Capitolo 58

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POVS' DAMON

Mi svegliai di colpo, come se il mio corpo avesse ricevuto una forte scarica elettrica. Mi ricordai istantaneamente che oggi è il compleanno di Nina, cosi decisi di alzarmi velocemente dal mio comodo letto, per prepararle una meravigliosa colazione da portarle a letto, diedi una veloce occhiata alla mia sveglia posta sul comodino e vidi che le lancette segnavano le 8:00 am.

Scesi velocemente le scale, cercando di non fare troppo rumore, e mi recai spedito verso la cucina, ma appena vi entrai trovai un bigliettino posto sul tavolo della cucina, mi bloccai sul posto, le mie mani grandi e calde anche in pieno inverno iniziarono a tremare, incominciai a sudare freddo, la mia mente stava già vagando sulle peggiori delle ipotesi, pensai solo al peggio, quel misero bigliettino non mi rendeva ottimista.

Per avere una conferma delle mie ipotesi, mi avvicinai al tavolo, presi il biglietto e a voce alta lessi il suo contenuto'' Non preoccuparti per me, sono uscita a fare una commissione ci vediamo stasera. Ti amo. NINA'' fortunatamente non era quello che pensavo, feci un sospiro di sollievo.

Strinsi il biglietto nella mia mano destra fino ad accartocciarlo, dato che comunque mi sentivo una piccola rabbia che cresceva dentro di me, inoltre mi sentivo perfino escluso dalla vita della mia donna; qualsiasi cosa stia facendo poteva perfettamente chiamarmi, l'avrei accompagnata, non deve sempre comportarsi cosi. Decisi alla fine di non voler preparare più nulla, sali le scale e mi chiusi in bagno, decisi di farmi una bella doccia, mi sarebbe servita per eliminare lo stress e la tensione accumulata negli ultimi giorni.

Dopo un'ora decisi di uscire dal bagno per andare in camera mia per vestirmi; quando ricevetti un messaggio da Caroline; cosi subito pensai che potesse riguardare Stefan. Lessi il messaggio senza esitare '' Damon raggiungimi subito all'ospedale'' il messaggio di caroline fu breve, non aggiungeva altro. I miei pensieri iniziarono a vagare sulle cose più terrificanti che potevano accadere, però decisi di essere ottimista e pensare che forse fu una bella notizia quella che mi aspettava non appena fossi arrivato.

Senza alcun indugio usci di casa precipitandomi come un pazzo all'ospedale. Non appena arrivai nell'immenso edificio con grandi finestre, sali fino al terzo piano a piedi percorrendo le scale a per di fiato, non appena svoltai l'angolo mi incamminai con passo deciso verso la stanza n.1864 dove si trovava mio fratello.

Davanti ad essa la figura slanciata di Caroline, faceva avanti e indietro, come se fosse nervosa e impaziente di dirmi qualcosa di immensamente importante. Non appena mi vide un largo e luminoso sorriso le dipinse il volto. Ci salutammo con un abbraccio.

<<Ciao Damon>> <<Ciao Caroline>>

<<Mi dici perché mi hai fatto venire di corsa all'ospedale>> dissi forse con un tono leggermente freddo e annoiato; ma lei non si lasciò intimidire, e con molta scioltezza si avvicinò a me, appoggiando le sue mani delicate e pallide come il bianco sulle mi spalle, mi guardò negli occhi e notai che i suoi occhi avevano una luce che non avevo mai visto prima di allora.

<<Damon tuo fratello di è finalmente svegliato>> nello stesso momento in cui Caroline finì di parlare, sgranai gli occhi, apri la bocca e mi accasciai sulle mie stesse ginocchia, anche Caroline si inginocchio davanti a me. Presi il mio viso coprendolo con le mie stesse mani per pulire i miei occhi dalle lacrime amare e salate che continuavano a rigare le mie guance, non cessando mai di scendere.

<<Damon tuo fratello è vivo e ti sta aspettando>> disse infine Caroline, con voce sicura ma al tempo stesso dolce. Mi alzai di scatto come una molla, mi sistemai asciugando le ultime lacrime. <<Io allora vado a parlare con mio fratello>> dissi guardando Caroline e posizionandomi davanti alla porta, abbassai la maniglia entrando e chiudendo la porta alle mie spalle.

<<Caroline grazie per essere ancora qui, ma puoi tornare a casa sto bene >> disse Stefan appena sentì la porta chiudersi. Se ne stava steso con gli occhi chiusi, ma finalmente decisi di parlare per attirare la sua attenzione.

<<Non sono Caroline, ma Damon>> Stefan apri di scatto gli occhi e si voltò per scrutarmi con i suoi occhi verdi, nemmeno lui credeva che io fossi proprio davanti a lui, Stefan mi guardò con stupore e meraviglia.

<<Damon che cosa ci fai tu qui?>> non saprei rispondere, devo dirgli subito che subito la verità o sarebbe meglio aspettare. Per il momento voglio solo parlare con lui.

<<Volevo solo sapere come stavi>> dissi cercando di essere più duro possibile non volevo far trapelare nulla, non ancora almeno.

<<Non ti è mai importato di me>> quasi urlò Stefan, e sputò quelle parole in maniera acida, smise anche di guardarmi. Mi sembra che sia arrivato il momento di parlare. Ho tutti i diritti di questo mondo di essere felice con la mia famiglia, l'unica che mi sia rimasta.

<<Forse prima non ne sarebbe importato nulla di te, ma ora che conosco la verità, ora che so chi sei, tutto questo cambia>> dissi con voce seria, sedendomi sulla poltrona posta accanto al suo letto. Stefan si voltò con un rapido scatto e tornò a guardarmi, per la precisione mi stava scrutando con i suoi magnetici occhi verdi.

<<Che cosa intendi dire con tutto ciò Damon>>disse Stefan con voce tremolante, le parole sembravano morirgli in gola, molto probabilmente aveva anche capito, però stava aspettando di sentirselo dire per avere una conferma, sentirsi finalmente libero e con un peso mancante sul suo cuore.

<<Stefan io so chi sei, so perché sei venuto qui a Greenwood, so perché quando eri fidanzato con Nina cercavi in tutti i modi di parlare con me, di essermi amico, nonostante io ti abbia sempre respinto, trattato male con freddezza, tu non hai mai mollato e hai sempre lottato per avere ciò che volevi ed è per questo che io ti ringrazio, io so bene quanto ti sia mancata la presenza di un fratello maggiore nella tua vita, ma sta tranquillo perché ora che mi hai trovato, non mi perderai mai più. Io so che tu sei mio fratello>> non potevo credere di esserci riuscito, finalmente anche lui conosce la verità ed io mi sento finalmente in pace con me stesso.

Stefan rimase paralizzato, i suoi occhi divennero lucidi e gonfi, talmente tanto che iniziarono a sgorgare lacrime ovunque. Mi alzai dalla poltrona mi chinai verso il suo letto e lo abbracciai forte, facendogli capire che suo fratello maggiore è qui.

<<Damon>> disse Stefan colmo di felicità. <<Ciao fratellino>> quanto mi piaceva quel diminutivo ''fratellino'' e su di lui calzava a pennello, perché lui è davvero il mio fratellino e questo niente e nessuno l'avrebbe potuto cambiare.

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⏰ Last updated: Jul 29, 2022 ⏰

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Innamorato di mia Sorella Where stories live. Discover now