20°Capitolo ◘ Don't Stop

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20. Don't stop

-Hobi... -mi lamento mentre vengo soffocata lentamente e dolorosamente da un suo abbraccio, che man mano si fa sempre più stretto e forte. Strofina la testa su di me quasi fossi un pupazzo e mugugna cose incomprensibili.
Dove cavolo è finito Suga?
-TN! –mi chiama Jungkook, mezzo sdraiato sul divano, a qualche centimetro da me.
-Sì? –chiedo cercando di allentare la presa di Hoseok, inutilmente direi.
-Mi dai un bacio? –chiede alzandosi e ciondolando verso di me a gattoni per poi sporgersi verso di me per darmi un bacio. Cerco di spingerlo lontano col piede ma fallisco per la sua forza sovrumana e si avvicina pericolosamente.
-Jungkookshi! Mi stai tradendo?! -dice un iperattivo Taehyung, con un asciugamano legato al collo e i capelli umidi. Mi sa che è stato in bagno.
-Hobi lascia subito TN... -dice Namjoon posando una mano sul braccio di Hoseok, che cambia da un'espressione contenta e felice a una infastidita e arrabbiata. Mentre quei due litigano, io rimango sempre bloccata tra le braccia del ragazzo mentre anche Jimin si avvicina.
Appoggia i gomiti alla testata del divano e si allunga verso di me, facendo sfiorare i nostri nasi.
-Ti voglio baciare... -dice.
Sento un brivido e decido di urlare.
-SUGA! –finalmente compare da non so dove e tira il piccolo Mochi lontano da me.
-Ho portato Jin a letto, sta dormendo, che cazzo sta succedendo qua? -
-Non farti domande e aiutami! -
Dopo aver messo Jimin seduto in un angolo, Suga mi stacca di dosso sia Jungkook che Hobi e mi allontano da loro più che posso.
-Ah, grazie. –espando bene i polmoni, potendo finalmente respirare normalmente con una capacità polmonare totale. Non lo sento dire niente e, girandomi, lo trovo a scolarsi un bicchiere pieno di birra.
-MA SEI SERIO?! –dico esasperata. Sono tutti ubriachi fradici, se ci si mette pure lui allora io mi rinchiudo in camera fino a domani mattina.
-È solo il terzo bicchiere, stai calma. –si lamenta per poi scolarselo tutto d'un fiato. È anche a pancia vuota...ho capito che regge meglio degli altri l'alcol, ma sta esagerando.
-Dammi qua. –dico avvicinandomi a lui e prendendogli il bicchiere, nuovamente riempito, dalle sue mani per poi buttarlo giù tutto d'un fiato. Non mi piace ubriacarmi, ma bere ogni tanto è sempre gradito.
-Poi dici a me. –dice guardandomi mentre verso l'ultimo goccio di alcol di quella bottiglia nel bicchiere.
-Se lo fai tu, lo posso fare anche io. –ribatto per poi bere.
-Allora, io penso a Namjoon, Hobi e Jungkook che ha il letto pure a castello e sarà un casino portarlo lassù. Te pensa ai due '95. –dice per poi avviarsi verso i due litiganti di prima.
Sospiro e penso prima a Taehyung, il più alto e pesante tra i due.
Faccio passare il suo braccio attorno alle mie spalle e lo trascino piano piano verso la sua stanza, rischiando un paio di volte di cadere, sbattere contro qualche parete o di farlo scivolare per terra. Non so come riesco a portarlo in camera sua e lo faccio sdraiare sul suo letto. Si addormenta subito per mia fortuna e torno giù a prendere Jimin.
Si rivela però essere più difficile del previsto. Quando iniziamo a fare le scale, lo vedo con uno sguardo piuttosto triste e depresso e quando entriamo mi blocco dopo aver visto alcune gocce cadere sul pavimento. Lo faccio sedere sul letto vicino a dove dorme già beato Hobi e mi inginocchio per guardarlo negli occhi.
-Ohi...Jiminie. –poggio le mani sulle sue ginocchia e lui evita il mio sguardo. –Perché piangi? -
-Ho solo paura. –dice asciugandosi una lacrima con la felpa che indossa.
-Ma di cosa? Avrete un tour in Giappone! -
-Ho paura di sbagliare passi, di non essere all'altezza. – incomincia a farfugliare altre cose di quel tipo, su come lui non dia mai il 100% e che sbagli sempre qualche piccola cosa.
-Jimin. –lo interrompo con voce ferma. So che è l'alcol a parlare per lui, ma so anche che queste cose le pensa realmente ogni volta, dopo ogni concerto. –Sei fantastico, lavori molto duramente e sei da ammirare per questo, tutti sbagliamo, tutti facciamo degli errori, io, te, Jungkookie, Suga, Tae e pure Hobi, il Main Dancer. Perché devi sminuirti così tanto? Le fan capiranno se sbaglierai qualche cosa, anche se cadi, anzi, lo apprezzeranno, perché vuol dire che non ti sei concentrato solamente sul ballo ma ti sei anche riposato, cosa più importante. Loro ti vogliono bene, i ragazzi e io ti vogliamo bene, sei tra la tua famiglia, nessuno ti giudicherà. -
Mi guarda con gli occhi lucidi e lo abbraccio, accarezzandogli piano la schiena.
-Grazie TN... -sussurra.
-Non devi neanche dirlo, sono qui per questo ed altro. Ora dormi, riposa, così domani potrai allenarti. -
Annuisce e si infila sotto le coperte. Esco dalla stanza e mi ci appoggio con un sospiro.
Il manager ha chiamato e ha annunciato che faranno un tour in Giappone per il mini album che uscirà completamente in giapponese. Siamo tornati io e Suga a casa che erano già tutti ubriachi e siamo riusciti a farci raccontare le cose a grandi linee dal manager.
Mi dirigo verso le scale e, quando vedo Suga traballare e prossimo a cadere con in spalla Jungkook, mi precipito da lui e lo aiuto a sostenerlo.
-"È solo il terzo bicchiere..." – lo imito ridacchiando quando lo vedo sbattere le palpebre più volte.
-Tch, non rompere, sono leggermente brillo, non sono ubriaco. –controbatte infastidito salendo gli ultimi gradini aiutato da me. Entriamo in camera di Kookie e, non so come, lo facciamo distendere sul letto. Per ultima rimango io, a rimboccargli le coperte. Ha la mia stessa età, ma ai miei occhi certe volte rimane il piccolo Maknae. Lo guardo rigirarsi nel letto una volta coperto con un leggero sorriso sulle sue labbra.
-E il bacio della buonanotte? –chiede non appena sente le scale cigolare, segno che io me ne sto andando.
Sorrido e mi allungo per darglielo sulla guancia. –Buonanotte Kookie. –dico per poi lasciarlo.
-Era necessario? –chiede Suga appoggiato allo stipite con le braccia incrociate al petto e lo sguardo annoiato.
-No, ma chi sene frega. –faccio le spallucce ed esco dalla stanza. Suga chiude la porta e si avvia verso camera sua. Io lo seguo senza dire nulla e quando si accorge della mia presenza, una volta aperta la porta, si gira verso di me e mi guarda stranito.
-Che c'è? -
-Non mi avevi detto di venire in camera tua? –chiedo alzando un sopracciglio.
Guarda in alto per qualche secondo, come per ricordarsi di qualcosa, poi annuisce e mi fa segno di entrare.
La stanza è buia, Jin dorme beatamente nel suo letto e l'unica luce che ci dà la possibilità di vedere qualcosa è quella proveniente dal corridoio. Yoongi si avvicina alla lampada che ha di fianco al letto matrimoniale e la accende per poi sedersi. Io, invece, spengo la luce del corridoio e chiudo la porta.
-Quindi? –chiedo avvicinandomi lentamente a lui. La lampada illumina il suo volto ma crea anche delle ombre che giocano con la simmetria del suo volto, creando una perfetta visione.
-Dormi da me? –chiede passandosi le mani più volte, avanti e indietro, sui pantaloni della tuta, quasi fosse agitato.
Annuisco senza pensarci troppo. Sta praticamente diventando di routine e ciò, sinceramente, non mi dispiace affatto.
Ignoro un leggero giramento di testa e mi butto sul letto, allungando le braccia dietro la testa e facendo alzare la maglietta mostrando l'ombelico.
-Scostumata... -dice per poi prendermi il lembo della maglia e tirarlo giù, venendo a contatto per qualche secondo con la mia pelle.
-Non è colpa mia. –ribatto sedendomi di scatto e arrivando a pochi centimetri dal suo volto. Non cambia espressione di una virgola, ma sento il suo respiro fermarsi per qualche attimo quando incontra il mio sguardo.
-Vuoi provocarmi, ammettilo. –la sua espressione muta in una maliziosa.
-Cosa te lo fa pensare? –chiedo, ricambiando quello stesso sguardo intenso, stuzzicandolo.
-Il fatto che tu mi stia così vicina, che ti morda insistentemente il labbro con quel sorrisino... -
Senza accorgermene, mi stavo seriamente mordendo il labbro con un ghigno stampato sul volto. L'alcol non è stata una buona idea, né per me né per lui.
-E basta...- sorride per poi prendermi i fianchi per farmi il solletico ma finendo per sdraiarci sul letto, lui sopra di me, a pochi centimetri dal mio viso. Si morde il labbro fissando a fondo i miei occhi CO per poi indugiare qualche attimo sulle mie labbra.
Chiude gli occhi e si toglie da me dopo aver fatto un lungo respiro, facendomi perdere tutte le speranze che mi baciasse.
-Mi sembra di essere ubriaco. –commenta coprendosi gli occhi con un braccio.
-Tecnicamente lo sei. –appunto.
Sospiro dopo qualche minuto che non risponde più e lo copro con il lenzuolo e il piumone, sì, c'è ancora freddo.
Non ricevendo più risposte, decido di mettermi dalla parte giusta del letto, allontanandomi da lui e dal bel calduccio che si era venuto a creare con i nostri due corpi.
Pochi minuti dopo, però, sento delle braccia circondarmi la vita. Eh no, stavolta non te la darò vinta.
Mi giro verso di lui e appoggio la testa sul suo braccio, vicino al collo.
-Che fai? –sussurra notando il mio cambio di posizione.
Sorrido e mi avvicino all'obiettivo.
Poso le labbra sul suo collo e incomincio a lasciare dei piccoli e lenti baci, lasciandolo sorpreso. Lo sento deglutire più volte e aumentare la presa sui miei fianchi per qualche secondo per poi allentarla più volte.
Lui non accenna a rifiutare la lenta tortura che gli sto facendo e io continuo, sempre più a fondo, incominciando pure a succhiare lievemente certi punti, giusto per farlo penare, senza lasciare il segno. Le sue mani nel frattempo si intrufolano sotto la maglietta e vagano senza però andare troppo sù, lasciando delle scie immaginarie con la punta delle dita sulla mia pelle nuda. Dalla sua bocca esce un leggero gemito quando gli mordo il lobo dell'orecchio, stranamente senza nessun orecchino addosso. Sento il corpo infiammarsi completamente al suono della sua voce così roca, bloccandomi per un attimo, dandogli il tempo per ribaltare la situazione e accanirsi completamente sul mio collo, questa volta però mordendo un punto ben preciso con un intento stampato nella mente. Il mio respiro diventa pesante mentre il mio cuore batte sempre più veloce nel mio petto. Sento la mano libera percorrere tutto il mio corpo provocando dei brividi e di conseguenza facendomi venire la pelle d'oca.
-Yoongi... -sussurro.
Nella stanza, poco prima silenziosa, si sente solo il suono dei suoi baci e i nostri respiri affannati.
Finisce di attaccare un determinato punto e passa ad altri, rimanendoci però meno e posando solo le labbra in una lenta danza di tortura. Lo sento sussurrare qualcosa con "voglio" e sale il collo percorrendo le linee del mio corpo. Nessuno dei due è pienamente consapevole di ciò che stiamo facendo, rispondiamo solo ai voleri del nostro corpo e ci sta chiedendo di più di questo. Si stacca per passare alle labbra, fissandole mentre si passa la lingua sulle labbra, quando un rumore proveniente da Jin ci fa sobbalzare, facendoci tornare alla lucidità, e girare verso di lui.
-Odeng...- sussurra da sdraiato per terra. È caduto...seriamente?
Sospiro e mi alzo dal letto per andare ad aiutarlo a rialzarsi e ritornare a dormire.
Nel frattempo nella mia mente c'è un completo casino. Sfioro con una mano il collo e quando passo nel punto cruciale sussulto dal dolore. Non ci posso credere...
Rimetto Jin a letto, come se fosse un piccolo bambino e ignorando che sia 6 anni più grande di me. Li voglio bene, ma proprio ora?
Torno da Yoongi, che nel frattempo si era sdraiato nuovamente al suo posto e stava cercando di calmare il fiatone mordendosi le labbra.

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