19°Capitolo ◘ I Like This

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19. I like this

Apro gli occhi incontrando la luce del sole filtrante dalla finestra e li richiudo immediatamente cercando di abituarmi un minimo per guardarmi attorno. Sento un peso sulla mia spalla e uno sulla mia pancia e, una volta abituata alla luminosità della stanza, apro gli occhi. Ritrovo il corvino con la testa poggiata sulla mia spalla e il braccio che mi cinge la vita, beatamente addormentato.
Porto una mano sul mio collo accarezzandolo leggermente mentre nella mia mente fa spazio il ricordo di ieri sera mentre lui poggiava per quattro volte le labbra sulla mia pelle. Il mio cuore perde nuovamente un battito e faccio cadere pesantemente la mano sul materasso, lasciando un sospiro uscire dalla mia bocca.
Non so veramente cosa pensare, non posso seriamente essermi innamorata di lui, sarebbe una cosa impossibile. Lui è un idol, io sono una semplice stylist, la sua stylist, non può funzionare tra noi due, eppure continua a tirarmi verso di lui ininterrottamente.
Poggio la mano sui suoi capelli e come al solito incomincio ad accarezzarglieli. Da quando se li è tinti di nero sono diventati più morbidi del solito.
Mi guardo attorno per cercare un orologio per sapere almeno che ore siano, ma non ne trovo nessuno e sono costretta ad allungarmi verso il comodino per prendere il mio cellulare. Non appena mi muovo, sento lui aumentare la presa ma lo ignoro e prendo il cellulare.
Le undici...non dovevamo svegliarci presto per tornare a Seoul per il pomeriggio? Ah, chi se ne frega. Butto il cellulare nuovamente sul comodino mentre sento i muscoli di Suga distendersi.
-Sei sveglio... -dico guardandolo.
Mugugna qualcosa e si sistema per stare più comodo.
-Mi sa che torneremo a casa in serata... -commento.
-Che ore sono? –sussurra con voce bassa e roca.
-Le undici e dieci. –rispondo.
Fa un verso strano e nasconde la testa nell'incavo del mio collo, probabilmente per scappare dalla luce del sole. Non ci stiamo comportando come due amici, affatto.
-Hai intenzione di riaddormentarti? –chiedo ridacchiando.
-Tu che dici? –risponde per poi poggiare nuovamente le labbra sul mio collo, rimanendo però immobile.
Mi mordo il labbro inferiore cercando di ignorare i battiti forti del mio cuore. Me la pagherà, oh sì che me la pagherà.
-Ma tua madre non pen-
-Yoongi! –sentiamo bussare e la velocità con cui ci stacchiamo è tale da farmi cadere all'indietro. Per terra.
La donna entra nella stanza e trova Yoongi seduto sul letto a guardarmi preoccupato mentre io soffro per il colpo che ho preso alla testa sbattendo contro il comodino.
-Ah, vi siete svegliati! –dice sorridente mentre io mi rialzo e mi rimetto seduta sul letto, con ancora la mano premuta contro la testa. Che. Dolore. –Tutto bene? –chiede notando la mia espressione.
-Sì, ho solo sbattuto la testa, grazie. –rispondo sorridendo.
-Capito, comunque vi ho preso i vestiti e li ho messi fuori a prendere un po' d'aria. Se TN vuole cambiarsi c'è qualche mio vestito. –
-Grazie mille, ma non voglio disturbare. -
-Nessun disturbo, se ne hai bisogno chiama pure. –
Annuisco e lei mi sorride.
-Ah, Yoongi, ha chiamato tuo fratello, verrà a mangiare qui. -
-Ah, ok. –dice.
Detto questo la donna esce dalla stanza e mi butto all'indietro, ricadendo per fortuna sul letto.
-Che male! –mi lamento.
-Ti sei fatta così male? –chiede con un sorrisino divertito in volto.
-Sì! –mi risiedo e lui poggia una mano sopra le mie, che ancora coprono il punto dolente.
-Ah, veramente... -si alza e si dirige verso la porta.
-Dove vai? –chiedo.
-In bagno. –dice per poi scomparire.
Dopo essermi cambiata per rendermi almeno dignitosa davanti a suo fratello e al resto della sua famiglia, decido di aiutare sua madre in cucina per rendermi utile. Non l'avessi mai fatto...
-Non sapevo te e Yoongi vi frequentaste. –dice.
Mi va di traverso la saliva e la guardo con gli occhi spalancati.
-Non ci frequentiamo... siamo solo amici. –dico tornando poi a guardare la carota che stavo pelando.
-A me non sembra, almeno per lui, ti teneva abbracciata come se dovessi scappare da un momento all'altro. -
Il mio cuore si ferma per qualche secondo alle sue parole. Come ci ha fatto a vedere? Ora penserà malissimo per il resto della nostra vita, voglio morire.
-Beh...per il momento siamo solo buoni amici. –rispondo imbarazzata, sperando che qualcuno mi salvi il prima possibile. Dov'è Suga quando serve? Al cesso ovviamente, te pareva, e mi sa che sta anche scrivendo qualche nuova canzone visto che lo sta occupando da mezz'ora.
-Trattamelo bene, anche se è inutile dirtelo visto che sei una bravissima ragazza. -
Sorrido alle parole della donna. Davvero gli piaccio? Mi sembra impossibile, anzi, è impossibile.
-Di che state parlando? –chiede il ragazzo interessato avvicinandosi e posando una mano sul mio fianco per avvicinarsi e prendere un pezzo di carota.
-Niente che ti interessi, discorsi da donne. –dice sua madre sorridendo alla vista della sua mano su di me. Non so perché ultimamente mi stia così addosso, ma a me di sicuro non dispiace e non glielo impedisco, quando invece dovrei.
Suona improvvisamente il campanello.
-Ah, questo è tuo fratello, vai ad aprire tu? –chiede la madre rivolgendosi al ragazzo.
Fa un cenno con la testa e va ad aprire.
-Ho visto come si atteggia con te, gli piaci, fidati di me. –dice sorridendo.
-Mh... -mugugno. Non so più cosa pensare, il mio cervello sta esplodendo.
Sentiamo delle voci dal corridoio e presto compare da dietro l'entrata della cucina Yoongi insieme a suo fratello.
Un uomo con i capelli neri come la pece, poco più alto di Suga e con gli occhi scuri e profondi, ma con un sorriso stampato in volto non appena incontra il mio sguardo.
Mi inchino per salutarlo e parla per primo lui.
-Allora sei tu TN, piacere io sono Min Junki. –si inchina anche lui poi mi porge la mano.
-Piacere mio. –mi inchino leggermente ancora e sciolgo la presa.
-Finalmente sei arrivato, abbiamo quasi tutto pronto, posa pure la giacca e il resto. –dice la madre indicando la ventiquattrore che aveva in mano e il cappotto che indossava.
Fa ciò che dice e finalmente ci mettiamo a tavola. Il padre di Yoongi è rimasto al ristorante per controllare che tutto vada bene, quindi mangeremo solo noi quattro.
-Quindi da quanto state insieme? –a metà pranzo suo fratello decide di farci qualche domanda e quando arriva a questa, mi strozzo con l'acqua che stavo bevendo e Suga con il pezzo di carne che stava deglutendo.
-Che cazzo... -impreca Yoongi cercando di liberarsi di quel pezzo di carne dalla gola tossendo.
-Non stiamo insieme, siamo solo amici e io sono la sua stylist. –rispondo educatamente ignorando le imprecazioni del ragazzo di fianco a me.
-Ah, scusate. –sorride il fratello. –Però vivete insieme. –continua.
-Hyung, vive anche con gli altri ragazzi, non solo con me. –dice Suga dopo essersi ripreso.
-Era per esserne sicuro. –risponde.
-A che ora prendete il treno? –cambia argomento la madre. La ringrazio internamente e la lodo fortemente.
-Appena finiamo qui andiamo in stazione, penso che prenderemo il primo che passa. –alza le spalle Yoongi.
Poso le bacchette una volta finito di mangiare e mi squilla il cellulare.
-Scusate. –mi scuso prendendolo dalla tasca e guardando il display.
-Chi è? –chiede il ragazzo con la bocca ancora mezza piena.
-Taehyung. Scusate ancora. –dico alzandomi da tavola e andando in camera di Suga per avere più privacy.
-Pronto. –rispondo.
-Oh, TN! –sento un miliardo di voci tutte insieme e capisco che sono in vivavoce e molto probabilmente sono tutti e 6 riuniti in salone per parlarmi. Ma che problemi.
-Ciao a tutti. –ridacchio. Rido per non piangere, sono esasperata.
-Abbiamo provato a chiamare Yoongi hyung ma non ci ha risposto, dove siete? –chiede Tae.
-Siamo ancora a casa sua, abbiamo dormito troppo. -
-Hai dormito a casa sua? E dove? -
-Questo non ha importanza, torneremo verso pomeriggio. -
-Comunque, è passato Jackson e ha detto di-
-Ciao TN! –sento improvvisamente la sua voce e mi stupisco e non poco.
-Jackson? Che cavolo ci fai lì? –chiedo sconvolta.
-Ero venuto a trovarti e tu sei a Daegu...quindi sono rimasto a fare le coccole a Namjoon. –dice mentre sotto si sentono i lamenti di quest'ultimo.
-Scusa, colpa di qualcuno che non mi ha svegliato. –dico alludendo ai ragazzi.
-Tutto bene? Sembri giù. –chiede più serio.
-Io? Sto benone, sono solo...sconvolta. –ridacchio.
-Mh, allora ti tirerò su di morale non appena tornerai, verrai a casa dei GOT7 per un giorno, JB non vede l'ora. -
-A posto. –sorrido.
La porta della stanza si apre rivelando Suga, che la richiude dietro di sé e si posiziona davanti a me, in piedi, a bracca incrociate.
-Vabbè, ora devo andare, salutami tutti. -
-RAGAZZI, VI SALUTA TN. –urla talmente forte che devo staccare l'altoparlante dal mio orecchio per qualche secondo.
Altre urla varie e chiudo la chiamata.
-Che voleva? –chiede il ragazzo davanti a me.
-Salutarmi, c'è pure Jackson con loro. -
Mi guarda storto e si siede di fianco a me. –Perché Jackson è a casa nostra? -
-Era venuto per salutarmi e non mi ha trovato. -
-Ah, capisco. –dice per poi sdraiarsi sul letto.
-Non volevi andare subito in stazione? -
-Agh, tanto il viaggio dura un'ora e quaranta, ne abbiamo di tempo. –si mette un braccio sopra gli occhi per coprire la luce e io lo rimango a guardare.
Ripenso a quello che mi ha detto sua madre. In effetti, per uno che la vede da fuori sembrerebbe proprio che piaccia a Suga, ma io non riesco a capacitarmene. Non riesco proprio a vedere Suga innamorato o fidanzato, è lontano ogni mia immaginazione, eppure in questi giorni si sta comportando con me come tale.
Il vero problema è un altro. A me piace? Non lo so.
Non gli impedisco mai niente, tutto quello che mi fa io gli do libera strada. Se non mi piacesse glielo avrei impedito nel primo istante che ci avrebbe provato, ma non l'ho fatto, e questo mi manda in una completa e profonda confusione.
-Sei inquietante. –dice liberandomi dai miei pensieri.
-Eh? –chiedo non capendo.
-Mi stai fissando. –riesco a vedere il suo sguardo da un'apertura tra il suo braccio e la sua spalla.
-Mi ero incantata, stavo pensando. -
-A cosa? –Alza un sopracciglio e io cerco di trovare una qualsiasi scusa plausibile, non trovandone neanche una.
-Niente di che. –alzo le spalle. –Perché sei rimasto così tanto in bagno prima? -
-Ma che... ti sembra di cambiare argomento in questo modo? –ridacchia divertito.
-Rispondi. –sorrido.
-Stavo componendo, lo faccio sempre. -
-Ah sì? –faccio la finta tonta, quando invece so benissimo tutte le sue abitudini. Sì, sono inquietante.
-Non prendermi per il culo, sai tutto su di me. -
-Lo so. –alzo le sopracciglia due volte lanciandogli uno sguardo malizioso.
Scuote leggermente la testa e si torna a coprire bene gli occhi.
-Stasera vieni in camera mia. -

╠ SUGA ╣○ Looks ○Where stories live. Discover now