Capitolo 10

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POV'S NINA

Mi preparai con molta velocità dato che ero già in ritardo, non mi piaceva fare tardi anche a scuola, anche se in realtà odiavo essere in ritardo in generale.

Indossai un pantalone nero con una canotta semplice del mesedimo colore al suo interno ed una felpa bianca, ed ovviamente come scarpe le mie adorate converse nere di belle.

Mi truccai come al solito ovvero mascara rossetto e fondotinta ed infine mi pettinai i lunghi capelli che avevo piastrato, color cioccolato.

Presi la cartella già preparata la sera prima, il telefono e le mie cuffie.

Scesi le scale e prima di uscire salutai mio fratello, con nonchalance, che stava ancora facendo colazione.

<<Ciao Damon io vado ci vediamo oggi>>gli dissi e lui alzò il capo e fece un cenno come simbolo di aver capito.

<<Ah un' ultima cosa, sbrigati altrimenti farai tardi a lavoro>> gli ricordai. Damon lavorava in un bar, lavorava come barman nella caffetteria fuori alla strada, era il bar più nominato della nostra piccola cittadina, il 'GreenWood Grill'.

Io intanto stavo andando a scuola, quando senti il clacson di una macchina bussami alla spalle, mi girai di scatto per vedere chi fosse.

Era Stefan, era seduto al volante, della sua poche rossa... abbassa il finestrino e mi disse...
<<Hey Nina, vuoi un passaggio?>>

O mio dio, non ci posso credere Stefan mi ha davvero invitata a salire nella sua auto, e ora che faccio?
Però non posso dirgli di no, sarei scortese. Tanto andiamo a scuola insieme e frequentiamo le stesse classi di storia inglese e francese, quindi siamo amici? Giusto? Anche se ci siamo appena conosciuti?

Io penso che non ci sia niente di male se accetto un passaggio.

<<Si accetto molto volentieri, grazie>>gli dissi sorridendo.

Sali nella sua auto nel sedile accanto al suo.

Ero molto tesa e nervosa, anche perché mi ricordo che Tosca mi disse che Stefan voleva parlarmi, quindi l' ansia si impossesó si me e non seppi  come comportarmi, se fare la dura impassibile stronza menefreghista, oppure la dolce e sensibile e romantica Nina.

<<Allora come mai stavi andando a piedi>> mi risvegliai dai miei pensieri, la macchina aveva ancora un impulso negativo, con il suono della sua voce.

<<Ah cosa? Non ho capito che hai detto>>che grande figura di merda che ho fatto, sono un disastro.

<< A scuola perché andavi a piedi? Tuo fratello non poteva accompagnarti?>>

Quel cretino di mio fratello e un rammolito, figurati se mi accompagna a scuola. Era questo che avrei voluto dirgli ma non lo feci.

<<No perché era già in ritardo per andare a lavoro>> lavoro poi faceva più gli occhi dolci alla belle ragazze anziché fare i caffè e bevande alcoliche che i clienti chiedevano.

<< Ah capisco, beh meglio così>>non capí subito il senso della sua affermazione, era contento che io fossi qui in questo momento.

<<Sei felice che io sia qui?>>Sibillai con titubanza, volevo esserne sicura volevo una sua risposta.

<<Ovvio, per me è solo un piacere>>mi girai dall'altra parte guardai verso il finestrino non diedi nessuna risposta.
Ma tra me e me ero molto contenta.

In tanto eravamo arrivati al nostro edificio scolastico, quando scesi dall'auto insieme a Stefan tutti gli studenti si girarono per guardarci, le oche della scuola mi guardavamo con la coda dell'occhio, e mi scutavano.

Innamorato di mia Sorella Where stories live. Discover now