i suoi, che sarà mai, via il dente e via il dolore, l'abbigliamento da monaca di Monza mi ha solo permesso una piccola trasgressione nell'underware che Lucio scoprirà solo in tarda serata e ben lontano dai suoi genitori, d'altronde la monaca di Monza era tutto fuorché Santa.
Finalmente Lucio mi fa uno squillo, chiaro segno che è sotto che mi aspetta, ricontrollo il trucco quasi inesistente allo specchio all'entrata e via.
Quando entro in macchina Lucio mi accoglie con un caldo abbraccio e tutto il mio nervosismo tutto ad un tratto evapora, il suo sguardo intenso ha sempre la capacità di farmi sentire la donna più bella del mondo, un gradino più in alto delle altre, non so come faccia ma è così.
- Pronta? -
- Sì... dai, andiamo! - mi sento particolarmente ottimista.
La casa è in collina ma non è particolarmente lussuosa, piuttosto sobria direi e questo mi fa sentire a mio agio, Lucio non abbandona il braccio intorno alla mia vita, neanche quando mamma Enrica mi accoglie con un caloroso bacio sulla guancia.
- Finalmente ci conosciamo Noemi! Lucio non è di molte parole ma da come gli si illuminano gli occhi nel parlare di te ci ha subito fatto capire le sue serie intenzioni nei tuoi riguardi! - wow addirittura!
Ci accomodiamo in salotto e il tavolo è già imbandito, quello che penso essere il padre di Lucio mi viene incontro un po' diffidente.
- Piacere sono Francesco Olivieri - addirittura nome e cognome, la stretta è piuttosto lasciva e non mi sfugge il suo sguardo altezzoso sul mio corpo, mi sta letteralmente squadrando dalla testa ai piedi. Lucio mi stringe ancora più forte a sé e mi dirige verso il posto a sedere che per fortuna è vicino ad Enrica, non mi piace il Signor Olivieri.
La cena passa in modo tranquillo e quasi spensierato, Enrica è un'ottima cuoca e il papà di Lucio è di poche parole fino a quando non inizia ad elogiare Pietro, il fratello di Lucio.
- Pietro è un ingegnere aeronautico e si è laureato con 110 e lode, non poteva che trovare subito lavoro. Lo conoscerai a Pasqua, torna sempre per le festività, ormai è un tedesco a tutti gli effetti. In Lufthansa è a capo di un gruppo di tecnici di spicco e ben presto riceverà una promozione - Lucio sbuffa accanto a me, è ben chiaro quale sia il suo figlio preferito, probabilmente il Signor Olivieri non ha accettato di buon grado la carriera di scrittore di Lucio.
Appoggio di riflesso una mano sulla gamba del mio fidanzato come gesto di conforto, lui di rimando non si limita ad appoggiare la mano ma la intrufola a tradimento sotto la mia gonna. Cavoli! Purtroppo arriva un po' troppo in alto e scopre le mie calze auto reggenti e non solo! Un mugugno estasiato esce dalla sua bocca e all'improvviso lo sguardo dei genitori è su di me, devo essere diventata fucsia, porca miseria!
Dissimulo con un sorrisino e sorseggiando un po' di vino dal mio bicchiere, la mano tentatrice di Lucio è ancora lì, la allontano malamente, cercando di non farmi vedere.
- Noemi mi aiuti a prendere il dolce? - Oddio Enrica vuole rimanere da sola con me, avrà capito? Che vergogna.
- Lo so che dovrei farmi gli affari miei ma... Lucio ha sofferto molto con Monica e merita solo felicità, ti ama ne sono più che convinta ma... tu? -
- Anch'io Enrica, anch'io. - sorridente mi abbraccia e appoggia piattini e cucchiaini nelle mie mani, mentre torniamo in salotto mi rendo conto che l'ho confessato prima a mia suocera che al mio fidanzato, stasera devo rimediare, a tutti i costi.
Oh, finalmente saliamo in macchina, tiro un sospiro di sollievo, spero proprio di aver superato la prova, tolgo le scarpe e mi rilasso completamente sul sedile. Gli occhi si fanno pesanti e sto quasi per chiuderli quando mi accorgo che Lucio sta cambiando strada, non è quella per l'appartamento - Ehi ma dove stiamo andando? -
Lucio fa un ghigno malandrino - Vada per le calze auto reggenti ma sei senza mutande! Secondo te potrei resistere fino a casa tua?! -
Spalanco la bocca stupita e Lucio posteggia in un posto appartato poco illuminato, siamo ancora in collina.
- Vieni qui... non mi dire che non hai mai fatto sesso in macchina, non ci credo - mi trascina a cavalcioni su di lui, le nostre parti intime sono diciamo... a stretto contatto.
Tra un bacio rovente e l'altro - Però c'è qualcosa che non mi hai ancora detto -
- Che cosa? -
- Due paroline magiche che io ti ho già confessato, su quanto mi devi fare aspettare ancora eh? -
Sorrido come una scema  e riesco ad intrappolare i suoi occhi sui miei, con le mie mani sulle sue guance - Ti amo anch'io... cosa credi? E più di te! -
Ricominciamo a baciarci senza tregua facendo l'amore più passionale e più dolce allo stesso tempo, nessuno potrà mai portarci  via questo momento Lucio, mai.
Solo nostro, mio e tuo, una cosa sola, noi.

Diciamo che Lucio sa sfruttare le occasioni 😉☺️🔥

Papaveri rossi alla fermata del treno (#1 Book)Where stories live. Discover now