Capitolo 35

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POV'S DAMON

Dopo aver baciato Nina, la sera in cui l'ho riportata a casa, la mattina seguente non ha voluto saperne nulla, non ha voluto parlare con me, non riusciva nemmeno a guardarmi, era come se avesse paura di me, della mi figura, della mia presenza accanto alla sua, e questa cosa non mi è piaciuta per niente, è stato come perderla.

Io avrei voluto dirle quello che provo per lei, dirle finalmete la verità sui nostri genitori, su chi sono io realmete per lei, ormai ha diciotto anni, ha tutto il diritto di sapere la verità, se lo merita, anche se poi mi odierà per avergli mentito per cosi tanto tempo, per non avergli mai detto che io e lei non siamo fratelli.
Nina fu adottata quando io avevo due anni, io essendo l'unico vero figlio, di questa famiglia decisi di mantenere il segreto e decisi di prendermi cura di lei, in qualsiasi momento, quando stava male, quando aveva la febbre, quando doveva studiare, quando litigava con i suoi amici, ma più le stavo vicino, e più i miei sentimenti per lei crescevano ogni giorno, finché non capi che io mi ero innamorato di Nina, la mia piccola e dolce Nina.
Capi di essere innamorato di lei quando avevo diciasette anni, e fu la cosa più bella della mia vita.

Essendo cresciuti insieme, dormivamo insieme, quando eravamo bambini, quando capi di essermene innamorato, ogni volta che lei aveva qualche incubo andavo da lei, mi mettevo sotto le coperte insieme a lei, e la stringevo forte a me, ed era una sensazione meravigliosa tenerla stretta, poter accarezzare la sua pelle, i suoi capelli, sentire il suo profumo.

Tutto questo durò per un anno, finché i nostri, anzi mi correggo i miei genitori non sono morti, da li tutto è cambiato, io volevo starle vicino, ancora di più, ma il dolore e la frustasione, mi hanno fatto agire negativamente nei suoi confronti.
Ero diventato freddo e scontroso, e da li incominciai a trattarla con indifferenza, come se per me non contasse nulla, ma non era cosi, perché io avevo il cuore spezzato, e non volevo far trasparire il mio dolore, la mia sofferenza, ma ora sono cosi pentito del mio comportamento da stronzo, che vorrei rimediare hai miei sbagli, agli errori che ho commesso in passato, ed aggiustare le cose con Nina. Ma prima di ciò devo chiarirmi un po' le idee, oggi voglio divertirmi, con un mio vecchio amico  del liceo, lui è il mio migliore amico, inoltre oggi ho solo mezza giornata lavorativa, e non posso farmi sfuggire l'occasione di passare una bella serata con un vecchio amico.

Cosi, decido di chiamarlo, prendo il mio cellurare, faccio scorrere il mio dito sulla rubrica e faccio "chiama".
Dopo pochi secondi parte la chiamata, sento il telefono squillare, dopo poco sento la sua voce, sento la sua voce inconfondibile.

<<Pronto chi è? >> gli sento pronunciare queste parole, subito dopo gli rispondo.

<<Dylan sono io, Damon>> per un momento non sento niete.

<<Damon amico mio come stai? Sono felice di sentirti>> mi disse scherzando, era davvero felice di sentirmi, lui conosce tutta la mia storia, e sa tutto di Nina, Dylan è il fratello che non ho mai avuto.

<<Bene amico mio, senti che ne dici se oggi dopo le 6 ci andiamo a prendere un caffè? >> gli domando, sperando in una sua risposta positiva.

<<Ma certo che mi va, Damon>> è meraviglioso. 

<<Bene ti passo a prendere io alle 19:00, mi raccomando non farmi aspettare>> gli dissi scherzando.

<<Tranquillo, a dopo Damon>> mi disse Dylan.

<<A dopo Dylan>> ed entrambi chiudemmo la chiamata.
È stato bello poter parlare nuovamente con Dylan, ma questo pomeriggio con lui sarà ancora meglio.

Dopo aver finito di parlare con Dylan, decido di andarmi a fare una bella doccia, salgo su al primo piano, vado in bagno metto la mia playlist musicale, e inizio a spogliarmi, poi mi metto sotto il getto d'acqua tiepido, che pian piano inizia a farsi sempre più caldo, dopodiché mi  insapono per bene.

Innamorato di mia Sorella Where stories live. Discover now