50°Capitolo ◘ Hair

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50. Hair

Mi strofino dolcemente i capelli con un asciugamano ed entro nella mia nuova camera strisciando pesantemente i piedi per terra. Appena entro, vedo una figura seduta sul letto che fissa il cellulare appoggiato sulle lenzuola che sta vibrando insistentemente.
-Ehi. –entro in camera coperta solo da un asciugamano, cosa che il ragazzo subito nota distogliendo immediatamente lo sguardo che si era alzato su di me, riposandolo sull'oggetto. –Chi mi sta chiamando? –sospiro lasciando andare l'asciugamano sulla mia spalla e mi avvicino per vedere il display.
-Taehyung hyung. –risponde il moro.
Sospiro e prendo in mano il cellulare, mettendo in silenzioso il cellulare e buttandolo da un lato del letto, sedendomi subito dopo.
-Non rispondi? –chiede.
Scuoto la testa e riprendo ad asciugare i miei capelli con quell'asciugamano già inzuppato.
Mi guarda attentamente, ogni mossa che faccio, ogni respiro che prendo e ogni sguardo che poso intorno a me. Cerca di capire a cosa io stia pensando solamente guardandomi, ma dovrebbe ringraziare il fatto che non legga nella mente perché, quello che vedrebbe, lo farebbe preoccupare solo più di quanto non lo sia adesso.
-Secondo me dovresti rispondere. –commenta, lanciando un'occhiata al cellulare che ha ripreso ad accendersi per via della chiamata in arrivo.
-Non ancora. –sospiro.
Mi sento in colpa perché Taehyung mi è stato sempre vicino e farlo preoccupare in questo modo non è assolutamente il modo di ripagarlo, ma in questo momento non ho voglia di ascoltare nessuno di loro. Voglio staccare la spina per un po', anche perché parlando con uno di loro mi vengono in mente automaticamente tutti gli altri.
Rimaniamo in silenzio per qualche minuto, poi lui si alza improvvisamente ed esce dalla camera, lasciandomi da sola a fissare la parete.
Prendo un gran respiro e cerco di scacciare via l'inizio di pensieri che si sta formando nella mia testa, poi compare di nuovo BamBam con un phon in mano e si avvicina a me, attaccandolo alla spina di fianco al comodino e accendendolo di colpo.
-Che vuoi-
Mi fa segno di mettermi a testa in giù e io, senza dire niente, obbedisco e lui comincia ad asciugarmi i capelli, puntando l'aria calda del phon sulla mia nuca, spostandomi ogni tanto le ciocce con la mano.
Chiudo gli occhi, beandomi di quel tocco così stranamente esperto e delicato, e mi sento improvvisamente libera da tutto. Mi rilassa tal punto quando incomincia a massaggiarmi leggermente che un brivido parte dal cervelletto, espandendosi in tutto il corpo.
Ad un certo punto, mi picchietta la fronte con due dita e mi fa segno di rialzare la testa.
Con uno scatto rialzo la testa verso di lui, facendo andare i miei capelli tutti all'indietro. Posa una mano sotto il mio mento, guardandomi attentamente in viso, poi sorride divertito e da lì capisco che ho i capelli completamente gonfi. Si toglie le pantofole e sale sul letto in ginocchio, posizionandosi dietro di me cominciando a pettinarmi con le dita i capelli.
Ho sempre adorato farmi pettinare o toccare i capelli. Non so perché ma mi provoca un senso di tranquillità e spensieratezza incredibile. Posso sentire chiaramente le dita affusolate di BamBam sfiorare la pelle del mio capo, per poi passare a quella del collo.
Quando i miei capelli sono finalmente asciutti, si allunga verso il comodino aprendo il primo cassetto, tirandone fuori una spazzola, che comincia a passare sui miei capelli ancora caldi.
Non ha parlato per tutto il tempo, molto probabilmente pensando che io abbia bisogno di riflettere, e in effetti ho apprezzato questo momento di silenzio. Nonostante ciò, ora ho voglia di parlare e, mentre rannicchio le gambe vicino al petto, stando bene attenta di non scoprire niente per via dell'essere coperta con solo un asciugamano, decido di proferire parola.
-Da dove è spuntata questa camera? –chiedo guardandomi intorno senza però muovere troppo la testa, per non disturbare il suo lavoro.
-L'abbiamo sempre avuta, la usiamo per gli ospiti. –risponde con un tono di voce molto basso rispetto alla sua voce normale. –Ogni tanto organizziamo feste, quindi mettiamo qui gli ospiti. –continua.
Dalla mia bocca esce un "oh" sorpreso e continuo a guardarmi intorno. Il letto è matrimoniale e occupa il centro della stanza, posando la testata sul muro. Vicino alla finestra, una libreria piena di dischi, trofei e libri. Per il resto è abbastanza spoglia ma, come ha detto lui, la usano principalmente per gli ospiti e non è progettata per un utilizzo continuo e prolungato. Le pareti sono grigie tortora e il pavimento è fatto di parquet. Le lenzuola sono di un bianco panna e il letto è di legno. La morbidezza del materasso mi fa sprofondare dentro esso e il cuscino a prima vista sembra bel voluminoso e morbido.
-Non vedo l'ora di vederle. –dico guardando un punto indefinito della parete davanti a me.
-Fidati, non vuoi, finiamo sempre tutti ubriachi. –ridacchia leggermente ma non mi smuovo.
-Allora sarà ancora più divertente. –sto cercando di assumere il tono più dolce che possa fare in questo momento, e per il momento ci sto riuscendo alla grande. –Domani che fate? –chiedo. Non so nessuno dei loro programmi, quindi voglio capire un po' la situazione.
-Domani è l'ultimo giorno di prove, poi avremo due settimane libere. -
-Andate in vacanza? –chiedo.
-No, alcuni pensavano di andare a Busan ma a me sinceramente non va. -
Mi sorprendo del suo leggero accento straniero dicendo questa frase. È troppo carino.
-Io pensavo di tornare in Italia. –dico improvvisamente, più seria.
Si blocca nel pettinarmi i capelli e lo sento posare una mano sulla mia schiena. –Sei seria? -
-Che cos'altro dovrei fare, BamBam? –chiedo girandomi leggermente per guardarlo in viso, trovandolo preoccupato e addolorato allo stesso tempo. –Non so più che fare qui. Ora che non sono più la loro stylist. -
-Diventa la nostra. –gli esce automaticamente dalla bocca, e rimango zitta, guardandolo sconvolta. –E se non vuoi, andiamo in Italia in vacanza, noi due, se non vuoi stare da sola con me invitiamo pure qualcun altro, poi però ritorni insieme a noi in Corea. –lo vedo andare nel più completo panico in pochi secondi e faccio un sospiro, accennando un leggero sorriso giusto per farlo calmare. Gli poso una mano sui suoi capelli sbarazzini e li accarezzo leggermente.
-Tranquillo Bam', mi piace l'idea, andiamo in vacanza lì. -
-Non te ne andrai, vero? -
Scuoto la testa e faccio cadere la mano sul materasso. –A che ora avete le prove, domani? -
-Dalle 7:15 alle...12:45, circa. –
-Vi raggiungerò verso le nove, non ho voglia di rimanere tutto il giorno in casa. -
Sul suo viso compare un sorriso e mi abbraccia improvvisamente. –Grazie. –sussurra poi. –Sai dove è la sede? -
-Ovvio! A Gangnam-gu, no? -
Lui annuisce e scioglie lentamente l'abbraccio. –Dai su, ti lascio mettere qualcosa addosso o prenderai un raffreddore, anche se c'è caldo. –Lo guardo male, non capendo bene il senso della frase che ha appena detto. Come cavolo faccio a prendere il raffreddore se c'è caldo?
-Non ha molto senso quello che hai detto, lo sai vero? –chiedo mentre lo osservo andare incontro alla porta.
-Lo so, ora vestiti e dormi. -
-Sì, papà. –lo prendo in giro.
Ruota gli occhi e scuote la testa, rassegnato.
-Notte. –dice poco prima di chiudere la porta.
-Lo spero. –sussurro.
Non sono sicura che riuscirò a dormire. Sono successe troppe cose, e non so minimamente come io abbia fatto ad addormentarmi in braccio a Taehyung mentre piangevo. Avrò tanto di cui pensare stanotte e la passerò completamente in bianco.
Spero solo che passi in fretta.

Apro di scatto la porta dello studio dove stanno provando, completamente spettinata, struccata ma almeno vestita decentemente. Giacca di Jeans di Gucci per via dell'aria fresca di prima mattina, canottiera nera infilata nei Jeans scuri e Vans nere. Ho acquistato del buon gusto ragazzi.
-Ehi, piccoletta. –si avvicina Mark, completamente sudato ma comunque bellissimo e perfetto come suo solito. –Svegliata male? –chiede per poi bere dalla bottiglietta d'acqua.
-No, non ho dormito direttamente. –mi lamento, buttando la borsa da una parte per poi lasciarmi cadere su una sedia. Non sono particolarmente stanca, mi verrà la fiacca più tardi, ma camminare fino alla JYP cercando di non venire inghiottita da tutte le persone che girano per Seoul alle nove e mezza di mattina è stato stancante. Non ho fatto che rimuginare sulle parole sentite dire sia da Suga che da RM tutta notte. Ho pianto, tanto, pure stanotte. È più forte di me. Non sono una che piange molto, ma questa cosa mi ha completamente distrutto dall'interno.
-Povera, piccola. –si avvicina dandomi un pizzicotto sulla guancia, sorridendomi per poi avvicinarsi ad un gruppo di ragazze, probabilmente le loro stylist, e indicarmi con il capo. Nel loro viso compare un sorriso e tutte si girano verso di me, facendomi venire i brividi. E ora che cosa gli ha detto?
Torna dai ragazzi, che hanno incominciato a provare Look e le ragazze si avvicinano improvvisamente a me.
-Tu devi essere TN. –dice una ragazza, avvicinandosi con un sorriso stampato in viso e un'aura amichevole che la circonda.
Annuisco semplicemente, ancora impaurita da cosa abbiano intenzione di fare, e la vedo porgermi la mano.
-Piacere, mi chiamo SunHi. -
Felicità, eh?
Stringo la sua mano e accenno un sorriso per non sembrare scortese.
-Piacere. –rispondo.
-Siamo le Stylist dei GOT7, Mark oppa ci ha chiesto di farti valutare il nostro lavoro. -
Alzo un sopracciglio confusa. Perché mai Mark dovrebbe chiedere una cosa del genere? Lo sa che in questo momento la mia voglia di vivere non esiste.
-E cosa dovrei fare? -
-Sarai tu la modella. Mark Oppa ha detto che, visto che sei in pessime condizioni, sarebbe ottimo se ti mettessimo un po' a posto. -
Distolgo un attimo lo sguardo da loro e comincio a guardare male Mark, che mi sta osservando dal riflesso dello specchio con un sorrisino beffardo.
Che bastardo.
-Va bene, dai. –mi alzo a fatica e le seguo in camerino.
Non ci mettono molto. Alcune ragazze si occupano di farmi una treccia (N.A per le ragazze con i capelli lunghi) o lisciarmi i capelli (N.A per quelle con i capelli corti), altre invece si occupano del mio trucco, mettendomi dell'ombretto scuro giocando con le sfumature del blu e del nero, circondandoli con dell'eyeliner e matita.
A fine lavoro, non posso fare altro che ritenermi sorpresa. Hanno fatto un ottimo con l'ombreggiatura, la sfumatura e il gioco di colori. La treccia piena di spille con dei brillanti alle estremità è qualcosa di bellissimo.
-Come è? -
-Molto bello, siete state molto brave. –dico senza avere nient'altro da dire.
-Grazie mille Unnie! –sento dire da alcune, inchinandosi. Molto probabilmente sono nuove, e sono più piccole di me di un anno.
-Figuratevi. –dico per poi salutarle, tornando nella sala di danza.
I ragazzi si stanno riposando, mentre alcuni ragazzi dello staff stanno posizionando una telecamera all'inizio della stanza.
-Che succede? -
-Registriamo qualche video da pubblicare, vuoi partecipare? Non ti ho mai vista ballare. –risponde Mark avvicinandosi a me per rispondermi. –Ma come siamo belle. –prende in mano la mia (treccia/ciocca di capelli) e la fa scorrere lentamente sul suo palmo della mano.
-Facevo così tanta pena dal mandarmi in pasto alle vostre stylist?- chiedo quasi divertita.
-No, ma volevo che fossi pronta per le registrazioni. –risponde ammiccando.
Rigiro gli occhi. –E chi ti dice che ballerò? -
-Jackson. –dice indicando dietro di me con il mento.
Non faccio in tempo a girarmi che già sono in braccio al ragazzo. Caccio un urletto e tutti si girano sorpresi.
-Bene, ragazzi, oggi registriamo alcuni balli di coppia con TN. –dice. –Chi si offre? –In quattro alzano la mano: Yugyeom, Jackson e BamBam. -
-Sicuro di poter tenere il mio passo? –chiedo provocando BamBam, che mi guarda con un sorrisetto inquietante.
-Vedremo, principessa. -
-Spero tu segua il 1 Million Studio, perché prenderemo le coreografie da lì. –mi stringe il fianco Jackson.
-Ovvio, tesoro. -


Instagram (per spoiler ed altro):  min_lety

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