64°Capitolo ◘ I can't

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64. I can't

-Di cosa dovremmo parlare? –chiede il ragazzo, guardandomi disperato. Evidentemente lui si aspettava che tutto fosse passato dopo aver parlato col leader, lui l'ho perdonato, ma abbiamo ancora un discorso in sospeso io e Yoongi. Namjoon ha parlato per sé stesso e per lui, ma devo parlargli. –Non ti ha già detto tutto Namjoon? Io ti amo TN. –la sua voce trema, ha paura di questa situazione e posso sentire il suo nervosismo nell'aria.
Abbasso lo sguardo mentre lui si alza e comincia a camminare da un capo all'altro della stanza, gesticolando come solo un italiano sa fare, per calmarsi inutilmente.
Sospiro, cercando di fare ordine nella mia mente per sostenere un discorso del genere. Né io né lui abbiamo la mente abbastanza lucida per parlare di questo argomento ma, come si dice, ora o mai più.
Io lo amo, il mio cuore sta gridando ai quattro venti di lasciar perdere tutto quello che è successo, di alzarmi da questo fottuto letto e di baciarlo come se non ci fosse altro giorno dopo questo, ma la mia testa ha bloccato ogni muscolo del mio corpo che sarebbe servito a questo intento, per salvare almeno il mio orgoglio.
-Lo so, anche io Yoongi. –sussurro, facendolo bloccare e dirigersi velocemente verso di me. Prende il mio viso tra le mani e lo rivolge verso di lui. Negli occhi vedo un'urgenza, come se avesse l'adrenalina e l'ansia sparsa per tutto il corpo, mi fissa le labbra come se volesse appropriarsene immediatamente ma, quando si avvicina per baciarmi, la mano viene sbloccata dal mio cervello, interponendosi tra me e lui, tenendolo lontano dal mio viso.
Il suo sguardo per un attimo è confuso, poi quando mi sente far forza, si allontana di sua spontanea volontà.
-TN... -sussurra sorpreso e abbattuto. Nei suoi occhi? Pura delusione.
-Ti amo, non sai quanto. –gli dico cercando di rimediare a quel suo sguardo che mi sta perforando il cuore. Però, all'ultimo secondo, un pensiero esce dalla mia bocca senza pensarci due volte. –Ma non ce la faccio più. –una stretta al cuore. Un brivido percorre la mia schiena quando vedo il suo sguardo spegnersi gradualmente. È passato dal speranzoso al rassegnato, sembra quasi che la sua anima abbia lasciato di colpo il suo corpo con una mia semplice frase.
-Tutto questo è stato per sbaglio, un malinteso, perché dobbiamo rimetterci così tanto? Stavamo bene, ci amavamo e ci amiamo, perché dobbiamo finire tutto questo? –mi chiede con voce bassa. Non so se sia pronto a piangere, ha i capelli  mogano davanti agli occhi e la testa rivolta verso il pavimento. Penso alle sue parole, la mia bocca parla da sola.
-Sai, certe volte si rimane così scottati da certe situazioni che, anche se l'altra persona ti sta parlando col cuore in mano, mettendo la sua anima a nudo, tu fai fatica a crederci perché ci sei stato veramente male e ti sei stancato di soffrire*. –sussurro con un fil di voce, ferendomi con le mie stesse parole. Stringo i denti mentre un dolore al petto mi pervade, espandendosi ovunque.
Non voglio questo. Da quando ho sentito le parole di Namjoon, di come sono andate veramente le cose, ho perdonato tutto istantaneamente, anche se so che ciò che sto facendo è sbagliato. Il bene che voglio a questi ragazzi, l'amore che provo per Namjoon e Yoongi ha superato il mio crollo psicologico in un nano secondo.
Ha superato tutti i miei pianti, le mie lacrime, le mie urla, il mio dolore, la sensazione di non riuscire più a respirare e di morire in quell'esatto momento.
La mia mente urla di non perdonarli.
Il mio cuore invece sta cercando di zittirlo.
Il ragazzo rimane in silenzio per qualche minuto, nel quale dentro di me insorge una guerra, poi lo vedo crollare davanti ai miei occhi come un castello di carte.
Cade sulle ginocchia, con la testa pesante verso il basso e le mani poggiate sul pavimento, aperte. Prende dei grandi respiri che pian piano diventano sempre più frequenti e veloci. Le sue mani si chiudono a pugno e sbattono violentemente sul pavimento all'improvviso, facendomi sobbalzare.
Tira su col naso, ma quando viene ora di respirare profondamente, scappa un singhiozzo chiaro e forte.
Il mio cuore perde un battito quando lo sente soccombere ai singhiozzi e mi faccio scivolare velocemente giù dal letto fino al pavimento, poggiando le mani sulle sue spalle per fargli alzare almeno lo sguardo.
Scuote leggermente la testa, cercando di calmarsi il più possibile, per poi alzarla di scatto e mostrandosi completamente vulnerabile.
Numerose lacrime scivolano su uno sfondo rossastro, mai visto sul suo viso normalmente pallido, e gli occhi annebbiati, lucidi e addolorati mi guardano disperatamente.
Rabbrividisco quando riesco ad intravedere una luce fioca di speranza nel suo sguardo.
-Non ce la faccio, TN, non ce la faccio senza di te. –la sua voce spezzata mi colpisce internamente, inumidendomi gli occhi e mordermi il labbro per evitare di piangere istantaneamente insieme a lui.
-Ce l'hai fatta fino a pochi mesi fa, cosa cambia? –chiedo per pura curiosità, senza alcun tipo di fine o di ironia.
-Ti ho conosciuto, ti ho assaporato. Mi sei entrata in testa, hai occupato la mia mente e tutto il mio corpo e lì sei rimasta. Ho capito quanto tu mi faccia bene, quanto tu sia riuscita a migliorarmi la vita nonostante fosse già quasi perfetta, da quel momento ho capito di essere fregato. -
Sbatto gli occhi e la prima lacrima scende, seguita subito da altre. Soffoco un singhiozzo, non riuscendo però a nasconderne un secondo.
Non ce la faccio.
È più forte di me. Tutto questo è più forte di me, non ce lo posso sopportare. Stare lontana da lui per sempre? Sinceramente, in questo momento, non riesco a pensare ad una vita senza di lui, senza il suo sorriso, senza le sue battute scherzose, le sue rime costruite apposta per rendere il discorso più giocoso, o solamente vederlo concentrato davanti al suo computer nelle sere in cui io gli facevo compagnia nel suo studio fino a tardi, nelle sere in cui mi addormentavo e lui, seppur con malavoglia, mi prendeva in braccio e mi portava nel suo letto, solamente per dormire insieme a me e non lasciarmi sola.
Con la vista sfocata dalle lacrime, gli prendo il viso tra le mani. Lo guardo attentamente, analizzando ogni piccolo particolare del suo volto senza tralasciare niente.
Non riesco a rinunciare a tutto ciò.
La felicità che ho provato è superiore al dolore.
Per questo sto ignorando il mio orgoglio.
La sua pelle pallida, ora diventata di un colore roseo puro interrotta da lividi comparsi da poco, i suoi occhi marroni scuri luccicanti, il suo naso fine e le sue labbra piene, rotte dalla scazzottata di poco prima.
Quel suo discorso è stata la goccia finale.
Il cuore ha battuto la mente.
E ora, ogni conseguenza che ci sarà dopo questa mia scelta, sarà solo colpa mia.
-Mi fido di te. –sussurro. Lo vedo scattare sull'attenti e i suoi occhi riaccendersi improvvisamente di puro fuoco ardente. –Mi fido di noi. Non distruggermi un'altra volta. -
Scuote la testa energicamente mentre con le mani si fa spazio fino al mio viso, che lo prende e lo avvicina al suo. Fa scontrare le nostre labbra l'una sull'altra e, questa volta, quando chiede di approfondirlo, gli lascio libero accesso senza pensarci due volte.
Comincia una lenta tortura tra leggeri morsi nel labbro e un gioco tra le nostre lingue. Mi tiene il più vicino possibile al suo corpo e mi sento quasi un tutt'uno con lui.
Si rialza in ginocchio, tenendomi con una mano il fianco e l'altra la guancia, possessivo. Io seguo i suoi movimenti come ipnotizzata, mentre poso una mano sulla sua spalla e con l'altra comincio ad accarezzare lentamente il suo collo.
Quando si stacca da me leggermente per riprendere aria, si mette a guardarmi negli occhi, come se fossi l'ultima persona al mondo, e quando riprendo fiato, mi sento libera.
Sì, proprio libera.
Come se il peso che si era poggiato sul mio petto per intere settimane fosse completamente scomparso, dal nulla. Nella mia testa non riesco più a pensare a cose negative, ogni emozione non positiva se ne è completamente andata e adesso tutto quello che riesco a pensare è a questo momento.
Finalmente posso stare con la persona che amo.
Senza preoccuparmi di niente e di nessuno.
Senza volere, sul mio viso compare un sorriso, uno di quelli che non facevo da tempo.
Neanche una volta mi è capitato di sorridere sinceramente da quando sono uscita da quella casa.
Ma ora lo sto facendo nuovamente e mi sembra quasi di essere rinata.
Colui che ha distrutto la mia vita in pochi secondi, l'ha ricostruita meglio di prima.
I suoi occhi si perdono improvvisamente a fissarmi intensamente e sorride leggermente non appena le estremità della mia bocca si alzano e i miei denti bianchi vengono spogliati dalle labbra.
-Che c'è? –chiedo senza smettere di sorridere come un'ebete.
-Hai sorriso. –dice come se fosse un evento.
-Sì...e quindi-
-Sei perfetta. –mi interrompe. Sento un tuffo al cuore e il mio sorriso si espande ulteriormente. –Mi sei mancata, piccoletta. –

*Frase che ho preso da uno dei commenti di Httalexx . Mi ha colpito e ho deciso di inserirla.

Instagram: @min_lety (SPOILER ECC...)

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