48°Capitolo ◘ Escape

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48. Escape

T/N POV

Apro lentamente la porta della mia camera, cercando di far sentire il meno possibile lo schiocco forte e deciso dello sblocco della serratura per mezzo della chiave, e mi tiro a dietro silenziosamente la mini valigia che ho preparato non appena mi sono svegliata sul mio letto.
Sì, me ne vado, non ho intenzione di rimanere un secondo di più in questa casa, con coloro che mi hanno letteralmente distrutto.
Con passo lento ma deciso, percorro tutto il corridoio, mandando occhiate a tutte le porte delle camere dei ragazzi, sperando che tutti loro stiano dormendo e che nessuno si sia alzato per andare in bagno, in studio o in cucina. Arrivata davanti alle scale, prendo in braccio la valigia e scendo velocemente, ringraziando mentalmente le scale nuove e di marmo, che evitano rumori o cigolii vari. Una volta al piano di sotto, riappoggio la valigia e uso le sue rotelle per farle seguire il mio passo. Mi guardo attorno, sperando che nessuno sia in giro e, per mia fortuna, tutto è buio e tutti dormono beatamente. Mi siedo davanti alla porta per mettermi le scarpe e mi giro un'ultima volta per guardare attentamente quella casa. Mi mancherà. Mi mancheranno i litigi tra Jin e Jimin sul cibo perché quest'ultimo mangia troppo poco, mi mancheranno le sfide tra Taehyung e Jungkook su Overwatch, mi mancherà Hoseok e il suo continuo non trovare canali interessanti alla televisione da vedere la sera. Mi mancheranno le coccole con Tae sul divano, i tentativi di ammaliarmi di Jimin mentre gli pettinavo i capelli, la cucina di Jin, le live con Jungkook totalmente a caso e le mini litigate con Hoseok per via del suo vestiario totalmente fuori dai miei gusti.
Mi giro, dando le spalle a tutto ciò che ho vissuto dentro quella casa, apro la porta e la richiudo dietro di me lentamente. Nel mentre chiamo l'ascensore, sento un leggero solletico alla guancia e, quando mi tocco per controllare, finisco per ritrovarmi l'indice e il medio bagnati dalle lacrime.
-Perché... -sussurro una volta aperte le porte e aver chiamato il piano, fissando le mie dita come se su di esse ci fosse inciso una delle rivelazioni più importanti di questo intero universo.
Non voglio continuare a piangere, ma rivedere quei ricordi davanti a me e vederli allo stesso tempo scomparire mi ha ferito ulteriormente nel profondo. Non dovrei scappare in questo modo, anche perché il resto dei ragazzi non c'entrano nulla con questo, ma di sicuro Namjoon e Yoongi proveranno a parlarmi e l'ultima cosa di cui ho bisogno in questo momento è proprio vederli.
Esco dal palazzo a passo veloce e incomincio ad aggirarmi per le strade già affollate di Seoul. Sono le sette del mattino e tutta la città è già in funzione. I negozi stanno aprendo, mentre le discoteche stanno chiudendo.
Mi guardo bene attorno, osservando ogni minimo particolare che attira la mia attenzione, soprattutto i giochi di luce sui parchi e sui palazzi che il sole fa a queste prime ore del giorno.
Comincia già a far caldo, siamo a fine giugno, non si arriva ai trenta gradi ma di sicuro non c'è freddo. I capelli mi danno in ogni caso fastidio. Mi fermo ad un angolo della strada e prendo dal mio polso un elastico, formando velocemente una coda alta facendo finalmente battere l'aria sul mio collo.
Non so esattamente dove andrò, prenoterò una camera di un albergo qui vicino per il momento e cercherò lavoro da qualche parte. Ho sentito che molte agenzie mi volevano...bene, che si facciano avanti, sono libera ora.

Mi siedo di colpo su una panchina di una fermata dell'autobus, con i piedi completamente distrutti e la pioggia che cade incessantemente sopra il vetro della copertura. Poggio la testa pesantemente su di esso e lascio un sospiro uscire dalle mie labbra. Sono stremata, per tutto il giorno non ho fatto che andarmene in giro a zonzo passando il tempo per negozi ma non comprando nulla. Se ci fosse stato Taehyung mi avrebbe di sicuro consigliato bene. Appena compare il suo viso davanti ai miei occhi, li sento pizzicare e prendo un grande respiro per evitare di scoppiare a piangere nuovamente.
Chissà cosa staranno facendo, chissà cosa avranno pensato della mia scomparsa, chissà come sta Yoongi.
A quel pensiero scuoto immediatamente la testa, in un allarme generale in cui insulto la mia bontà per poter pensare allo stato umorale e fisico della persona che mi ha mentito per tutto questo tempo. Mi impongo di togliermelo dalla mente e, quando penso di avercela finalmente fatta, comincio a ragionare su dove potrei chiedere e prendere una camera da letto.
-TN? –sento chiamarmi e mi giro verso il suono della voce conosciuta quando sconosciuta.
-Y-Yugyeom... –mi sorprendo di vedere il ragazzo, completamente fradicio e privo di ombrello, davanti a me con lo sguardo sorpreso e le mani ficcate nelle tasche dei pantaloni stringendosi a sé stesso per il freddo che il contatto tra la sua pelle bagnata e il leggero venticello gli sta provocando.
-Che ci fai qui? –fa qualche passo per ripararsi pure lui sotto la tettoia e gli faccio spazio per sedersi a fianco a me.
-Che ci fai tu qui. Soprattutto senza manager e accompagnatori. –mi sorprendo. Ho beccato BamBam da solo più volte, ma lui scappa direttamente di casa senza avvisare quindi non mi ha sorpreso più di tanto.
-Io ho fatto un salto al Fast Food per prendere dei panini e delle ali di pollo fritte ai ragazzi, te? –si scosta con una mano il ciuffo marrone scuro e noto i due sacchetti appesi al suo pollice.
Solo ora mi rendo conto che sono nella zona vicina alla casa dei GOT7. Capitata qua per caso, guidata dal mio solo istinto e dalla noia.
Sospiro e guardo in basso, verso la mia valigia, che nota immediatamente. -Sarà una lunga storia. -
-Me la racconterai una volta che saremo a casa, all'asciutto e con la pancia piena. –posa una mano sulla mia schiena, notando il mio sguardo diventato improvvisamente vuoto, e assottiglia la sua voce facendola cadere in un'intonazione dolce e premurosa.
Annuisco leggermente, mentre lui si alza e lo seguo a ruota. Ho seriamente bisogno di qualcuno, o penso che crollerò completamente in pochi giorni.

SUGA POV

Mi sveglio di soprassalto, sedendomi di scatto sul letto e con la fronte imperlata di sudore. Respiro affannosamente, mentre con una mano mi copro gli occhi, stropicciandoli e sentendo subito dopo delle lacrime secche sulle mie guance.
Non appena mi rendo conto di tutto quello che è successo, sento dolere improvvisamente il petto e porto l'altra mano su di esso, sentendo il cuore pompare sangue ad una velocità non normale. Rimango a fissare il vuoto per qualche secondo, cercando di rimettere insieme i pezzi della sera prima.
Le sue urla tornano vivide nella mia mente e quasi mi sembra di risentirle dritte nelle mie orecchie, facendomi stringere gli occhi e tapparle automaticamente, realizzando poi che nessuno stia veramente urlando.
Mi tolgo il lenzuolo di dosso per il caldo e scivolo fuori dal letto, dirigendomi verso il bagno. Apro il rubinetto impostandolo sull'acqua ghiacciata e me la butto direttamente tutta in faccia, togliendo sudore e lacrime.
Quando esco dal bagno, lancio un'occhiata alla camera di TN e noto che è socchiusa. Che durante la notte sia andata a prendere qualcosa in cucina?
Il mio primo istinto è di entrare di getto e spiegarle immediatamente tutto, svegliandola di soprassalto, ma quando mi ritrovo davanti alla sua porta, quel pensiero svanisce dalla mia mente e busso leggermente sul legno.
Non ricevo risposta, facendomi così pensare che mi stia ignorando o che stia ancora dormendo.
-TN. –la chiamo sperando che si svegli nel secondo caso o che mi risponda nel primo, ma anche così non ricevo risposta.
Poggio così la mano aperta sul legno e la spingo verso l'interno, ritrovando così davanti uno scenario che mai avrei voluto vedere.
Il suo armadio aperto, completamente vuoto al suo interno, la scrivania priva del suo computer e del suo blocco note, la libreria vuotata dai suoi innumerevoli libri e dizionari delle diverse lingue e sopra il comodino un biglietto, che una volta letto mi fa tremare le mani.
"Addio."
-JIN HYUNG! –urlo rientrando in camera ed accendendo tutte le luci della stanza. Sobbalza sul materasso e urla spaventato, mentre io lo guardo con urgenza e terrore nei miei occhi.
-Che è successo?! –chiede allarmato sia dalla situazione, sia dal mio sguardo completamente terrorizzato.
Mai mi sarei permesso o mi sarebbe venuto in mente di entrare in stanza urlando come un pazzo, svegliandolo di colpo in questo modo, e questo lui lo sapeva benissimo.
-TN è scomparsa. -
C'è un attimo di silenzio, poi scende velocemente giù dal letto e si dirige verso camera di Taehyung e Namjoon.
Apre di scatto la porta, trovando miracolosamente sia Namjoon che Taehyung svegli a parlare.
Molto probabilmente stavano parlando civilmente di quello che è successo ieri e di tutto ciò che è stato fatto a danno di TN.
-Che è successo? –chiede il più grande dei due, guardando sorpreso Jin e me.
Jin mi guarda per qualche secondo, dandomi il via per parlare, e io, prendendo una boccata d'aria, parlo. –TN è sparita. -
Vedo gli occhi di Taehyung diventare più grandi di quanto non siano già e saltare giù dal letto correndo in camera della ragazza, seguito subito dopo da noi. Stringe tra le mani lo stipite della porta, mentre guarda sconvolto la stanza e il biglietto scritto sopra il comodino.
-Ha scritto addio. –sussurro dietro le sue spalle.
Si gira di scatto verso di me con lo sguardo iniettato di sangue, mi prende per il colletto della maglia e mi fa sbattere la schiena sulla parete opposta del corridoio, facendomi digrignare i denti.
-Taehyung ah, calmati. –lo chiama Jin. Lui, purtroppo, non lo sente e si limita a stringere sempre di più la presa su di me e mettere in mostra i suoi denti chiusi in una morsa ferrea. Io invece, mi limito ad osservarlo col mio sguardo oramai vuoto.
-È colpa tua. Tutta colpa vostra. –ringhia a pochi centimetri dal mio volto, lanciando una veloce occhiata a Namjoon. –Voi l'avete distrutta! Ha avuto un attacco di panico dal tanto che le avete fatto male! Ha urlato talmente forte da non avere più voce...voi-
Le forti braccia di Jungkook, svegliatosi da poco, lo allontanano da me per evitare che alzi le mani. –Se succede qualcosa alla mia Bimba, qualsiasi cosa, ne pagherete le conseguenze. -
Detto questo, viene allontanato dal maknae, che lo porta nella sua stanza per farlo calmare mentre io, rimango fermo a guardare il vuoto, non sapendo che fare, non sapendo dove cercare, consapevole del fatto che lei ora mi odia e che, molto probabilmente, l'ho persa per sempre.

╠ SUGA ╣○ Looks ○Where stories live. Discover now