35°Capitolo ◘ Date

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35. Date

-Era ora, ti sto asp-
Mentre si gira verso di me, per guardarmi mentre scendo velocemente le scale del palazzo per raggiungerlo al portone, si blocca improvvisamente con la bocca aperta mentre io invece rimango sul quinto gradino della scalinata.
Ha lo smoking, dico solo questo. La sua postura dritta da modello, le mani ficcate in tasca in modo elegante e il suo labbro inferiore catturato dai suoi incisivi mentre pensa ad analizzare ogni parte possibile e visibile del mio corpo manda una forte scossa lungo tutta la mia colonna spinale.
-Taehyung me la paga, cazzo. -sospira mentre si inumidisce le labbra catturando nuovamente poi il labbro.
Magicamente le mie gambe riprendono a muoversi e faccio gli ultimi quattro gradini, raggiungendo finalmente il ragazzo che si avvicina a me e mi posa un leggero bacio sulle labbra, facendomi sorridere subito dopo.
-Sarai fortunata se oggi riuscirò a tenere le mani ferme. -mi sussurra all'orecchio per poi posare una mano dietro la mia schiena e accompagnarmi verso la porta. Prendo un profondo respiro prima di varcare la porta e ritrovarmi per le strade di Seoul con lui a braccetto.
-Sicuro di voler andare in giro così liberamente? Le fan non diranno qualcosa? -
-Non mi interessa, è un appuntamento questo e di sicuro non voglio andare in giro con mezzo volto coperto. -
Giriamo un po' per il centro, fino a quando non decide di portarmi fino alla porta d'entrata di Ryunique. Lo tiro per il braccio bloccando la sua camminata e facendolo girare verso di me con un'espressione confusa.
-Non vorrai seriamente portarmi lì? -chiedo indicando l'insegna di uno dei ristoranti più costosi e di lusso di tutta Seoul.
-Che problema c'è? -
-Ma sei serio? Spenderai un patrimonio! -
-Ti ricordo che non ho pochi soldi, entra e non fare storie. -mi tira per il braccio e sono costretta a seguirlo per la scalinata, entrando insieme a lui al ristorante. Non appena l'addetto alla sala vede il ragazzo, prende due menù dallo scaffale più vicino e ci raggiunge, facendoci cenno di seguirlo, portandoci in una stanza appartata da tutti con un tavolo solo per noi due. Come centro tavola, un vaso con due rose e accanto una candela.
Ci fa sedere e se ne va per lasciarci decidere cosa prendere da mangiare.
-Cosa prendi? -chiede alzando leggermente gli occhi dal menù per guardarmi.
-Scegli tu, sorprendimi. -sorrido incrociando le mani tra di loro e appoggiandoci il mento subito dopo.
Mugugna qualcosa e torna a guardare il menù.
Io, nel frattempo, mi metto ad osservare ogni più piccolo dettaglio della sua figura.
I suoi occhi marroni che scorrono velocemente sul menù, cercando qualcosa di buono da mettere sotto i denti; i suoi capelli scuri che ricadono dolcemente sulla sua fronte, solleticandogli le ciglia degli occhi; le sue labbra ogni tanto dischiuse per far passare la lingua per inumidirle e i denti per mordicchiarle sovrappensiero. Penso a quello che è successo, quello che abbiamo fatto insieme, a come ci siamo avvicinati talmente tanto da essere inseparabili. Non solamente come "amante", ma specialmente come amico.
Da quando ho messo piede in quella casa, è cambiato tutto, ma sapevo perfettamente che sarebbe successo, da quando sono scesa da quell'aereo e ho incontrato gli occhi di Namjoon.
E poi mi sono innamorata. Sì, mi fa strano dirlo, ma mi sono innamorata. Non pensavo di arrivare a tanto, ma dopo aver conosciuto bene Suga ho perso completamente la testa. Non l'ho voluto ammettere, avevo troppa paura che mi respingesse, e per un po' di tempo lo ha fatto, ma quando ho sentito dalle sue stesse labbra uscire ciò che provavo pure io per lui non sono riuscita più a resistere. È diventato una delle persone più importanti della mia vita, so perfettamente che se mai tutto ciò dovesse finire, passerò uno dei periodi più brutti della mia vita.
-Amore, che cosa vuoi da bere? - mi risveglia dai miei pensieri il ragazzo davanti a me.
-Del Somaek ...aspetta come mi hai chiamato? -chiedo sconvolta solo dopo aver decifrato per bene la frase nel mio cervello.
-Niente, quindi del Somaek? -
Annuisco e sorrido divertita dalla sua espressione imbarazzata. Ho sentito benissimo come mi ha chiamata, lo ha detto talmente tanto naturalmente che il mio cuore è rimbalzato violentemente contro il mio petto.
Mentre mangiamo, sento il suo sguardo addosso e me ne accerto alzando gli occhi e incontrando i suoi, fissati sulla scollatura del vestito che mi ha fatto indossare Tae. È un vestito nero, attillato, con una scollatura profonda che non lascia nulla all'immaginazione. E questo lui lo ha notato.
Decido di non fare alcuna battutina scherzosa e continuare a mangiare come nulla fosse. Ogni tanto lo guardo di sottecchi e sorrido automaticamente. Non so perché, ma solo a guardarlo mi viene da sorridere. Odio questo suo potere che ha su di me, ma non posso farci molto.
Dopo aver finito ed aver pagato mezzo patrimonio, ci ritroviamo a discutere per la strada su quanto abbia pagato e sul fatto che dovessi pagare almeno una minima parte io.
-Hai speso almeno 380.862 Won (300 euro circa). Potevo pagare almeno la metà! -mi lamento mentre lui continua a guardare la strada davanti a lui con un'espressione seccata camminando lentamente per via dello stomaco pieno e della sua normale pigrizia.
-Non rompere, è un appuntamento, ho deciso io il posto e sapevo già quanto avrei pagato. Non rompere le palle e goditi la serata. -
-Ma-
-Hai rotto così tanto le palle quando Taehyung ti ha pagato metà negozio Gucci? Non mi sembra. - si ferma per guardarmi in volto nonostante il buio della sera e la lontananza tra noi e il prossimo lampione.
-E che ne sai? Non c'eri. -
-Sarebbe venuto a casa esaurito. Si vede che ti ha messo a tacere facilmente quell'alieno. -dice per poi ficcarsi le mani nelle tasche dei pantaloni e sorpassandomi.
Sospiro demoralizzata, sapendo perfettamente che non riuscirò a smuovere di un solo passo Yoongi da questa sua idea fissa di pagare tutto lui, quindi decido di affiancarmi nuovamente a lui e passare il braccio attorno al suo.
-Hai finito di lamentarti? -chiede.
-Sì. -soffio infastidita.
Le strade di Seoul sono stranamente più tranquille del solito. I palazzi brillano rendendole illuminate e vivaci per le persone che passeggiano tranquillamente guardando le vetrine dei negozi oramai chiusi e per quelle che si stanno godendo una birra con degli amici ai Pub e alle discoteche. Mi fermo davanti ad un grattacielo, facendo fermare pure il ragazzo, dove su di esso c'è un monitor che sta trasmettendo la foto dei BTS.
-BTS Billboard Music Awards. -
-Tra due giorni partiamo, ancora non mi sembra vero. -commenta il moro dietro di me.
-Ci siete stati l'anno scorso. -
-Sì, ma non ci siamo esibiti. Sarà il nostro comeback. -
-Non sono io quella che sta preparando tutti i vestiti e i trucchi e piange almeno due volte al giorno perché non riesce a trovare dei vestiti decenti sia per le interviste sia per l'esibizione. Domani arrivano le stylist, mi metto a piangere, di nuovo. -
Sorride divertito mentre sputo parole a raffica e posa una mano sulla mia testa.
-Stai facendo un ottimo lavoro, non preoccuparti. -la sua voce addolcita è musica per le mie orecchie. Il mio cuore sobbalza e le mie labbra si tirano ai lati formando un sorriso sincero.
Mi prende per il volto tra le mani e mi posa un bacio sul naso.
-Dove vuoi andare ora? -chiede.
Non ci sarebbero molte possibilità, siamo già in centro e a mangiare ci siamo già stati. L'alternativa sarebbe o il Pub per bere qualcosa, ma ci sarebbe troppa gente che potrebbe riconoscere e dare fastidio a Suga o...
-Una idea ce l'avrei... -dico strizzando gli occhi in uno sguardo beffardo.
Tipico degli appuntamenti, ma uno dei miei posti preferiti in assoluto in cui passare il tempo. A quest'ora completamente deserto, senza persone che potrebbero disturbarci e con un'atmosfera di allegria e pace, con una nota di romanticismo.
-Il parco? -chiede mentre si fa trascinare tranquillamente da me, che lo sto tenendo per mano e conducendo verso il centro del giardino, dove si trova il parco per bambini.
-Mi piace, non c'è nessuno e possiamo starcene in tranquillità. -Il vento fa svolazzare i miei capelli nell'aria mentre mi giro verso di lui per parlare e fa scoprire la fronte del ragazzo, scompigliandogli la pettinatura.
Lo faccio sedere sull'altalena, assicurandomi che non sia sporca per evitare di rovinargli il suo bellissimo smoking, e incomincio a risistemargli con le dita delle mie mani a mo' di pettine le ciocche dei suoi capelli.
Nel frattempo, lui chiude gli occhi rilassandosi sotto il mio tocco delicato tra i suoi capelli.
-Non dovresti essere abituato? -chiedo notando il suo stato di relax completo.
-Sì, ma te di solito non usi le mani a pettine. -risponde con una voce che sembra tutt'altro che sveglia.
Sorrido e, una volta finito, mi siedo sulle sue gambe stando attenta al vestito.
Riapre gli occhi, trovandomi a distanza ravvicinata. Lo vedo avvicinarsi ma, nel farlo, perdo l'equilibrio io totalmente a caso e rischio di cadere all'indietro se non fosse per una sua mano che si appoggia velocemente dietro la mia schiena reggendomi.
Incomincio a ridere come una cretina mentre lui mi guarda tra l'esasperato e il divertito.
Poggio la fronte sulla sua mentre ancora sono scossa da leggeri risate e lui mi guarda negli occhi.
-Sei una cretina, lo sai? -
-Sì. -sorrido.
C'è un attimo di silenzio, dove lui rimane a guardarmi e io mi calmo dal ridere, finendo col guardare pure io lui.
-Ti è piaciuto oggi? -mi chiede, curioso della mia risposta.
-Tanto, tanto. -annuisco nel frattempo.
-Ora manca un'ultima cosa. -vedo una certa luce nei suoi occhi e capisco subito le sue intenzioni. Infatti, poggia una mano nel fondo della mia schiena per evitare di farmi cadere e mi avvicina a lui, facendo unire le nostre labbra in un bacio. È un bacio dolce, uno di quelli casti che non lascia trasparire alcuna malizia. Il suo tocco è stranamente delicato e non accenna ad approfondirlo. Ha voluto semplicemente baciarmi, delicatamente come non aveva mai fatto. Mi fa venire semplicemente la pelle d'oca mentre le sue mani vagano lentamente sul mio corpo senza una meta o con una intenzione precisa.
Sento il suo cuore per via dell'estrema vicinanza dei nostri corpi e posso percepire perfettamente la frequenza accelerata contro la mia nella stessa onda.
Il bacio si scioglie nello stesso momento in cui il verso di un gufo rompe l'aria.
-Ti amo. -soffia sulle mie labbra.





╠ SUGA ╣○ Looks ○Where stories live. Discover now