46°Capitolo ◘ Reality

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46. Reality

Usciamo dalla doccia una volta lavati e avvolgo il mio corpo con un asciugamano morbido, avendo dimenticato giustamente l'accappatoio nel bagno dove Jimin si è barricato.
Mi metto davanti allo specchio per mettermi la crema per il viso e vedo Yoongi guardarmi da dietro. È da un po' di tempo che lo becco a lanciarmi sguardi intensi e alcune volte quasi assenti, come se mi vedesse ma allo stesso tempo pensasse ad altro.
-Che c'è? –chiedo osservandolo attraverso il riflesso, cercando di decifrare i suoi occhi.
Si permette di fissarmi per qualche altro secondo, poi sorride leggermente e si avvicina a me, abbracciandomi da dietro e dandomi un bacio sulla guancia.
Rimango sorpresa dalla dolcezza e dalla delicatezza dei suoi movimenti e sul mio viso compare un sorriso da ebete. Il mio corpo trema leggermente nel sentire le sue mani così delicate sui miei fianchi.
-Hm? –mugugno, cercando di smuoverlo in qualche modo visto che sembra impegnato a trapassarmi da parte a parte col suo sguardo piuttosto che rispondermi. Quando la mia voce lo raggiunge, lo vedo quasi risvegliarsi da un sogno e guardarmi negli occhi lucidamente.
-Niente, ti stavo osservando. –risponde alzando le spalle e dirigendosi verso l'uscita del bagno.
Ma va? Ma dai, non lo avevo notato guarda.
-Mi stavi facendo l'intera radiografia, non mi stavi osservando. –ridacchio prendendo la mia pochette piena di trucchi e incominciando a truccarmi velocemente, poiché già in abbastanza ritardo per colpa dei due contrattempi chiamati rispettivamente "Jimin mestruato" e "Yoongi arrapato".
-Vado a prepararmi. –mi dice mentre gira la chiave della porta per poi uscire senza pensare di aver indosso solo un asciugamano legato in vita.
Urla tra 3, 2, 1...
-Perché cazzo sei nudo?! –sento urlare Namjoon dal corridoio.
Sospiro scuotendo la testa e poggio la matita che ho in mano, vestendomi prima di raggiungerli per evitare di far pensare male. Sperando seriamente nel frattempo che nessuno abbia sentito ciò che è successo poco fa. Quando li raggiungo, vedo già il leader vicino a Yoongi con un pugno alzato e l'espressione contratta in una incazzata.
-Namjoon, è solo venuto a farsi una doccia, stai tranquillo. –dico sospirando, arrendendomi oramai al fatto che lui ogni volta che troverà un motivo per cui ingelosirsi, lo diventerà e farà molte scenate. Sin da quando eravamo piccoli mi ha trattato in modo molto protettivo e continua ancora oggi con i suoi 23 anni.
-Con te? –chiede alzando un sopracciglio, puntando poi ai miei capelli bagnati. Suga mi guarda serio, come se non fosse affatto in mezzo a questa situazione, e mi scappa quasi da ridere.
-No, prima io poi lui. Ma secondo te?! –dietro di me compare Taehyung, e quando Namjoon crede alle mie parole e si gira per tornare in camera sua a fare quello che deve fare, mi dà una gomitata e sorrido. –E tu smettila, pensa a Jungkookie! –gli do una fiancata e lo mando direttamente addosso a Jin.
-Yah! –sento dire il più grande, lanciandomi di rimando il ragazzo addosso.
-YAH! –urla il ragazzo di mezzo, fermandosi e lanciando due occhiatacce sia a me sia al più grande.
-Tu vai a prepararti che sei ancora in pigiama e te, invece che farti Suga Hyung, preparati! -
Trattengo il fiato per un istante mentre ringrazio che ci siamo solo noi nel corridoio e nessun'altro. Guardiamo tutti Jin con gli occhi spalancati, ma lui sembra essere solo frustrato. Si spiattella una mano sulla faccia, facendola scivolare lentamente e lancia solo un'occhiata veloce a Suga, che lo liquida sventolando la mano davanti alla faccia e dirigendosi a passo lento verso camera loro. Jin semplicemente lo segue, senza fare ulteriori domande, mentre Taehyung si gira lentamente verso di me per paura che io gli sbraiti in faccia. Ci aveva già beccati più volte in momenti abbastanza fraintendibili, quali dormire abbracciati a letto, essere sempre appiccicati l'uno all'altro o addirittura in procinto di darci un bacio, ma non ha mai detto niente, ci ha sempre solo guardati per poi sorriderci leggermente in segno di saluto.
-Tranquillo, Jin sospettava. –lo tranquillizzo.
Tira un sospiro di sollievo. –Scusa, il momento, non ci avevo pensato. –si gratta la nuca nervoso.
-Non preoccuparti, vai a cambiarti, tra poco andiamo. –dico per poi rientrare nella mia camera, togliendomi di nuovo i vestiti che mi ero messa per soccorrere Suga, e tornando in bagno a truccarmi decentemente.
Sento il mio cellulare squillare. Sbuffo per l'ennesima scocciatura e mi fermo in mezzo alla camera, per sentire da dove proviene il suo suono ovattato. In tutto ciò ho ancora la suoneria di Champion, non l'ho mai cambiata.
La sento provenire dal letto e mi ci butto sopra, incominciando a tastare sotto le coperte per capire la sua posizione, poi lo sento vicino al comodino e apro il cassetto, trovandolo squillante sopra a una lettera. Solo ora mi ricordo di quella che avevo trovato il primo giorno che ero venuta ad abitare qui, mai letta.
La suoneria si spegne improvvisamente, facendomi completamente scordare del cellulare e concentrare solo sul pezzo di carta che ho ritrovato dopo mesi e che mi ero scordata di avere.
L'intestata dice che è una lettera di uno dei manager della Big Hit, il ricevente non c'è scritto. La apro senza preoccuparmi troppo, ma quando comincio a scorrere gli occhi sulle parole mi si congelano sempre di più le dita.

╠ SUGA ╣○ Looks ○Where stories live. Discover now