Capitolo 57

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POVS NINA

Quel giorno mi svegliai molto presto, e sapete perché, era il giorno del mio diciannovesimo compleanno, e con esso mia zia May mi aveva fatto recapitare il mio certificato di nascita dove vi era scritto i nomi dei miei genitori biologici, inoltre cera scritto anche dove vivessero attualmente, informazione scritta a mano da mia zia. Per tanto decisi di alzarmi presto, erano le sei del mattino, ma ciò non era importante dato che comunque mi sarei svegliata presto, sono molte sere che non riesco a dormire a causa di Damon...

Mi ritorna in mente ogni volta la scena di noi due in cucina e quella dannata frase<<io ti voglio  ora... >> non riesco a capire cosa sia successo poi, dato che pochi minuti dopo Damon si stacca completamente dal mio corpo, come se avesse avuto una scossa elettrica, mi guarda dritto negli occhi dicendomi <<scusami ma io posso ancora Nina>> mi da un bacio veloce e sparisce dalla mia vista.

A causa di questo ricordo io non riesco più a dormire e quando ci vediamo non riesco nemmeno a parlare con lui. Approfitto del fatto che Damon stia ancora dormendo, decido però di non fare una ricca colazione, ma di prendere solo una tazza di latte e caffè; mi dirigo velocemente in bagno dove mi preparo... dopo unora sono pronta, ma prima di uscire lascio un biglietto sul tavolo della cucina per Damon in modo che non si preoccupi per me

<<Non preoccuparti per me, sono uscita a fare una commissione ci vediamo stasera. Ti amo. NINA>> .

Dopo di che prendo il cappotto, il mio cellulare e le chiavi dalla mia auto. Mi chiudo la porta alle mie spalle, senza fare troppo rumore, per paura di svegliarlo. Salgo in macchina ed accendo il navigatore << Bene Nina, si parte per la Georgia ad incontrare i tuoi veri genitori>> dissi tra me e me.

Partì con la speranza nel cuore, che sarebbe andato tutto per il meglio. Durante il viaggio accesi la radio mettendo della buona musica, questo mi avrebbe aiutata a tranquillizzarmi, in modo tale da arrivare in Georgia in maniera rilassata, in modo che cosi sarei riuscita ad affrontarli con serenità, pensai anche all'idea che avessi un vero fratello oppure una sorella; d'un tratto i miei pensieri si spostarono su Damon, pensai che lui avesse avuto la fortuna di incontrare Stefan, anche se in questo momento si trova ancora in coma e non si sa quando si risveglierà, io sono sicura che molto presto Stefan aprirà gli occhi, tornerà tra tutti quanti noi, rientrerà nelle nostre vite e soprattutto riporterà finalmente il sorriso sul volto di Damon.

La strada è ancora molto lunga, ma spero di arrivare alla mia destinazione per mezzogiorno.

POVS' CAROLINE

Guardo ancora una volta l'orologio, per vedere che ore fossero, le lancette puntavano le 8:30 am. Guardo costantemente l'orologio per sapere l'orario esatto in cui Stefan aprirà gli occhi. In questi due mesi di coma gli sono sempre stata accanto, non l'ho mai abbandonato, ho sempre vegliato su si lui. Dopo due mesi mi sono resa conto di provare un forte affetto per lui, provavo già qualcosa prima dell'incidente, ma standogli accanto ho capito i miei sentimenti per lui, di certo non voglio che si svegli solo per me, sarebbe un pensiero troppo egoista, ma per la sua famiglia, per suo fratello Damon che lo sta aspettando.

Anche se spero con tutto il cuore che lui non si sia dimenticato di me, che si accorga che gli sono sempre stata accanto, che ho pianto per lui, che gli ho tenuto la mano per trasmettergli il mio calore per fargli capire che io sono qui.

Però non voglio illudermi, non siamo di certo in un film, oppure in una delle fanfiction che leggo su wattpad, e la mia vita non è di certo un romanzo, ma sfortunatamente sono nella buia e triste realtà, dove quasi sempre i sogni non ci avverano mica, mentre gli amori non sono mai ricambiati ed io come sempre, mi troverò con il cuore spezzato; sono stata usata e illusa cosi tante volte nella mia inutile vita che ormai non spero in nulla di buono.

Sono ancora seduta accanto a lui, su di una poltroncina blue accanto al suo letto, controllo nuovamente l'orologio, le lancette questa volta segnano le 9:00 am. Nello stesso momento in cui guardo le lancette, stringo la mano destra di Stefan; in quello stesso istante sento che la sua mano si è mossa, pensai di essermi sbagliata, cosi spostai il mio sguardo, dalla sua mano al suo volto, vidi le palpebre tremolanti e gli occhi che molto lentamente si aprirono, il mio cuore fece un sussulto. Stefan apri completamente gli occhi e si volto verso di me, mi guardò per qualche secondo, mi sentivo come una bomba ad orologeria che stava per esplodere, il suo sguardo su me fece accelerare notevolmente il mio battito, per non parlare dei miei occhi colmi di lacrime, desideravo cosi tanto stringerlo a me, ma decisi di trattenermi.

<<Caroline sei qui... che bello vederti>> quella voce, quelle parole  le sue avevano suscitato in me un dolce calore al petto, che pian piano si stava diffondendo in tutto il mio corpo.

Strinsi leggermente la mano di Stefan, e stranamente lui ricambió. Quel piccolo gesto mi fece abbozzare un sorriso.

<<Sono sempre stata qui...Stefan>> dissi con un po' di insicurezza, quasi sospirando, sperando di non incominciare a sparare parole a caso come quando ero nervosa.

<<Lo so Caroline>> lui mi scutó con i suoi meravigliosi occhi verdi, per un momento rimasi paralizzata sulla poltrona, non capì cosa volesse dire.

<<Come?>> alla fine gli domandai, non distogliendo lo sguardo dai suoi occhi che sembravano risplendere.

<<Anche quando ero in coma, io... riuscivo a sentire tutto, sentivo le voci intorno a me, specialmente la tua, non mi ha mai abbandonato, ogni singolo giorno sentivo la tua voce, ed era la melodia più dolce che le mie orecchie avessero mai ascoltato>> quelle parole, mi provocarono un lungo brivido lungo la schiena, la pelle d'oca, e i miei occhi divennero lucidi.

<<Aspetta se tu hai sentito tutto, questo significa che...>> iniziai a dire nervosa più che mai, stremavo letteralmente sulla poltroncina, ma Stefan non mi lasciò terminare la frase.

<<Io lo so Caroline, so che ti sei innamorata di me. È stato grazie a te se mi sono svegliato, volevo rivedere nuovamente il tuo viso, i capelli biondo grano, e quegli occhi azzurri come il mare, che non mi hanno mai abbandonato>> disse Stefan, con una tale sicurezza in se stesso che era disarmante, mi aveva lasciata spiazzata. Nel mente Stefan, fece intrecciate le nostre dita, quel gesto per me valeva più di mille parole.

Innamorato di mia Sorella Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora