1°Capitolo ◘ Arrive

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1 • Arrive

Scendo dall'aereo a passo lento e timoroso, quasi avessi paura di ritoccare il suolo della terra in cui sono nata e vissuta fino a quattro anni fa, eppure dentro di me non sento né timore né paura di ritornare, forse perché so che quando uscirò dalla porta che ora vedo in lontananza dell'aeroporto, ci sarà lui ad aspettarmi. Non ci vediamo da troppo tempo, precisamente da quando i miei piedi si sono staccati da questa terra, ma ho sempre avuto sue notizie in un modo o nell'altro e la sua fama mi ha aiutato molto negli ultimi quattro anni.
Esco con la mia valigia appresso e mi guardo attorno. Non è cambiato quasi niente, sono spuntati un palazzo o due in più ma non è niente. L'aeroporto di Seoul è sempre stato molto affollato ma oggi ci sono poche persone. Mi hanno detto i capi di aspettare una macchina bianca e nera con i vetri oscurati, ma io non ne vedo ne- ah! Eccola. Mi avvicino velocemente e il finestrino dalla parte del passeggero si abbassa.
-Ci conosciamo? -chiede il ragazzo alla guida guardandomi da sopra degli occhiali scuri neri.
-Non penso. -dico scherzando e facendo finta di andarmene.
-Cos...TN! -avanza con la macchina, apro il baule e ci infilo la mia valigia. Faccio ciò, torno davanti e, aprendo la portiera mi siedo sul sedile del passeggero. Mi allaccio la cintura e mi fermo a guardarlo. Si toglie gli occhiali da sole per guardarmi meglio e mi sorride
-Da quanto tempo. -dice nostalgico poggiando una mano sulla mia coscia.
I suoi occhi sono leggermente nascosti dai suoi capelli sbarazzini una volta scuri e ora biondi tendenti all'arancione. Rimango a guardarlo senza dire niente e mi squadra.
-Che stai facendo? -
-Sto pensando a come chiamarti. -dico pensando leggermente la testa di lato. -Preferisci Joon, Nam o Monie? -
-Namjoon va bene. -dice sospirando per poi poggiare pesantemente le mani sul volante e schiacciare sull'acceleratore.
-Ora dimmi chi è quel pazzo che ti ha lasciato la sua macchina. Hoseok? -
-Non ho mai rotto una macchina! E poi come fai a conoscere Hoseok? -chiese staccando per qualche millisecondo gli occhi dalla strada per guardarmi.
-Pronto? Ti sei già scordato che fai parte dei BTS? Che velocità, non pensavo raggiungessi questi livelli Nam. -
Rigira gli occhi e gli scappa da ridere.
-Non pensavo ci seguissi, tutto qua. -
-Vi ho sempre seguito, dalla vostra primissima apparizione. -
Lo vedo alzare le sopracciglia in un'espressione sorpresa. -Wow. -
-Da quando hai la patente? -chiedo sorpresa. Fino a poco tempo fa diceva di non volerla prendere perché, essendo una persona distratta, aveva paura di investire una persona.
-Da quando mi hanno obbligato. -
-Obbligato? -
-Una scommessa. Odiavano tutti scarrozzarmi e mi hanno messo contro Jungkook. Mi sembra ovvio chi abbia vinto. -
Mi scappa da ridere. Mi appoggio completamente allo schienale del sedile della macchina.
-Come è andato il viaggio? - mi chiede dopo qualche minuto.
-Lungo e intenso. -
L'auto rallenta e vedo il ragazzo prendere il telecomando per aprire il cancello del garage sotterraneo.
-Che stile... -commento mentre il cielo scompare dalla mia visuale ed entriamo in un enorme spiazzo contenente altre cinque macchine.
Una volta parcheggiato apro la portiera e scendo ma, non appena la richiudo, sento Namjoon imprecare e il rumore di qualcosa rompersi.
-Non ci posso credere. -mi spiattello una mano in faccia e lo raggiungo per controllare la gravità del danno.
Una volta raggiunto, lo vedo appoggiato col mento sopra il volante guardando il vuoto. Poso lo sguardo a terra e vedo la chiave dell'auto rotta in due parti. Mi abbasso e la raccolgo, la osservo per qualche secondo constatando che sia solo la parte in plastica rotta e la unisco incastrandola non so come.
-Fatto, riparata. -dico lanciandogliela.
Rinsavisce immediatamente e la prende al volo.
-Angelo...- mi guarda stralunato, come se stesse avendo una visione e schiocco le dita per farlo tornare nuovamente nel mondo degli umani.
-Buongiorno. -dico allungando l'ultima vocale. -Vogliamo andare? - Annuisce e scende dall'auto. -Altro che Blank Tae, Blank Mon. -
Lo guardo aumentare sempre di più di altezza davanti a me pian piano che si raddrizza.
-Woh! Dove credi di andare lassù? Torna quaggiù! -dico prendendolo per il colletto e avvicinandolo a me. -Quanto sei cresciuto? -
-Abbastanza per poter prendere in giro i ragazzi. -dice sciogliendo la presa e dirigendosi verso il bagagliaio.
Mi guardo attorno mentre tira fuori la mia valigia.
-Solo una? -chiede chiudendo del tutto la macchina.
-Sì, ho portato solo il giusto per lavorare, studiare e qualche vestito. Il resto lo comprerò oggi pomeriggio, mi manca girare per Seoul. -
-Capito. -dice avviandosi verso l'ascensore. Le porte si aprono quasi immediatamente e noi entriamo. Clicca il tasto dell'ultimo piano, dove si trova uno degli attici più costosi e grandi della città. Non mi sorprende che lo abbiano comprato, sono in 7 e devono avere spazio per vivere, anche se molte volte rimane vuoto per i tour o per il considerevole tempo che passano nello studio della BigHit.
Le porte si aprono nuovamente e ci ritroviamo davanti a una porta blindata.
-Taehyung e Jungkook torneranno tra poco, sono andati a prendere la colazione. -dice suonando il campanello e aspettando che qualcuno apra. Si sentono dei passi, un secondo di silenzio e poi una voce dire: -è arrivato Namjoon con la sua amica! -
Noi due ci guardiamo straniti e la porta viene aperta. Compare dietro essa un ragazzo in canottiera e pantaloni lunghi con i capelli rossi come il fuoco.
-Buongiorno! -dice tutto sorridente.
-Buongiorno. -rispondo altrettanto sorridente. Mi porge la mano e mi allungo per stringerla. -Piacere, Tn. Tu sei Hoseok, vero? -
Lo vedo sorpreso e scioglie la presa dalla mia mano. Guarda Namjoon e ammicca.
-Le hai parlato così tanto di me da ricordarsi il mio nome? -
-No, in verità è una nostra fan. -posa una mano sulla mia schiena e mi spinge verso Hoseok per farmi entrare.
-Oh, un'ARMY in casa. Gli altri sono in salotto. -dice il rosso. Joon gli lancia le chiavi della macchina e chiude la porta. Ha, lo sapevo che la macchina non era sua.
Giro l'angolo e mi ritrovo subito in salotto. Poggio la valigia in un angolo per avere le mani libere e alzo lo sguardo. È il salotto più grande che abbia mai visto, il divano è una cosa immensa, ci staranno una decina di persone e la tv non è da meno, occupa almeno metà parete.
-Ragazzi! -li chiama il leader, facendoli girare tutti. Suga e Jimin sono mezzi sdraiati sul divano mentre Jin ha la schiena poggiata al divano e guarda la tv.
Tutti si girano a guardarmi e mi sento improvvisamente a disagio.
-Lei sarà la nostra costumista, truccatrice e traduttrice in caso di bisogno. Ah, Jimin, Hoseok e...vabbè Jungkook lo saprà, se avrete bisogno di qualche coreografia ha studiato anche danza per anni ed è una bomba. -sento le mani del biondo poggiarsi sulle mie spalle e mi rilasso.
-Piacere, TN. -dico sorridendo.
-Piacere. -inizia Jin alzandosi e venendo verso di me. -Sono Seokjin. -Stringo la sua mano. -Posso chiamarti Jin? -chiedo quasi timorosa. Lui annuisce e prima di lasciarmi la mano mi accarezza il braccio per farmi capire di non preoccuparmi. La sua altezza e la consapevolezza di parlare col più grande mi ha messo per qualche secondo in difficoltà, poi dopo aver visto il suo sorriso e aver percepito la sua calma interiore mi sono completamente rilassata.
Si alza di scatto Jimin e mi raggiunge sistemandosi i capelli biondi chiaro. Arrivato davanti a me, fa un inchino e bacia la mia mano. -Piacere mio. -
-Vacci piano Jimin. -dice Namjoon con tono scocciato. Si mette a ridere e si raddrizza.
-Scherzo, piacere mi chiamo Jimin. - ha i capelli perfetti, non ha niente in disordine, proprio come si vede attraverso uno schermo. Solo io sia a casa che quando esco sembro un ippopotamo? Purtroppo so da un'intervista che la sua parte di camera sembra un bunker e in questo mi ci ritrovo perfettamente, la mia camera dopo qualche giorno diventerà un casino totale, lo so già.
Si alza poi Suga a fatica e di malavoglia e si tira giù la felpa tiratasi su dopo essere stato sdraiato sul divano. Ho sempre avuto un debole per lui, in senso amichevole. Assomiglia a me in molte cose, tra cui l'amore incondizionato per il letto, penso che andremo d'accordo.
-Piacere, Yoongi. -sfila la mano dalla tasca della felpa e me la porge. La stringo e lo guardo negli occhi. -Non vedo l'ora di ascoltarti comporre. -
Sorride leggermente e sciolgo la presa dalla sua mano.
-Bene, ora che vi siete tutti presentati posso di- Nam viene interrotto dal suono del campanello. Tutti ci giriamo verso la porta.
-Vado io. -dice Hoseok sparendo dietro la parete. Si sentono delle voci, dei rumori di sacchetti e la voce del rosso che li zittisce.
-Uh? Dov'è? Dov'è? -un ragazzo compare all'improvviso e si guarda attorno velocemente. Il suo sguardo si ferma su di me e un sorriso compare sul suo volto. -Ciao! -ricambio il sorriso e faccio oscillare timidamente la mano. Porge le borse all'amico e si toglie la giacca verde militare.
Nel frattempo compare il maknae e si dirige verso di me. I suoi capelli scuri sono nascosti da un cappello nero e i suoi occhi mi scrutano delicatamente. Ho sempre saputo che fosse abbastanza timido nel fare conoscenze ma sembra abbastanza tranquillo.
-Piacere, Jungkook. -porge la mano e la stringo.
-I due maknae. -sento dire dietro di me da Namjoon. Gli lancio un'occhiataccia e torno a guardare il ragazzo.
-Piacere, TN. -
-Hai la mia stessa età? -chiede piegando la testa di lato curioso.
Annuisco. -Non sarai più il più piccolo, o almeno, non lo sarai da solo. -
Ridacchia e prende fiato per dire qualcosa ma compare improvvisamente Taehyung che spinge via Jungkook e si posiziona davanti a me.
-Piacere, V. -mi stringe la mano con più decisione degli altri e mi guarda esaltato.
-Piacere mio Taehyung, sono TN. -dico.
Si blocca improvvisamente e si asserisce. Ok, ora so perché l'hanno chiamato Blank Tae. Si gira di scatto verso gli altri e punta il dito verso loro.
-Chi le ha detto il mio nome? -
Scoppio a ridere mentre tutti alzano le mani in segno di innocenza e il ragazzo si gira verso di me.
-Nessuno me lo ha detto. -dico tra i ridacchi. È buffo.
Namjoon raggiunge il mio fianco e passa un braccio attorno alle mie spalle.
-Stavo dicendo, ora che vi siete presentati tutti posso dire che non ce n'era alcun bisogno perché TN è una nostra fan. -
-Woah, un' ARMY? In casa nostra? -dice sorpreso Jimin.
Annuisco timidamente mentre mi rivolge un ulteriore sorriso.
-Chi vuole mangiare? -chiede Jin apparendo dalla cucina. Tutti si girano a guardarlo e annuiscono andando in cucina.
-Metterai le tue cose a posto più tardi, prima colazione. -mi dice il ragazzo dietro di me togliendo la mano dalla mia schiena.
-Aspetta. -dico fermandolo. Lui si blocca e si gira verso di me interrogativo. Rimango qualche secondo ferma, poi le mie gambe si sbloccano e mi fiondo tra le sue braccia. Sono molto più muscolose di sei anni fa ed ora la mia testa arriva a malapena in mezzo al suo petto. Ricambia l'abbraccio dopo aver realizzato e poggia il mento sulla mia testa. Il suo profumo esplode nelle mie narici e sorrido, almeno quello non è cambiato.
-Grazie, per tutto. -dico.
-Bentornata, TN. -
-Venite sì o no? -si sente dire dall'altra stanza.
Sciogliamo l'abbraccio e andiamo in cucina. È enorme, come me la immaginavo, c'è una grande penisola al centro con quattro sedie alte, un tavolo nella destra con otto sedie e, cosa più importante, un frigorifero a due ante. Tutto di colore bianco e marrone chiaro. Sulla penisola sono stati appoggiati dei bicchieri di carta fumanti con un piatto pieno di brioche.
Namjoon viene chiamato da Hoseok e mi lascia in piedi da sola in mezzo alla stanza mentre tutti chiacchierano allegramente.
-Ehy. -sento dire di fianco a me. Mi giro e vedo Suga che mi porge un bicchiere e una brioche avvolta per metà da dei fazzoletti. -Tieni. -dice facendo un sorriso sghembo. -Te l'ho presa prima che sparissero nella pancia di uno di loro. Non so se ti pace il caffè latte e la brioche al cioccolato ma se vuoi cambiare...-
Lo blocco subito. -no tranquillo, prendo sempre questo la mattina. -
-Non componi la mattina? -chiedo curiosa.
Prende anche lui dalla penisola la sua colazione e si appoggia a una sedia.
-La maggior parte delle volte aspetto di svegliarmi prima di comporre, evito di scrivere cavolate. Incomincio verso mezzogiorno. -dice dando un'occhiata all'orario.
-Capisco...-
-Come è nata l'idea di venire qua a farci da costumista ecc...? -
Lo guardo di sottecchi mentre sorseggio il caffè latte pensando a come potessi rispondergli.
-Ho finito da poco i miei studi, mi serviva un lavoro e mi sarebbe piaciuto tornare qua in Corea. Durante una delle solite chiamate tra mia madre e i genitori di Namjoon lei ha parlato di questo mio "problema" e l'idea poi è arrivata da lui. -dico indicando alla fine il ragazzo.
Mugugna qualcosa di incomprensibile e finisce in un sorso il caffè.
-Domani avremo un'intervista. -dice all'improvviso il leader guardando il cellulare.
-Dove? -chiede Jin avvicinandosi a lui per guardare cosa gli avessero scritto.
-Qua a Seoul. -
Tutti tirano un sospiro di sollievo. Di sicuro a nessuno piace andare in giro costantemente a fare interviste, foto, ecc...
-Vogliono vedere quanto tu sia brava, TN. -dice guardandomi.
-Sono bravissima. -dico vantandomi scherzando.
-Su questo non ho dubbi. -mi fa l'occhiolino e io ridacchio.
Finisco la mia colazione e butto tutto nell'immondizia dopo aver chiesto dove fosse a Jin.
-Vuoi un aiuto con le valigie? -chiede Jimin affiancandosi a me.
-È solo una, posso farcela. -dico sorridendo.
Sembra sorpreso. -Una? Sei veramente una donna? -
-Sì, poi vado a fare un giro oggi in centro e vedo di prendere un po' di roba. -dico dirigendomi verso la mia valigia e prendendo il manico. Jimin mi ferma e lo prende lui.
-Meno fatica per me, te la porto su comunque io. -
-Ma. Jimin! -dico allungando tutte le vocali scocciata mentre lo seguo, consapevole del fatto che non riuscirò a fargli cambiare idea.



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