68°Capitolo ◘ Special

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68. Special

POV TN
Taehyung mi posa una mano sulla fronte e chiudo gli occhi al piacevole contatto con le sue dita fredde.
-Non mi sembra che tu abbia la febbre. –dice, tenendo un tono di voce molto basso per evitare di darmi fastidio visto il mal di testa. In verità la sua voce roca è solo un piacere per le mie orecchie. –Se non è stato risucchiato nel cesso, Jimin dovrebbe portare il termometro. –dice, raddrizzando la schiena.
-Tranquillo. -
-Chiamo il manager per dirgli di disdire tutto. –prende il cellulare in mano dalla tasca dei pantaloni, cominciando a far scorrere velocemente il dito sul display.
-Ma va, tranquillo me la cavo da sola. -
-Figurati, non c'è neanche Suga Hyung. –mette all'orecchio il cellulare e scatto in piedi sul divano cercando, e riuscendoci, di prendere il cellulare, scordandomi delle mie deboli condizioni e finendo con un colpo di giramento di testa e ciondolando all'indietro, venendo presa subito dalle braccia di qualcuno.
Non di Taehyung, poiché davanti a me con gli occhi spalancati, ma di Jimin.
-Oya, tutto bene? –poggia il mento sulla mia spalla, solleticandomi la guancia con i ciuffi dei suoi capelli biondi nocciola.
Annuisco leggermente, mentre lui mi fa sdraiare dolcemente sul divano.
-Jimin ah, ha intenzione di voler rimanere a casa da sola. –si lamenta Tae, indicandomi con un cenno del capo.
-Non penso sia una cosa buona, non c'è Yoongi Hyung. –dice mentre mi passa il termometro.
Io lo prendo e lo metto sotto l'ascella, tenendo il braccio stretto al petto, e lascio un'occhiataccia ai due ragazzi. –So cavarmela e poi è importante questa intervista, avete pure le prove del concerto! -
-Se hai più di 38° noi non ci muoviamo da qua, che dici? –chiede Jimin, toccandomi la fronte e portandomi i capelli all'indietro.
Gonfio le guance e annuisco, capendo che è l'unico modo per convincerli. Aspettiamo circa 1 minuto, nel quale scendono pure Namjoon e Kookie, e alla fine si scopre che io sono totalmente priva di febbre, come aveva detto all'inizio Taehyung.
-Bene, ora potete andare. –faccio un sorriso da presa per il culo tutti cominciano a lanciarmi occhiatacce.
-Hai pure vomitato stanotte, non possiamo lasciarti da sola. –dice Namjoon.
-Sarà quel Ramen scaduto che ho mangiato ieri sera. -
-Hai mangiato del Ramen scaduto?! -
-Me ne sono accorta dopo. -
Tae si spiattella una mano in faccia, sconvolto e lo ridacchio divertita. Ricordandomi poi di una cosa.
-Lo avete detto a Yoongi? -
Tutti si guardano negli occhi per poi scuotere la testa.
-Bene, non provate a fiatare o vi stacco la testa. È importante per voi questa giornata, non posso rovinarvela. Anzi, sapete cosa? I GOT7 hanno la giornata libera, se Jackson non mi abbandona per Felix potrebbe farmi compagnia, no? -
Li vedo pensare per qualche secondo, non molto convinti  della soluzione.
-Lo chiamo io... -sospira Namjoon, componendo il suo numero di telefono. Squilla solo una volta e il ragazzo risponde con voce talmente forte, sentendosi nonostante il vivavoce disattivato.
-Ehi, quale onore! È da mesi che non mi chiami, Namjoon ah! -
-Senti, Jackson, ho bisogno di un favore. –infila una mano nella tasca dei pantaloni e sospira.
-Chi è morto?- la sua voce si tramuta in preoccupazione in pochi secondi, ma Namjoon lo blocca sul nascere.
-Perché dovrebbe essere morto qualcuno se ti chiedo un favore?-
-Ah, non lo so, parli come se fossi in lutto. -
Mi scappa leggermente da ridere e metto una mano sopra la bocca.
-Non sono in lutto, comunque, noi oggi dobbiamo fare un'intervista e le prove del concerto ma stanotte TN si è sentita male. Puoi venire o hai da fare? -
-Sta male? Che ha? -
-Ha vomitato e ha dei forti giramenti di testa. Non ha febbre ma ho paura a lasciarla da sola a casa. -
-Suo marito lo sa? -
Sorrido a quel nome. Nonostante sia passato quasi un anno dal nostro matrimonio.
-No, ha chiesto di non dire niente per evitare di distrarlo dal lavoro. -
-È già la quinta volta in tre mesi che succede, sicuri che stia bene?-
Tutti mi guardano e alzo le spalle.
-Non lo so, Jackson. -
-Mh, sto uscendo ora di casa, sarò lì in meno di dieci minuti, state tranquilli, ci penso io a lei. -
-Grazie mille. -
Non è la prima volta che sto male. Ho preso l'influenza e il raffreddore più volte e la febbre è stata per tre volte molto alta, per questo Taehyung ha voluto controllare a tutti i costi la temperatura.
Tutti sono molto preoccupati, anche perché sono sicura che non sia una gravidanza. Ho fatto quattro volte il test e sono pure andata dal ginecologo. Niente. Io e Yoongi non ci stiamo neanche provando, quindi è una possibilità troppo bassa.
Guardo mentre i ragazzi si preparano. Suga e Hobi sono stati chiamati in sede per mettere a posto le loro parti in una canzone. Gli altri, dovevano essere già là da circa un quarto d'ora ma ovviamente sono tutti in ritardo, posso immaginare Bang Sihyuk già infuriato con loro.
-È giusto un po' in ritardo. –commenta Seokjin guardando l'orologio e sbattendo il piede nervosamente a terra.
Strano vederlo agitato.
-Tutto bene, Jin? –chiedo, poggiando le braccia facendole penzolare giù per la testata e appoggiando la testa sulla spalla, girando la visuale in orizzontale.
Mi guarda, staccando gli occhi da quello che è stato il suo obiettivo fisso per almeno otto minuti. –Perché? -
-Sei agitato. -
-Non mi va di lasciarti a casa con lui mentre stai male. -
-Perché? Jackson ha qualcosa che non va? Lo conosci da anni. -
Scuote la testa e il polso, per tirare giù l'orologio andato troppo verso il gomito. –Non è quello, sono preoccupato per te, non è la prima volta che ti succede e sto cominciando seriamente a preoccuparmi. Se succedesse qualcosa mentre non ci siamo... -
-Ehi, fermo. Non mi succederà niente, non sto morendo. -
La porta si apre all'improvviso rivelando Jackson completamente sudato.
-Sono qua, scusate il ritardo. –dice quasi urlando e con il fiato corto.
-Che è successo? Non hai la macchina? –chiede Seokjin con voce severa e le braccia conserte al petto.
-BamBam l'ha presa, mi sono scordato e ho corso fin qua. In più, l'ascensore è rotto. -
-Ma –la faccia di Jin cambia in una smorfia tra l'arrabbiato e il nervoso e fa un passo verso il ragazzo, ma Namjoon lo ferma prendendo per un spalla e lo spinge fuori casa.
-Siamo già in ritardo di mezz'ora, Bang PdNim ci ucciderà come minimo. Grazie per il favore Jackson, fate i bravi. Addio. –parlando veloce, spinge tutti i ragazzi fuori dalla porta, eccetto Taehyung che mi invia un bacio volante prima di chiudere la porta.
Io e Jackson ci guardiamo sconvolti, per poi alzare le spalle e lasciando perdere ciò che abbiamo appena sentito e visto.
Si toglie il bomber nero, rimanendo a maniche corte con la sua maglia giallo senape e i jeans neri attillati con dei strappi sulle ginocchia.
-Quindi. Come stai, tesoro? –mi chiede, avvicinandosi e dandomi un bacio sulla fronte, controllando nel frattempo la temperatura a grandi linee.
-Mah. Solito. –mi rimetto sdraiata sul divano, mentre lo vedo trafficare coi vestiti che ha addosso. –Che stai facendo? –chiedo incuriosita dal suo strano comportamento.
-Ho paura di puzzare, mi sento sporco. -
-Hai messo così tanto profumo che, anche se puzzassi, non si sentirebbe. –ridacchio tra me e me.
-Mi sento sporco comunque. -
-Vuoi lavarti? Il bagno comune è stato appena pulito ed è pronto per l'uso. –
Lo vedo pensarci un po' su, ma la prima cosa che fa è preoccuparsi per me.
-Non voglio lasciarti da sola. -
-Sembra che io stia morendo, ragazzi non sto male fino a quel punto. –
Mi fissa per un po', analizzandomi da testa a piedi, poi si illumina e si avvicina a me.
Prevedo cattive intenzioni.
-Che vuoi fare? – chiedo, avendo paura della risposta che potrebbe darmi.
Si china su di me, circondandomi la schiena e le gambe con le sue braccia, prendendomi in braccio a mo' di sposa.
-Soluzione: Sali con me. –il suo profumo mi inonda le narici mentre appoggio la testa sulla sua spalla e sento oscillare il corpo da una parte all'altra quando comincia a salire le scale.
-Sai, le gambe ce le ho pure anche io, non so se te ne sei accorto.- ridacchio alle mie stesse parole e lo vedo sorridere divertito.
-Lo so, ma era da un po' che non ti coccolavo. Lo so che sei sposata, ma vorrei avere anche un minimo della mia parte. –sento la sua presa stringersi un pochino di più, solo per portarmi più vicino al suo corpo.
-Finché non lo fai davanti a Yoongi, per lui va bene. Occhio non vede, cuore non duole. -
-Uh, cattivella. –arriviamo al piano superiore e, entrando in bagno, mi fa sedere sul gradino che porta alla vasca. Sembro una bambina di 2 anni.
-Da come parli sembra che io lo stia tradendo. –appoggio il gomito sinistro sulla vasca per poi allungarmi col braccio sinistro per chiudere il buco della vasca ed aprire l'acqua. Prendo anche una Water Bomb per rendere tutto più colorato.
-Nah, non dico questo. –comincia a togliersi la maglia che ha indosso per poi passare alle scarpe.
Il mio stomaco si ribalta tutto d'un tratto, provocandomi un conato di vomito.
Ringrazio mentalmente Jackson per avermi portato in bagno mentre mi affretto a tirare su il coperchio del Water prima di rimetterci l'anima dentro. Nel frattempo, prende le estremità dei miei capelli per tirarmeli indietro e evitare che io li sporchi.
-Oi, tutto d'un tratto? –chiede. La sua mano trema leggermente mentre mi tiene i capelli.
Mi sento uno schifo.
Rimango lì fino a quando non sento di aver rimesso pure lo stomaco, poi mi alzo lentamente, seguita a ruota da Jackson, e mi sciacquo la bocca.
Non ho mangiato niente, come è possibile che io riesca a vomitare il nulla?
Con l'aiuto del ragazzo, mi rimetto nuovamente seduta sul gradino della vasca e mi appoggio al muro, chiudendo gli occhi sentendo le energie abbandonarmi.
-Hai cambiato colore. –commenta Jackson togliendosi il restante dei vestiti e immergendosi nella vasca.
Tutto questo ovviamente non sotto il mio sguardo. –Mi sto veramente preoccupando, TN. -
Senza accorgermene, sto ancora giocando con la Water Bomb presa prima e la comincio a scartare per Jackson.
-Non so perché...ho solo un gran mal di testa, le medicine non fanno molto e vomito a caso. -
Butto la sfera nella vasca, provocando subito una reazione di bollicine e colori nell'acqua calda della vasca che solleticano il corpo del ragazzo e la mano che ho immerso nella vasca giusto per sentire il caldo dell'acqua.
Rimane in silenzio per un po', in riflessione, poi comincia a fissarmi intensamente, con uno sguardo quasi preoccupato di quello che sta per dirmi.
-Sicura di non essere incinta? –mi chiede.
-Sono sicura, ogni volta che mi sono sentita male ho fatto il test ma non lo sono. Io e Yoongi neanche ci stiamo provando. -
-Io direi di provarci un'ultima volta, questi sintomi non sono normali. -
-Ti dico che non lo sono. –ripeto.
Sono sicurissima di non essere incinta, ho fatto così tante volte il test di gravidanza che oramai ci ho mollato. Vado ad intuizione.
-Fallo, un'ultima volta, per me. -
Sospiro.
-Ritieniti fortunato, ne ho uno nel cassetto del mio bagno. –dico, per poi cercare di alzarmi con lentezza per evitare capogiri o altri conati di vomito.
-Vuoi una mano? –chiede.
Scuoto la testa, appoggiandomi al lavandino e camminando, una volta stabilito l'equilibrio, verso la mia camera.
-Se stai male chiamami. -
-Tranquillo. -
Percorro tutto il corridoio per entrare in camera mia, andando dritta verso il bagno.
Non sono sicura di quello che sto per fare, sto per buttare all'aria l'ennesimo test, ma o lo faccio o quello di là mi prende a calci in culo.
Mentre mi occupo di ciò, penso a come potrebbe reagire Yoongi ad una possibile gravidanza, a come potrebbero reagire le Army, a come potrebbe reagire il mondo intero.
Sono ancora a metà della loro carriera visto che hanno firmato un contratto con la Big Hit di altri 7 anni, Yoongi non avrà sempre tutto questo tempo per il bambino e non so neanche se ha intenzione di averne uno.
Ok, ne abbiamo parlato un paio di volte, so del suo sogno di voler avere tanti figli, ma in futuro. In futuro.
Futuro quando?
Un'ansia mi prende improvvisamente mentre mi passano per la testa tutte le paranoie possibile e inimmaginabili.
E io?
Io cosa vorrei veramente?
Mentre tengo tra le mani il test appena fatto, girato dalla parte opposta per evitare la comparsa del risultato non appena sarà il momento, penso cosa vorrei veramente io.
Avere un bambino è un bel "peso", sempre se così si può chiamare. Non sono troppo giovane per averne uno, oramai ho quasi 24 anni, sono benestante, e vivo in una casa enorme. L'unico problema sarebbero i ragazzi. Vivere con un bebè in casa.
Forse dovrei prendere una casa solo per me e Yoongi.
Non lo so.
Mi alzo dalla tavoletta del water, fissando il test che ho tra le mani, e mi dirigo nel bagno dove Jackson ora si sta asciugando i capelli con il phon.
Non appena mi vede ferma il flusso d'aria e lo appoggia nel mobile di fianco a lui.
-Quindi? –mi chiede.
-Non lo so, non voglio guardare. –glielo porgo, coprendomi gli occhi con la mano opposta. –Guardalo te. -
Lo immagino sorridere divertito mentre prende tra le mie mani il test e lo rigira su se stesso.
C'è un minuto di silenzio dove l'ansia mi divora internamente, fino a quando non sento toccarmi la spalla e alzo lo sguardo. Incontro gli occhi e la bocca sorridente del ragazzo e il mini display del test davanti al viso.
-Complimenti mammina. -
Sul display leggo un positivo con sopra scritto 3-4 settimane. Spalanco gli occhi, sentendo improvvisamente le lacrime inondarmi gli occhi e una voglia di piangere improvvisa.
-Cosa... -le prime lacrime cominciano a scorrere sulle mie guance, mentre Jackson comincia a ridacchiare mentre mi avvolge in un caldo abbraccio.
I singhiozzi scuotono il mio corpo in tremolii forti e decisi, la mia voce rimbomba per tutto il mio corpo, volendo uscire con una forza incredibile.
Il problema è che sono felice.
Non sto piangendo perché sono triste o disperata.
Sto piangendo dalla felicità.
Sto realizzando solo ora cosa ho voluto veramente tutte quelle volte che facevo il test e che aspettavo il risultato.
-Dai su, chiama Yoongi e digli di venire qua. Devi dirglielo di persona. -
-Ma...sta lavorando. –dico, cercando di essere il più chiara possibile nonostante i numerosi singhiozzi.
-Questo è più importante. –scava nella tasca della mia felpa e mi porge il cellulare. Come faceva a sapere che lo tenevo lì?
-Come... -
-Dopo le spiegazioni, prima chiamalo. -
Prendo il telefono tra le mie mani tremanti e cerco di comporre il numero mentre le lacrime mi impediscono di vedere chiaramente.
Sento il telefono squillare due, tre volte, fino a quando la voce di Yoongi non mi arriva alle orecchie. A quel punto mi viene da piangere nuovamente e scoppio nuovamente.
-Y-Yoongi... -dico con voce spezzata.
-TN, oddio, che succede? -
-T-Ti prego, vieni a casa, devo dirti una cosa urgente. -
-Dio, perché piangi? È successo qualcosa di grave? -
-Ti prego, vieni. –dico in un sussurro, non riuscendo più a parlare distintamente.
-2 minuti. –chiude la chiamata e ricomincio a piangere come una fontana.
-Ma, tesoro! –ride divertito Jackson dalla mia reazione.
Le mie ginocchia crollano sotto il mio peso e lui mi raggiunge, abbracciandomi nuovamente, sperando di riuscire a calmarmi almeno un minimo. –Non sei contenta? -
-Sì, Jackson, sono felicissima. -
-Sei diventata così grande da quando ti ho conosciuta...mio Dio, ora mi metto a piangere anche io. -
-Ti prego no. –ridacchio. –Ma come è possibile che non me ne sono resa conto? Mi ha sempre dato negativo. -
-Si vede che prima era semplice influenza o indisposizione, niente di che. Questa volta invece si è ripresentata ma per un'altra ragione. -
-Giusto... -
-In tutto ciò, non penso che Yoongi riuscirà a venire a casa in due minuti... -
Neanche a dirlo, la porta di casa sbatte improvvisamente contro il muro, risuonando in tutto l'appartamento e la voce affannata di Yoongi mi chiama.
-TN! -
-Come non detto... -mi aiuta a rialzarmi, mentre avviso mio marito della mia presenza al piano superiore.
Lo sento correre su come mai ho sentito o visto fare a lui e mi piomba davanti come un missile.
-Che succede?! Perché stai piangendo? Che le hai fatto? –dice tutto di fila, a macchinetta, rivolgendosi pure ad un certo punto verso Jackson pensando che lui mi abbia veramente toccato o fatto qualcosa che non doveva fare.
Lui.
Stiamo parlando di Jackson.
-Calmati, ti deve dire una cosa ma prima sediamoci che se non ti si chiude una vena è già tanto dopo la corsa che hai fatto. –dice Jackson, venendo fulminato dal ragazzo.
Gli prendo la mano, sperando che si calmi, e lo trascino verso camera mia insieme a Jackson. Lo faccio sedere sul letto nonostante le sue lamentele, e mi posiziono davanti a lui, con Jackson seduto d fianco a me.
-CHE SUCCEDE?! –piombano improvvisamente il restante dei 6 ragazzi, anche loro completamente sudati e col fiatone, cercando di entrare in camera mia tutti insieme spingendosi e dandosi spallate l'un l'altro.
-Ma... -mi asciugo una lacrima che è sfuggita al mio occhio come molte altre.
-TN sta male? Che è successo? Perché non mi hai chiamato Jackson?! Ti ho chiamato per assicurarmi che non succedesse niente! –Jin si fa spazio tra tutti, cominciando a parlare talmente tanto velocemente dal lasciare spiazzati sia me che il diretto interessato.
-Aspetta, stavi male? –Yoongi si rivolge verso di me e mi ritrovo sotto tiro di tutti.
Le voci di tutti cominciano a sovrapporsi l'uno all'altra, cercando di dare risposte, ipotesi o domande, finendo però fermate e azzittite tutte da Jackson, che urla un "Zitti".
-TN ha qualcosa di molto importarvi da dirvi, anche se il diretto interessato è Yoongi hyung. -
Tutti rivolgono lo sguardo verso di me e mi sento improvvisamente osservata. Rabbrividisco ma prendo coraggio, iniziando prima con una premessa.
-Non mi è successo niente, ho vomitato e non sono in ottima forma, ma non è successo niente di particolarmente brutto. -
-Stai male? Di nuovo? E voi lo sapevate? –il mogano passa prima lo sguardo verso di me, poi verso gli altri, fulminandoli da testa a piedi.
-Ho chiesto io di non dire niente, saresti venuto subito a casa e abbandonato tutto per niente, visto che c'era Jackson con me. -
-Allora qual è il problema? -
-Ho scoperto perché per tutti questi mesi sono stata male. O almeno, in parte. -
Sento la tensione crearsi nell'aria e un'ansia mi pervade nuovamente.
-Yoongi... -gli porgo il test senza esitazione, rendendomi conto di non riuscire in altro modo a dirglielo.
Lo prende in mano e legge il display, congelandosi immediatamente sul posto. Alza lo sguardo incredulo, non riuscendo ad incontrare i miei occhi, direzionati verso il pavimento.
-Sei...incinta? -
-EH!? –un coro generale, che zittisce immediatamente Jackson per evitare di rovinare il momento.
Annuisco e sbircio con un occhio la sua reazione, impaurita di quello che potrà pensare.
-Mio Dio...Amore. –si alza e mi stringe immediatamente tra le sue braccia. Quasi mi sorprendo della sua reazione, dovrei prenderla come una reazione positiva, no?
Aggancio le mie braccia attorno alla sua vita e, in quel esatto momento, sento il primo singhiozzo scuoterlo. Sgrano gli occhi.
-E-Ehi, amore. –lo cerco di allontanare, ma la sua presa è più forte e rimane con la testa immersa nell'incavo del mio collo. Ora non capisco più se sia una reazione negativa o positiva. Aiuto.
-S-Scusami io... -
Si stacca immediatamente non appena sente le mie parole flebili uscire dalle labbra.
I suoi occhi sono arrossati come le sue guance che allo stesso tempo sono inondate da lacrime salate.
-Non ti scusare, non osare, non pensare che sia uno sbaglio. Mi hai reso l'uomo più felice del mondo. -
Senza accorgermene, ho ricominciato a piangere pure io e col pollice mi toglie le lacrime.
-Yoongi... -
-Dio, quanto ti amo. –detto questo, fa scontrare le nostre labbra in un bacio salato, ma pieno di amore e di calore.
Nel frattempo, tutti gli altri scoppiano a piangere, eccetto per Namjoon che, se non fosse stato per la velocità di reazione di Jungkook, sarebbe già a terra svenuto.
Piangono tutti, piangiamo di felicità.
Ancora un ricordo assieme a loro indelebile.
Quello stesso giorno, al concerto, Yoongi annunciò la bellissima notizia.
Non ci furono reazioni negative alcune.
Tutto era perfetto.

-Dai sempre ragione a me. –commenta Jackson, seduto di fianco a me, aspettando il ritorno dei ragazzi dal concerto.
-Seh, ogni tanto ci becchi. -gli faccio l'occhiolino e mi da una spallata giocosa.
-Ehi! –ridacchia, lanciandomi uno dei pop corn che ha in mano.
-Comunque, come facevi a sapere che tenevo il cellulare nella tasca della felpa, prima in bagno? -
-Quando ti ho preso in braccio hai vibrato. O pensavo male o puramente. Quello è stato il pensiero più puro. -

Angolo Autrice
Scusate se è un po' scritto male ma non scrivo da un po' devo riabituarmi ahhahaha
Spero vi piaccia il comeback di looks :D

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