22°Capitolo ◘ Gift

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22.Gift

-Che vuoi fare? -chiedo guardando il ragazzo in pantaloncini corti e canottiera nera, nonostante fuori nevichi, trafficare con degli oggetti in camera sua.
-Lo scoprirai, ma dove cavolo... MARK HYUNG! –se ne va dalla stanza urlando il nome del compagno mentre io rimango sdraiata comodamente sul suo letto.
Avevo visto fino ad ora solo la loro vecchia casa, dove condividevano le stanze tutti, e vedere quella nuova e le stanze tutte separate mi mette una strana sensazione addosso. Non so spiegarlo. Jackson sembra quasi perso senza Mark insieme a lui in camera. Infatti, stranamente, lo è andato a chiamare.
In tutto ciò non riesco a non pensare a Suga e alla figura di merda che ho fatto stamattina.
Flashback
-Ah, ci sarà una prossima volta? -
Sento le mie guance arrossarsi mentre mi rendo conto di che errore abbia fatto a dire quelle parole.
-B-Beh...io stavo pensando alle possibilità...-ma che cazzo sto dicendo?
Come un angelo venuto dal cielo, il mio cellulare squilla all'improvviso nella mia tasca e non perdo tempo a rispondere. Neanche controllo chi mi stia chiamando.
-Pronto? -
-Buongiorno TN, ti ho svegliata?- ah, la voce di Jackson, come è calma e rilassante in questo momento.
-No, affatto, ero in bagno a...truccarmi.- Suga nel frattempo mi lancia occhiate infastidite ma lo ignoro e continuo a parlare.
-Bene, perché oggi verrai in casa Got7. –
-Ma oggi lavoro. –
-Ho già parlato con Bang Sihyuk, tutto a posto, ho detto che è per confrontarti con le nostre Stylist. –
-Ma non succederà, vero? -incrocio il braccio con quello che sta tenendo il telefono e mi appoggio alla porta, evitando di guardare Yoongi.
-Esattamente. Tu oggi starai con noi e niente scuse. Tra poco dovremo incominciare ad allenarci e non avrò molto tempo per te...quindi usiamo il tempo che abbiamo. –
-Va bene...a che ora vengo? –
-Ti passo a prendere io per mezzogiorno, così mangiamo tutti fuori e poi vieni a casa nostra. –
Guardo l'orario togliendo per qualche secondo il cellulare dall'orecchio per poi dare la conferma della mia presenza a Jackson.
-Allora a dopo, vestiti comoda. –
-Non ti preoccupare, a dopo Jackson. –chiudo la chiamata e Suga mi guarda male.
-Che voleva? -chiede.
-Devo prepararmi, vado a casa loro. - dico sbloccando la porta e uscendo, seguita a ruota dal corvino.
-A fare? -
Per un momento ho pensato di dirgli la verità, ma poi decido di dirgli la bugia che ha detto Jackson a Bang Pd Nim.
-Mi confronterò con le loro Stylist per avere una visione più larga sulle ultime mode tra gli Idol. - con che modo professionale l'ho detto? Sono fiera di me.
-Mh...va bene. -
Fine Flashback
-Cosa vuol dire che non lo trovi più? - rientra in stanza il castano, seguito dal biondo.
-È scomparso! Non c'è più. Lo avevo messo qua! -dice indica un punto dell'armadio e Mark lo guarda esasperato.
Sospira pesantemente mentre io mi tiro a sedere per vedere cosa stiano facendo i due ragazzi.
-Non c'è. Sicuro di averlo messo qui? -
-Sì sono sic- si blocca guardando il vuoto, quasi avesse in atto una visione di qualche Dio.
-Youngjae!- urla nuovamente per poi sparire dalla camera e salire le scale velocemente.
-Ma cosa sta cercando? -chiedo divertita dalla reazione del moro.
-Una cosa che voleva darti. -dice Mark sedendosi di fianco a me sul letto di Jackson. -Come stai? -chiede sorridendo.
-Bene dai...tra poco i ragazzi avranno un tour in Giappone e dobbiamo preparare gli outfit e make up. -
-Ho sentito dire che non ti trovi bene con le altre Stylist. Tranquilla, non lo dirò ai ragazzi. –aggiunge, notando la mia espressione sorpresa.
-Già...non mi hanno accolta nei migliori dei modi. –commento raccogliendo le gambe al petto e abbracciandole, appoggiando la testa sulle ginocchia.
-Sappi che se hai bisogno tutti noi ci siamo. Se ti troverai veramente male puoi sempre venire da noi. - ammicca e io sorrido addolcita.
-Grazie, Mark. -
-E poi ci servirebbe una donna in casa...questo dormitorio è un porcile.-
-Ho notato. -ridacchio divertita dando un'occhiata alla camera di Jackson. Un autentico disastro. Questo ragazzo è perfino peggio di me, è pieno di roba regalatagli dai fan, per non parlare del suo armadio strapieno di vestiti.
-Oh, hai qualcosa sul collo. –dice Mark dopo avermi analizzato da testa a piedi in modo alquanto inquietante. Si avvicina per controllare e il mio cuore si ferma di colpo. Maledetto Suga. Maledetta me. Maledetto sto cavolo di segno.
Per fortuna, si rivela essere delle rimanenze di sugo di pomodoro della pizza che mi era caduta. Riprendo magicamente a respirare ed entra in stanza Jackson.
Si siede per terra, davanti a me, a gambe incrociate e mi porge una scatoletta in velluto blu.
-Che cos'è? –chiedo mentre leggo sul di sopra "Swarovski".
-Un regalino. –alza le spalle mentre Mark si allunga per vedere cosa sia.
-Jackson... non puoi essere serio dai. Non è neanche il mio compleanno. –ribatto.
-Tu aprilo e non rompere le palle. -
Sbuffo e apro il cofanetto che ho tra le mani, scostando la copertura dalla mia visuale e mostrando una collana con un pendente fatto a cerchio, ma con un brillante enorme in mezzo e tanti piccoli brillantini intorno incorniciandolo.
Mi brillano gli occhi e alzo lo sguardo di scatto verso il ragazzo che mi sta fissando con un sorrisetto sul volto.
-Che bello...perché? -
-Ogni ragazza deve avere il diamante che le spetta. -
Mi si mozza il fiato per un attimo e non posso fare a meno che abbracciarlo dolcemente. Sento le sue braccia forti circondarmi e sul mio viso compare un sorriso.
-Aw, che carini. –commenta Mark ridacchiando. –Non mi starai mica tradendo Jackson... –scherza.
-Questo mai. –dice il moro sciogliendo l'abbraccio.
Apro la chiusura e cerco di mettermela, fallendo come al solito miseramente. Mark ridacchia divertito e, interrompendo Jackson, si offre di mettermela.
-Dovevo farlo io! –si lamenta il ragazzo.
-Troppo lento. E poi tu l'hai comprata, fammela almeno allacciare. –dice.
Scosto i capelli per fargli vedere bene il gancino ma, una volta chiuso, si accorge di qualcosa e tocca una parte del collo, facendomi sussultare dal dolore.
-TN... -sussurra.
-Sì? –chiedo completamente immobile. Se n'è accorto cacchio, eccome se s'è né accorto.
-Non ci avevi detto che avevi un fidanzato. –dice non muovendosi da dove è.
-Eh? –mugugna sconvolto Jackson.
-Non ce l'ho, perché? –faccio la finta tonta. Realmente io non ce l'ho, quindi sto dicendo l'assoluta verità, il fatto però che nascondi che ci sia qualcosa tra me e Suga è un'altra storia.
-Hai un succhiotto. -
Vedo Jackson completamente sconvolto e allungarsi per controllare.
-Ah, quello! No tranquilli, ieri Yoongi mi ha fatto provare un profumo di sua madre e visto che mi piaceva così tanto me lo ha spalmato tutto su un punto e mi è venuta una reazione allergica. –quando sono nella merda, mi trasformo in Leonardo di Caprio, cacchio, datemi un Oscar per la recitazione.
Vedo tutti e due prendere un sospiro di sollievo e ad un tratto mi chiedo perché fossero così preoccupati che io avessi un fidanzato.
-Perché così preoccupati? –chiedo girandomi verso di loro, dopo avergli dato la schiena per qualche minuto.
-Perché piaci a Ba- Mark tappa la bocca con una mano a Jackson e lo guarda in cagnesco prima che possa dire altro, purtroppo io ho già capito tutto e sorrido.
-Piaccio a BamBam? –chiedo dolcemente.
La mano di Mark cade pesantemente e finisce nel dare un pizzicotto al fianco del moro.
-Non dovevi dirglielo! –lo sgrida.
-Ragazzi, nessun problema. –dico. –Dov'è? –chiedo alzandomi dal letto.
I due si guardano in panico e si attaccano entrambi alle mie gambe per non farmi muovere.
-Ti prego non dire niente! Ci uccide! –urlano completamente in preda al panico.
-Ma secondo voi! Non dico niente, voglio solo parlare, non ci parlo mai poverino. –li stacco entrambi e mi dirigo verso il piano superiore. Ora sono in difficoltà però, non mi ricordo minimamente dove sia camera sua.
Mi guardo attorno, completamente dispersa, e in quel momento esce Jinyoung.
-Oh, TN. –dice sorpreso di vedermi.
-Ah, Jinyoung, dov'è BamBam? – sono tutti abituati a sentirmi parlare senza utilizzare gli onorifici, quindi non dice niente e mi indica la camera del ragazzo.
-Grazie. –sorrido dolcemente e vado esattamente a bussare a quella porta.
-Entra! –sento dire da dentro.
Entro tranquillamente e lo vedo seduto sulla sedia della scrivania, con i piedi sopra il tavolo e il telefono tra le mani.
-Che c- alza la testa, lo vedo sconvolto per qualche secondo per poi vederlo scomparire dalla sedia, cadendo sul pavimento.
-Ehi...tutto bene? –chiedo avvicinandomi per dargli una mano.
-Sì, sì, tutto bene grazie. –dice. Gli porgo una mano per aiutarlo ad alzarsi e la accetta volentieri. –Mi hai spaventato, non pensavo venissi qua, non eri con Jackson Hyung e Mark Hyung? -
-Sì, ma ho voluto fare un giro per la casa e sono venuta da te. –sorrido dolcemente.
-Ah, grazie. –sorride anche lui. –Ti accompagno? -
Annuisco ed usciamo

-Sono tornata! –dico rientrando in casa, mentre fuori è già calato il buio.
Nessuno mi risponde e mi guardo attorno stranita. Appoggio la borsa sul bancone della cucina. Nessun piatto da lavare in giro, strano, molto strano.
-Ragazzi? –entro in salone e non trovo nessuno. Mi sto incominciando a preoccupare, non possono essere già tutti a dormire, sono solo le nove di sera. Mi dirigo verso la zona degli studi. Tutti hanno le luci spente, a parte quello di Suga.
Ah almeno lui non è scomparso.
Suono al campanello, aspettando una risposta, ma non succede nulla.
-Suga! –cerco di chiamarlo ma mi ricordo subito dopo che la stanza è insonorizzata e non mi sentirà mai. Guardo la tastiera dove si compone il codice. So la sua password, posso entrare tranquillamente. Immetto il codice e la porta di sblocca.
-Yoongi! –dico infastidita dal fatto che non mi risponda e lo vedo seduto sulla sedia a guardare verso il computer ma senza toccare alcun tasto.
-Vattene. –sibila.
Mi blocco immediatamente, come ghiacciata dalle sue parole così fredde. Che cosa è successo? Perché è così?
-Yoongi che-
-Ho detto vattene! –urla girandosi verso di me, lanciandomi un'occhiata di fuoco. Da congelata ora mi sto sciogliendo sotto il suo sguardo.
Rimango a guardarlo per qualche secondo, ma non sono intenzionata a mollare e mi avvicino di qualche passo.
-Che è successo? –chiedo seria.
-Non sono cazzi tuoi, vattene. –ogni sua parola è affilata come un coltello, ma cerco di ignorarlo e continuo a guardarlo con sguardo fermo e deciso, facendogli capire che non ho intenzione di uscire senza una spiegazione.
-Sì che lo sono, dove sono tutti gli altri? –insisto.
Si morde il labbro con talmente tanta rabbia da spaccarlo e far uscire un rivolo di sangue.
-Yoongi! -
Stringe un pugno e si alza di scatto dalla sedia, avventandosi su di me, specificatamente, sulle mie labbra.

╠ SUGA ╣○ Looks ○Where stories live. Discover now