62°Capitolo ◘ Fight

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62.Fight

I miei occhi percorrono tutta la sua figura, così tanto vicina a me come non era da tanto oramai.
Il suo viso vicino al mio, la spalla sinistra che sfiora la mia e il braccio destro la mia gamba, i suoi occhi che vagano sul mio viso cercando di recepire una qualsiasi reazione da parte mia e una sua mano che si allunga verso i miei capelli, prendendone una ciocca e giocandoci distrattamente, sorprendendosi quando non glielo vieto e non lo allontano da me.
Mi soffermo sul suo braccio alzato, analizzando tutte le vene ben visibili e finendo per guardare la sua mano che sta tenendo stretti i miei capelli.
-Sinceramente, dopo tutto quello che ti abbiamo fatto, l'ultima cosa che pretendo è che tu mi creda, ma penso sia giusto raccontarti come sono andate le cose. -commenta con voce bassa, calda, rassicurante per le mie orecchie e per i miei muscoli che si erano tesi come corde di violino non appena aveva varcato la soglia di questa stanza e che ora si stanno sciogliendo come ghiaccio a contatto con la luce calda del sole. È questo l'effetto che mi fa lui, che mi ha sempre fatto e penso che sempre mi farà. Riesce a trasmettermi una tranquillità disumana, semplicemente respirando di fianco a me, e ogni volta mi sento amata, amata come pochi, sento l'amore che prova per me solamente guardandolo negli occhi, per questo non ho mai dubitato di lui, non ho mai pensato che fosse falso e, a vederlo pure in questo momento, il mio cervello non riesce a credere a quello che è successo. Non può essere così bravo a fingere.
-Io...TN ti amo. -lo dice dolcemente, spostandomi la ciocca con cui stava giocando dietro l'orecchio, e passa a guardarmi negli occhi. -Ti amo troppo, ti ho sempre amata e sempre ti amerò, abbiamo avuto il nostro tempo, oramai è passato e in questo momento voglio solo che tutto torni come prima. -
Le sue parole, nonostante mi fossi ripromessa di non credere ad una sola parola, entrano in me come una pallottola. Gli occhi mi si fanno leggermente umidi ma cerco di darmi un contegno e fisso i suoi occhi come fosse la prima volta.
-Il giorno in cui ti ho chiamato, stava nevicando, vero? -sorride leggermente al ricordo, ridacchiando pure, e prende a giocare con il bordo della mia maglietta.
Annuisco leggermente, ricordandomi mentre prendo il cellulare dal bancone della cucina, sorridendo mentre vedo il suo nome sul display del cellulare, poggiandomi successivamente al muro di fianco la finestra, guardando i fiocchi di neve cospargersi sull'erba.
-Sinceramente, è stata una mia idea offrirti il lavoro. Non era per nessun fine, avevo sentito appunto da tua madre che ti serviva un posto di lavoro e, conoscendo ciò che sei capace di fare, ho deciso di offrirtelo perché la retribuzione è alta e in più avrei riavuto intorno una delle persone più importanti della mia vita. Questa era la mia idea. -si ferma un attimo, cercando di scorgere qualcosa nel mio sguardo...una possibile reazione o emozione. Non riuscendo a decifrare niente di particolarmente negativo, decide di continuare. -Ovviamente ne ho dovuto parlare con Bang Sihyuk, in quel momento c'era pure Suga hyung, e da lì è partito tutto. Hanno preparato tutto il piano per usarti, come se l'idea fosse stata direttamente mia, ma quando ho provato a dissuaderli, mi hanno minacciato e ripreso più volte, insieme a Yoongi hyung. Nonostante non ti conoscesse ancora, non gli piaceva l'idea di usarti per uno stupido piano. -sospira e, facendo scivolare velocemente una mano lungo tutto il mio braccio, mi prende la mano e la racchiude dentro le sue, tenendo lo sguardo basso sulle mie e sulle sue mani. -Non essendo riuscito a convincerli, accettai quel piano, ma non lo misi mai in pratica seriamente. Per loro era tutta una mia scena, ma per me non lo era. Non appena ti ho visto, non appena ho incontrato i tuoi occhi...mi sono sentito come quando ti guardavo da bambino. Anche volendo, non avrei potuto ingannarti. -
Lo guardo a fondo negli occhi per tutto il tempo, senza distogliere lo sguardo per un nano secondo e, in tutto il lasso del racconto, non ho visto un minimo di esitazione. Parlava col cuore e non sono riuscita a trovare neanche un briciolo di bugia, non sta mentendo, affatto.
Il suo sguardo si lascia cadere verso il basso, puntandosi sulle lenzuola, e io comincio a fissare i suoi capelli grigi.
Una parte di me vorrebbe cacciarlo, urlandogli dietro che tutto ciò che sta dicendo è pura finzione e mi sta continuando a prendere in giro; ma l'altra parte di me, la più forte, vorrebbe abbracciarlo, scoppiare a piangere e dirgli che va tutto bene, che gli credo e che non lo abbandonerò mai più.
Nel frattempo, lui aspetta una risposta col capo chinato e il cuore in subbuglio. Si vede dalla tortura che stanno subendo le sue mani, il nervosismo che lo diffonde in questo momento.
Alzo una mano, direzionata verso i suoi capelli per accarezzarli dopo tanto tempo, ma un botto contro la porta mi interrompe e ci fa girare entrambi verso di essa.
-Che succede? -chiedo con gli occhi spalancati verso Namjoon, che sta guardando sconvolto la fonte del rumore.
-Ho lasciato Yoongi hyung e BamBam da soli, in corridoio, dici che non dovevo farlo? -
Una mano si spalma sulla mia faccia non appena sento quelle parole. Ha lasciato il gas e l'accendino a pochi metri di distanza e, molto probabilmente, l'accendino si è acceso facendo esplodere il gas.
Lascio a voi immaginare chi sia l'accendino e chi il gas.
-Ti sembra di lasciare l'accendino di fianco al gas?! -alzo la voce, andando verso la porta.
-L-L'accendino? -mi guarda sconvolto e io gli faccio un segno con la mano di lasciare stare. Apro la porta di scatto, dopo aver notato la chiusura con la chiave, e quello che mi ritrovo davanti mi fa rizzare i peli, e anche abbassare di colpo la mia pazienza.
Yoongi con un pugno alzato verso il viso di BamBam, spalmato contro il pavimento che cerca di difendersi ma impossibilitato dal corpo del più vecchio sopra di lui. Il più grande sembra totalmente fuori di senno. Ha gli occhi iniettati di sangue e un'energia dentro di sé mai vista in lui.
Sembra quasi intenzionato ad ucciderlo con le sue stesse mani, prendendolo a pugni.
-Namjoon! -lo chiamo e sento subito la sua presenza superarmi e arrivare dietro a Yoongi, prendendolo per le spalle e cercando di tirarlo via dal ragazzo, inutilmente visto che lo scrolla e lo lancia contro la parete.
BamBam, aiutato dal suo attimo di distrazione, lo spinge via da sopra di lui e ribalta le posizioni, cercando di restituirgli quei pugni che non è riuscito ad evitare.
-BamBam! -urlo.
Namjoon si intromette nuovamente, prendendo per i fianchi il minore e scaraventandolo dall'alta parte della stanza.
Yoongi si alza, ma prima che possa raggiungere il ragazzo, mi ci paro davanti, ritrovandomelo a pochi centimetri di distanza, come da tempo non stavamo.
-Basta, smettila di fare il cretino. -lo guardo negli occhi, sperando di reggere il suo sguardo, ma lo vedo perso nel vuoto e sembra quasi non vedermi.
Sta per fare un ulteriore passo e alzare il pugno, ma poso una mano sulla sua guancia e sembra quasi ritornare in sé stesso.
Mi guarda come se avesse visto un fantasma o qualsiasi altra presenza paranormale e gli sorrido leggermente.
-Yoongi... -sussurro.
Cala il braccio e rilassa i muscoli, guardandomi con una nostalgia e tristezza che mai avevo visto nei suoi occhi.
Prima che possa dire qualsiasi altra cosa, Namjoon lo strattona via da me, per evitare che faccia ulteriore male a qualcuno.
Automaticamente, mi avvicino a BamBam, chinandomi su di lui essendo che nel frattempo è scivolato a terra, e notando solo ora tutte le ferite sia sul suo volto, sia su quello di Suga, che sta riprendendo fiato a testa bassa dall'altro capo del corridoio.
-Bam... -sussurro allungando una mano, che viene subito dopo scostata in malo modo.
-Sto bene, lo uccido quel bastardo. -cerca di alzarsi, ma mi posiziono davanti a lui e lo butto nuovamente giù.
Lo guardo bene in viso e vedo dalla sua bocca scendere un rivolo di sangue, il labbro però non è spaccato, segno che proviene dall'interno. Sullo zigomo sinistro ha due parti rossastre, che presto diventeranno lividi, e nell'occhio destro ha un bel cerchio di altrettanto color vivido.
Mi giro verso Suga, che invece vedo avere il labbro spaccato e il naso sanguinante, insieme alle nocche delle mani.
-Che cazzo di problemi avete voi due, eh?! -urlo come una deficiente, facendo alzare lo sguardo al più grande e abbassare la cresta il più piccolo. -Picchiarvi...e voi avreste più di vent'anni. -
La mano di BamBam sul mio braccio, mi fa voltare nuovamente verso di lui e noto solo ora i capelli sporchi di sangue.
-Bam...stai sanguinando in testa. -mi allungo per controllare, scostandogli il ciuffo da una parte, e vedo una ferita abbastanza grande. -Mio dio, vieni che ti curo. -lo prendo per mano, aiutandolo ad alzarsi mentre lui rimane in completo silenzio e, mentre lo prendo sotto braccio per portarlo in stanza, mi volto verso gli altri due ragazzi.
-Joon, porta Yoongi da Jin, io penserò a BamBam. Ci sentiamo dopo. -chiudo la porta dietro di me, sbattendola malamente, e faccio sedere il ragazzo dove poco prima eravamo seduti io e Namjoon.
Prendo velocemente fuori tutto quello che riesco a trovare per curare le ferite e, per qualche strana fortuna, trovo un kit di emergenza proprio dentro il mobiletto a specchio situato sopra il lavandino del bagno.
Quando torno, lui si sta tamponando con una mano la zona della testa sanguinante, con un'espressione di dolore in volto, ma gliela faccio abbassare per evitare di contagiare o peggiorare la ferita inutilmente.
Poggio il medikit di fianco a lui e mi chino alla sua altezza, prendendo del cotone e dell'acqua ossigenata, pulendogli le ferite.
-Ora mi spieghi perché vi siete presi a cazzotti in faccia. -commento, accennando ad un leggero sorriso quando la scena mi si presenta davanti agli occhi.
-Perché dice un sacco di cazzate. -sputa schifato, lanciandomi uno sguardo cupo e serio.
Asciugo i capelli che ho ulteriormente bagnato con l'acqua ossigenata, e ci piazzo una garza. Dico a BamBam di tenerla premuta per evitare una emorragia e mi occupo delle due zone prima rossastre e ora già di color livido, viola.
Premo leggermente di fianco all'occhio e si ritrae lontano da me pronunciando un "ahia" e stringendo gli occhi.
-Scusa. -dico, posando poi un leggero bacio sulla ferita. -Ora è guarita. -
Non capisco come lui possa aver appena fatto a botte con Yoongi. So perfettamente che tra loro due non scorre buon sangue, ma non pensavo riuscissero arrivare a tanto.
Forse c'è stato un fattore, uno solo, che ha fatto scattare entrambi, ha fatto accendere l'accendino di BamBam ed esplodere il gas che è Yoongi.
Mi ha sorpreso quanto fosse grande la sua rabbia in quel momento. Se non fossi arrivata io, lo avrebbe molto probabilmente sfigurato o fatto perdere i sensi.
Un brivido percorre la mia schiena nell'identificare Suga come possibile aggressore in una situazione del genere.
Lo sento ridacchiare. -Come i bambini? -chiede con un sorriso smagliante sulle sue labbra.
-Tu sei un bimbo. -commento, prendendo poi un cotton fiock, pronta per controllare cosa sanguini dentro la sua bocca.
-Siamo coetanei, giusto per dire. -
-Sei comunque un bimbo. - prendo il suo viso intero tra le mani, si asserisce improvvisamente e comincia a fissarmi negli occhi. -Che c'è? -chiedo preoccupata della sua reazione.
La sua mano si posa velocemente dietro la mia schiena, spingendomi poi verso di lui e posando le labbra sulle mie, unendole in un bacio.
Totalmente inaspettato.

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