Capitolo 9

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POV'S NINA

Era mattina, e questa volta mi ero alzata prima che suonasse la sveglia dal mio cellulare, ero in ansia perché avevo lo stomaco in subbuglio, vedere che qui a tra poco avrei affontato mio fratello mi procurava una sensazione di agitazione, non sapevo se questa volta sarai riuscita ad affrontarlo.

Quindi, appena mi alzai feci due respiri molto profondi, andai a lavarmi la faccia con l'acqua gelida per cercare di svegliarmi da una nottata molto stressante, scesi le scale e notai che in cucina regnava ancora un silenzio tombale, finché vidi mio fratello seduto comodamente sul divano che stava sorseggiando una tazza di caffè fumante, che teneva stretta nelle sue mani.

Io timidamente mi avvicinai sussurrando un flebile, saluto.

<<Buongiorno Damon>>sperai che lui non si accorgesse della mia presenza lì vicino, finché Damon alzò gli occhi e ricambió il saluto freddamente.
Conoscevo bene Damon, e sapevo che in quel momento, era meglio stare quanto più distante da lui. Era molto più simile ad un lupo mentre tenta di uccidere la sua gustosa preda, che in tal caso, sono io.

Non diedi tanto peso alle sua risposta secca e fredda, ma qui l'unica vera  incazzata dovevo essere io, dato che mi aveva rovinato l'appuntamento con Stefan, non solo, facendomi anche fare una figura unica e indimenticabile, si da buttare, mi aveva fatta passare per una bambina, era questa la cosa più seccante.

Guardai Damon che era intento a giocare con il cucchiaino e dal rumore che emetteva un fastidioso e terribile rumore, irritata presi il cucchiaino dalle sue mani e lo buttai.

Ormai infastidita da tutto ciò guardai lui che sorrideva come un deficiente, aveva costantemente quel ghigno stamapto in faccia, mi era passata pure la voglia di chiarire con lui. Ero scesa con tutte le mie buone intenzioni, ma non serve a nulla se lui continua ad avere questo atteggiamento.

Inoltre non era affar suo con chi uscivo, le persone che frequentavo, sarà pure mio fratello, ma lui non è papà...

Così ancora più strizzata di quando ero scesa, mi alzai e andai in camera mia per lavarmi e vestirmi, ma ad un certo punto sentì tirarmi per il polso destro e perdendo l'equilibrio andai a sbattere contro il petto di Damon.

Sentì che mi strinse come non aveva mai fatto in tutta la mia vita, era uno di quelli che ti tolgono il fiato.

Lui mi accarezzo dolcemente la testa si avvicinò al mio orecchio e disse:

<<Sei mia, soltanto mia, ed é per questo che devo proteggerti dal mondo...>>

Quelle parole dette con cosi tanta dolcezza ed il suo fiato sul mio collo mandò un brivido per tutto il mio corpo, sapeva di caffè mischiato con la menta... sicuramente prima aveva mangiato una delle sue solite caramelle alla menta piperita. Il tutto ciò era ancora più buono.

Tutto ciò che mi fece rimanere impassibile alla la nostra vicinanza, lui continuò ad accarezzarmi la schiena e stringermi tra la sue braccia forti, ma io? Io non sentì il bisogno di abbracciarlo e di stringerlo a me, forse sarà pure un comportamento da stronza, ma è quello che si merita.

Ad un certo punto sentì il mio telefono squillare con una suoneria e diversa una canzone dei BTS <<GO GO>> una band coreana amata e ossessionata dall'inconfondibile Tosca, perché lei voleva essere speciale quindi si doveva far notare.

Mi staccai dal forte abbraccio di Damon e presi il cellulare dalla tasca.

<<Scusa Damon ma devo rispondere>> dissi freddamente, non lo guardai nemmeno in faccia.

<<Si si vai pure a parlare con la tua migliore amica>> disse freddo.

Così scappai con la scusa di andare a rispondere, le sue parole vorticavano ancora per la mia mente, ero così confusa che non sapevo che fare, cosa pensare per fortuna che Tosca mi ha salvato, come sempre da ogni tipo di guaio.

Senza di lei non saprei proprio che fare.

<<Hey Tosca...>>dissi con voce flebile

<<Hey Nina tutto bene? Perché hai la voce così strana?
Successo qualcosa...?>> mi chiese incuriosita.

Tosca sapeva già che era andato storto qualcosa io non volevo disturbarla con le mie solite lamentele

<<No tutto bene amore, non ti preoccupare...>>

<<No io mi preoccupo, so che stai pensando che in questo momento pensi che tu mi stai disturbando ma non è così quindi sputa il rospo>> la sua voce risultò abbastanza altezzosa si vedeva che si stava incominciando a preoccuparsi sul serio.

<<Tranquilla, ti spiego appena ci vediamo nel pullman>> le dissi attaccando il telefono. Non volevo che si preoccupasse ancor di più, e non volevo che facesse altre domande, a cui non volevo rispondere.

L'unica cosa che sapevo era che dovevo uscire da quella casa per andare a scuola. Mi sarei svagata con la mente, avrei assaporato un 'aria diversa da quella presente in questa casa, che orami era vuota e spoglia, non c'erano più sorrisi, né giochi in famiglia, né felicità da poter assaporare, né compleanni felici, orami i bei momenti passati con mia madre e mio padre erano solo un ricordo, un meraviglioso ricordo. Ormai ci sono solo discussioni, pianti e solitudine che mi accompagnavano.

Mi affrettati a fare una doccia rilassante, e mi preparai molto velocemente.

Inolte c'era Stefan che mi stava aspettando, sicuramente per dirmi qualcosa, forse inerente alla scorsa notte, ed io ovviamente non me lo potevo perdere.

Inoltre devo raccontare a Tosca ciò che è successo questa mattina con mio fratello, ripensandoci mi si gela nuovamente il sangue, ultimamente non capisco affatto il suo atteggiamento, prima era arrabbiato poi era triste poi era felice, era una cosa incredibile, il suo umore era decisamente alterato, lunatico.

Sto incominciando a pensare che mio fratello sia bipolare, meglio non pensarci altrimenti finiró per diventare  matta.





Ciao ragazzi ecco il mio nuovo capitolo spero che vi piaccia .

Mi scuso se è venuto un po' piccolo.
Alla prossima...
Chissà cosa succederà Ahahah

Lus Noir 18

Innamorato di mia Sorella Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora