52°Capitolo ◘ Telephone

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52. Telephone

POV TN

Il telefono suona per un po' e, quando decido di allontanarlo dal mio orecchio per chiudere la chiamata, vedo lo schermo diventare verde, segno che ha risposto, e lo rimetto subito all'orecchio.
-TN! -
Spalanco gli occhi e il mio corpo si congela sul posto. Ha il respiro affannato e la voce incrinata, proprio come avevo immaginato prima. Apro la bocca per parlare, per far uscire qualche suono, ma sono completamente bloccata.
-TN? Bimba, ti prego parlami. –il suo tono totalmente. La voce si abbassa, aggiusta l'incrinatura e passa ad un tono dolce e gentile. –Dimmi che stai bene, che sei al sicuro e che tornerai da noi. -
Prendo un gran respiro, non sapendo più che fare.
Una parte vorrebbe rispondergli, dirgli che sto arrivando e di non preoccuparsi che non lo abbandonerò mai, come lui ha fatto con me. Dall'altra, non trovo neanche la forza di far uscire un mugolio.
-Suga Hyung sta vomitando in bagno. –sento una voce in lontananza, probabilmente Jungkook.
Cosa vuol dire sta vomitando? Perché dovrebbe vomitare? Ha bevuto talmente tanto per la felicità di essersi tolto il peso di fingere che ora è in bagno a vomitare?
Cerco di ingoiare la saliva che ho in bocca, ma il groppo che si è formato me lo impedisce e mi ritrovo a tossire.
-Oddio, TN, stai male? –
Smetto subito di tossire, facendo calare nuovamente il silenzio.
-Ti prego bimba mia, dimmi dove sei, ti vengo a prendere. -
Con non so quale forza, finalmente le mie corde vocali riprendono a funzionare e gli sussurro –Lo vedrai domani. -
Detto questo, chiudo la chiamata e successivamente spengo il cellulare.
Lo vedranno domani, quando pubblicheranno i video dei balli. Verranno a cercarmi, ne sono consapevole, ma non ho affatto intenzione di vederli.
Sto sbagliando, lo so. Ma il solo sentire la voce di Taehyung e Jungkook mi ha ulteriormente deteriorato.
Non c'entrano nulla loro. È stata tutta colpa di Namjoon e Yoongi.
Ma per un loro sbaglio, pagherà tutto il gruppo.
Dopo essermi calmata, riprendo a camminare e, quando giro l'angolo lontano circa un chilometro da casa dei GOT7, vedo una figura alta in lontananza, particolarmente famigliare. È appoggiata alla vetrata di un palazzo e sta controllando il cellulare, con uno sguardo a dir poco serio e concentrato.
Quando mi avvicino, capisco chi sia veramente.
E, stranamente, non mi blocco. Mi fermo solo per guardarlo meglio, a qualche metro da lui, tenendo stretta la tracolla della mia borsa.
Quando alza gli occhi dallo schermo, si guarda attorno per poi incontrare il mio sguardo.
I suoi capelli, ora di un marroncino chiaro, fuoriescono dal berretto che ha indosso e i suoi occhi neri vagano sconvolti lungo tutto il mio corpo.
-T-TN. –si stacca dalla parete e fa per avvicinarsi. Lo fermo con un brusco movimento della mano.
-Non ho tempo, Namjoon. –il mio sguardo è freddo, glaciale. Non ho mai guardato così male una persona nella mia vita. Faccio per andare, ma la sua voce mi fa fermare.
-Ti prego torna, domani c'è il concerto. -
Stringo i denti e rigiro gli occhi.
Certo, ovviamente per il concerto.
-Vi scazzate, quello è l'ultimo lavoro che ho fatto per voi. –sputo.
-Non è per quello. Domani c'è il concerto, non ricordi che cosa ci eravamo promessi? Dovevamo andare ad Ilsan, subito dopo il concerto, noi due. -
Sento il mio cuore saltare un battito e la mia bocca si apre leggermente, nel ricordare quella notte nel suo studio, dove mi aveva promesso di riportarmi a Ilsan. Io volevo solo portargli del caffè per aiutarlo a tenersi sveglio durante una delle sue sessioni di scrittura, ed eravamo finiti col parlare.
Mi ero sentita così bene, sapere di poter tornare bambina assieme ad una delle persone più importanti della mia vita, era una delle cose più belle che avevo provato in vita mia.
-Finzione. –sussurro.
-Eh? -
-Era tutta una messa in scena. –sento il magone salire in gola e stringere.
Tutto quello che mi ha detto. Tutto quello a cui ho creduto con tutta la mia anima. Tutto quello che mi ha promesso. È soltanto una enorme bugia. E la mia fiducia in lui, è completamente distrutta. E una volta distrutta, non si ricostruisce più.
-Mio dio, no, cosa stai dicendo? –fa qualche passo ma io ne faccio altrettanti indietro. Deve starmi lontano. –Tutto quello che ho fatto, che ti ho detto, non l'ho mai fatto per una messa in scena. Ero sincero. Ho solo assecondato la Big Hit, ma io non ti ho mai mentito. –gli tremano le mani e lo sguardo è disperato.
Per un momento gli credo, poi scuoto la testa scacciando via quel pensiero e torno a guardarlo con occhi gelidi.
-E tu pensi che, dopo tutto quello che è successo, io ti creda? –sorrido schifata dal suo atteggiamento e mi volto dalla direzione opposta alla sua. Di sicuro non voglio che sappia che sono dai GOT7, quindi decido di tornare alla JYP.
Quando comincio ad allontanarmi, sento la sua voce chiamarmi disperata, incrinandosi per poi scomparire. Mi giro leggermente, guardandolo da sopra la spalla, e lo vedo unire le mani sopra gli occhi, cominciando a singhiozzare.
E se io...
No.
Aumento il passo e mi giro per guardare in avanti. Sembrerò una cretina a tornare all'azienda, ma diciamo che è l'unica possibilità che rimane per non rimanere in giro per strada senza soldi, visto che li ho lasciati ovviamente a casa.
Finalmente la raggiungo ed entro in velocità, scontrandomi subito dopo con qualcuno.
-Oh, Scus- alzo gli occhi e ne incontro due famigliari. –Felix... -sussurro poi, riconoscendo la chioma color carota e i lineamenti fini del ragazzo.
-Sorry. –mi risponde in inglese, e mi stupisco leggermente per il suo accento australiano e la sua voce bassa e profonda come il mare. Mi ricorda Taehyung. –Sbaglio o sei nuova? –mi chiede.
-Non proprio, diciamo che non sono mai venuta qua alla JYP prima di stamattina. Sono un'amica dei GOT7. -
Si sorprende e alza un sopracciglio, interessato all'argomento. –Ti ho già vista... come ti chiami? -
-TN, TC TN. -
Lo vedo spalancare gli occhi e tapparsi la bocca completamente sconvolto. –T-TN Noona. -
Solo ora mi rendo conto che non ha usato alcun tipo di onorifico prima, parlandomi come se fossi una sua coetanea, ma per me era normalissimo e sentirmi chiamare Noona mi ha fatto rabbrividire.
-Ehi Felix, calm down. I don't like honorifics and we have only two years of difference. –gli parlo in inglese, e lo vedo subito calmarsi e sentirsi a suo agio.
-Parli bene l'inglese. –sorride divertito.
-I know. –gli faccio l'occhiolino. È troppo carino. Mi viene da prendergli le guance e tiragliele come se non ci fosse un domani solo a guardarlo, ma quando senti la sua voce ti sciogli immediatamente.
-Che ci fa il grande prodigio alla JYP? Solo per i GOT7? –chiede avvicinandosi un po' alla porta e posando una mano sulla maniglia, facendo scontrare l'acciaio con un anello che indossa.
-Sì, starò con loro per un po'. -
Nota il mio cambio di tono subito e decide di non fare ulteriori domande. –Capito, allora ci ribecchiamo. –ammicca e gli faccio un leggero sorriso per non sembrare scortese.
-Ciao, Felix. –una volta salutato, mi dirigo nuovamente nella loro sala da ballo.

Mi siedo sul divano, assieme agli altri ragazzi. Rannicchio le gambe per fare più spazio e mi metto nell'angolino per non dare fastidio. Accendo il mio telefono dopo averlo tenuto spento per tutto il giorno e, non appena si carica completamente, migliaia di notifiche mi inondano la schermata.
24 chiamate perse.
13 da Suga.
11 da Taehyung.
Mi hanno seriamente chiamato così tante volte?
Perché Suga dovrebbe chiamarmi? Per intenerirmi e farmi tornare da loro per far andare il loro concerto bene? No, io non sono un oggetto.
-Ci tengono molto a te se ti hanno chiamato così tanto. –sento dire da Jackson dietro le mie spalle. Mi giro e lo vedo in piedi, con una lattina di birra in mano.
-Non penso, a parte Tae. –sussurro.
Una mano si posa sui miei capelli e me li pettina delicatamente con le dita. –Tesoro, loro ti vogliono bene, chi non può volertene? Solo uno senza cuore. -
-Dopo quello che hanno fatto, non penso che abbiano un cuore. -
-Mi lasceresti parlare con Namjoon? –chiede.
Scuoto la testa, tornandomi in mente l'incontro che ho avuto oggi con quest'ultimo.
-L'ho incrociato oggi. -
-Hm? –mugugna per via della lattina tra le sue labbra. –Avete parlato? -
-Circa. -
-Te ne sei andata senza fargli spiegare niente, vero? –si intromette Mark, alla mia sinistra.
-L'ho fatto parlare per qualche minuto, poi mi sono stancata di sentire bugie e me ne sono andata. -
Nella stanza, entra BamBam, col cellulare in mano e gli occhi fissi su di esso, come incantato.
-Chan mi ha detto che Felix è tornato a casa urlando. –commenta, sedendosi esattamente di fianco a me, accavallando le gambe e guardando il cellulare ancora sconvolto. –Ha incontrato TN, che ci fa alla JYP? –legge il messaggio e Yugyeom scoppia a ridere.
-Poverino! Ritrovarsi davanti TN è stato scioccante. –dice.
-Ma perché? Io sono buona. -
-Fin troppo, amore. –mi picchietta la testa BamBam e sorride divertito dall'occhiata indispettita che gli mando.
-Era in soggezione, è normale. –continua a ridere. –Poverino, scandalizzato a diciassette anni. -
-State parlando come se fossi un mostro! –ribatto.
-Ma va, sei troppo carina per essere un mostro. –ammicca BamBam.
Arrossisco all'improvviso e guardo il cellulare, per non fargliene accorgere.
Ma, nell'esatto momento in cui abbasso lo sguardo, mi arriva un messaggio.
"What should I say? We know. The answer is fixed, but replying is hard. I've woken up from the sweet dream and I close my eyes, this is the real you and this is the real me.* " –Yoongi
È in rima.
È un verso di una sua canzone.
Perché ora mi sento ancora più vuota?

*Pezzettone dell'outro tear, per chi non l'avesse capito.
Instagram: min_lety

Ehi ehi ehi bella gente, ho aggiunto anche un po' di Felix e Chan degli Stray Kids ma tranquilli, non mi allargo più di così. Ogni tanto faranno delle apparizioni ma niente di che, questa storia è dei BTS e avrà sempre i BTS come protagonisti. Anche se per il momento, per ovvie ragioni, compaiono di più i GOT7.
Spero vi piaccia, fatemelo sapere.
Ora mi dileguo.

╠ SUGA ╣○ Looks ○Where stories live. Discover now